Scudetto 1915, avv. Mignogna: “Gravina tace, ma anche ‘Il Popolo Romano’ smentisce l’assegnazione del 1921"
COMUNICATO UFFICIALE
Come molti sapranno il 24 maggio u.s., dalle colonne de “Il Corriere dello Sport”, il sottoscritto ha lanciato un ultimo appello alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, nella persona del Presidente Gabriele Gravina, affinché si determinasse a definire finalmente e ufficialmente, sulla base di tutte le risultanze storiche acquisite, l’assegnazione ex aequo a Lazio e Genoa del Campionato 1914/15.
A tale appello non ha fatto seguito alcun tipo di riscontro, nè ufficiale nè ufficioso, sicché tale campionato e lo “Scudetto 1915” per ora continuano a rimanere in un limbo nebuloso che, ad avviso di chi scrive, non rende alcun onore al calcio italiano, continua a decretare l’evidente illegalità dell’Albo d’oro del massimo campionato nazionale ed imporrà approfondite valutazioni sul significato giuridico di tale reiterato silenzio federale.
IL POPOLO ROMANO DEL 22.02.1922
Se la Federcalcio non prende posizione in merito, tuttavia, certamente non tacciono le continue ed ulteriori risultanze storiografiche rinvenute dallo scrivente e dall’equipe di ricercatori che collabora al caso.
L’edizione de “Il Popolo Romano” del 22 Febbraio 1922 (sopra riportata), infatti, conferma come ancora a tale data non fosse stato raggiunto alcun accordo tra la FIGC e gli scissionisti della Confederazione Calcistica Italiana, così smentendo per l’ennesima volta la tesi erroneamente tramandataci secondo la quale lo “Scudetto 1915” sarebbe stato assegnato al Genoa negli ultimi mesi del 1921, nell’ambito della (inveritiera) riconciliazione che nello stesso periodo sarebbe stata raggiunta tra i due predetti enti calcistici italiani.