Lazio, Acerbi: "Io voglio giocare sempre, anche se sono stanco. Futuro? Mi piacerebbe allenare"

26.03.2020 07:15 di  Andrea Marchettini   vedi letture
Lazio, Acerbi: "Io voglio giocare sempre, anche se sono stanco. Futuro? Mi piacerebbe allenare"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Ci ha preso gusto, Francesco Acerbi, ad intervenire nelle dirette social. Il difensore della Lazio approfitta di questi giorni per raccontarsi su Instagram, e oggi lo ha fatto con gli amici di SOS Fanta: "Se giocavo al fantacalcio? Da ragazzino sì, ma poi ho lasciato perdere perché non ci stavo dietro: non avevo la testa per ricordarmi chi giocava e chi no. E' bello però sentirsi amato da chi ti segue. Molta gente ci mette passione in questo gioco e fa piacere sentirsi desiderato".

LA FORZA DEL LEONE: "Io vado anche da uno psicanalista. Per migliorarmi come uomo e in quello che faccio. La determinazione dipende anche da se stessi, e quindi la volontà di migliorare è alla base di tutto. Io sempre in campo? Sì, voglio sempre giocare. E' vero che in alcune partite sono un po' più stanco, ma a volte uso la testa. Nel mio ruolo è importante usare la testa. Poi il riposo c'è durante la settimana".

ATTACCANTI IN SERIE A: "Il calciatore più difficile da marcare? I più difficili sono quelli completi, che hanno tutte le caratteristiche, quindi Higuain, Dzeko. Alcuni calciatori hanno doti particolari, ma quelli completi sono più imprevedibili".

IMMOBILE: "Ciro già l'anno scorso aveva dimostrato di essere un grande. Quest'anno ha trovato equilibrio, serenità e convinzione. Quindi, come tutta la squadra, sta dando il meglio. Se lo sento? Certo, abbiamo un buon rapporto".

IL FUTURO: "Mi piacerebbe fare l'allenatore. Se non cambio idea, vorrei allenare in futuro. Sono un bel rompiscatole e mi piace osservare. Penso che potrei gestire bene un gruppo".

IL RAPPORTO COL GOL: "Se dovessi battere un rigore importante? Certo che lo tirerei. Non bisogna aver paura: meglio sbagliare che non tirare. Una volta avevo più voglia di far gol, adesso penso più a difendere. Anche se mi piace ancora salire in zona offensiva. Il gol col Torino? Quella volta ho sentito troppi insulti nel momento del tiro, poi è andata bene e mi hanno detto "bravo". A volta quando ti senti di fare una cosa, la devi fare. Ma in generale è meglio passarla a Luis Alberto".

LA PAURA: "Io non sono invincibile. Ma la paura ti porta ad essere negativo, quindi bisogna stare attenti ad aver paura. Le paranoie non fanno bene, vanno gestite nel miglior modo le paure: così nel calcio come nella vita".

LUIS ALBERTO: "Un giocatore straordinario. Si vedeva già in passato, poi quest'anno ha trovato continuità. Ma le qualità son quelle e sono note. E' uno dei più forti con cui ho giocato, forse solo Robinho è più forte".

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Pubblicato il 25-03 alle 20.15