PAGELLE Viktoria Plzen-Lazio: Isaksen da impazzire! Romagnoli strepitoso, follia Gigot

PROVEDEL 6,5: Brivido sul gol annullato a Sulc, su cui non aveva colpe. Calcola male, però, la traiettoria della punizione sul pareggio del Viktoria Plzen. Poi un paio di parate e un intervento fondamentale nel togliere la palla dalla testa di Memic, pronto in tap-in. Nel finale si prende la scena con un paio di riflessi decisivi. Assolutamente rivedibile con i piedi, anche se le condizioni del campo non l’hanno aiutato.
MARUSIC 6,5: E menomale che era a mezzo servizio. Il colpo preso a Milano da Theo Hernandez è stato duro, ma non l’ha fermato dal brillare sulla destra in Europa. Ogni volta che ha palla rivolge lo sguardo in avanti tra folate offensive e cross pericolosi. Nel secondo tempo si sposta a sinistra per favorire l’ingresso di Lazzari.
GIGOT 5,5: Lotta continua e serrata contro Durosinmi, che lo buca solamente di testa su punizione dove si fa trovare impreparato in marcatura. Un intervento folle nel secondo tempo su Cadu, con conseguente rosso diretto che lascia la Lazio in nove, rovina una prestazione tutto sommato positiva. Non ci sarà al ritorno.
ROMAGNOLI 7: Tra i migliori della Lazio. Il suo gol (il secondo in questa Europa League) sblocca la partita dopo un inizio difficile. Nel primo tempo è praticamente invalicabile per tempismo e pulizia nei contrasti. Poi va in difficoltà come il resto della squadra, riuscendo comunque a tenere alta la diga più degli altri. Il bacio allo stemma tra le immagini più belle della serata.
NUNO TAVARES 5: Il treno non è partito, anzi. A Plzen regala solo uno scatto in avanti (decisivo poi per il calcio d’angolo del vantaggio): il resto della sua partita è un mix tra imprecisioni in appoggio e palle perse. Nel secondo tempo regge in gioco Durosinmi in occasione dell’1-1 e lascia subito il posto a Lazzari. Non la sua miglior serata.
Dal 50’ LAZZARI 5: In confusione sulla destra, Cadu riesce sempre a liberarsi e a rendersi pericoloso. Con la Lazio in dieci e l’ingresso di Patric si sposta a fare l’esterno alto. Nel finale rischia addirittura di regalare il 2-1 al Viktoria Plzen.
GUENDOUZI 7,5: Nel primo tempo è un gigante: ha il radar per fermare qualsiasi principio di attacco del Viktoria Plzen; a ogni intervento, poi, abbina giocate di qualità nello stretto e filtranti pericolosi in avanti. Le gioca tutte, prima o poi di norma dovrebbe stancarsi: non è così, anzi. Ogni partita alza sempre di più il suo livello. Alla ripresa va un po’ in difficoltà come il resto dei suoi, ma rimane una presenza importantissima soprattutto nel finale: suo l'assist per la perla di Isaksen.
ROVELLA 6: L’espulsione involontaria macchia un’altra grande partita. Si era sdoppiato, come sempre, tra compiti di regia e contrasti in mezzo al campo. Aveva anche cercato anche l’assist, come l’arcobaleno disegnato per Noslin verso l’area di rigore. Nel secondo tempo poi ha continuato a battagliare, ma l’intervento pericoloso su Sulc lo condanna rischiando di impiccare la Lazio. Salterà il ritorno tra una settimana.
ISAKSEN 7: Da impazzire. Il sinistro che nasce dal nulla, un bolide di ‘napoletana’ memoria che cancella la sofferenza e regala una gioia pazzesca alla Lazio. Più assente del solito, all'ultimo istante ha dipinto uno scenario meraviglioso per il ritorno che grazie a lui sarà un po' più sereno.
DIA 5,5: Il gol che manca da un po’ forse lo sta condizionando. Ingabbiato nella mediana avversaria prova ad abbassarsi per fare da raccordo con il centrocampo e per liberare spazi ai suoi compagni di reparto. Ogni tanto, però, si intestardisce e perde lucidità. Ha poche occasioni per segnare, solo un filtrante lungo di Noslin che non riesce a trasformare. Ancora sottotono.
Dall’82’ PATRIC 6: Entra in campo per arginare l’attacco del Viktoria Plzen negli ultimi minuti con la Lazio in dieci. Come Vecino, anche lui prende subito il giallo.
PEDRO 6,5: È lui il prescelto per sostituire Zaccagni sulla sinistra. Prende per mano l’attacco della Lazio e detta i tempi a suon di giocate nello stretto e strappi in avanti. Dal suo magico destro su calcio d’angolo, poi, nasce il gol del vantaggio di Romagnoli. Nel secondo tempo si spegne, sulla fascia ha speso tanto: Baroni lo rileva e inserisce Vecino.
Dal 62’ VECINO 6: Entra per organizzare la Lazio in 4-3-3, e si fa subito ammonire. Si vede poco, ancora non riesce ad incidere come prima dell’infortunio.
NOSLIN 6,5: Ha capito che è il momento di iniziare a sfruttare le sue occasioni. Dopo due panchine in favore di Tchaouna, torna a occupare il posto da centravanti. È sempre in movimento per dare pochi riferimenti ai difensori e per cercare la profondità. Diventa davvero determinante, però, nel gioco aereo: sua la sponda di testa sul gol di Romagnoli. In area di rigore solo un grande recupero di Dweh gli nega il gol. Dopo un buon inizio di secondo tempo lascia spazio a Tchaouna.
Dal 62’ TCHAOUNA 5,5: Entra per mettere in campo forze fresche e nuovi spunti. Palloni toccati: pochissimi.
BARONI 6,5: Pazza Lazio. Prima Pedro, ora Isaksen. Sempre 1-2, all'ultimo istante. Ma questa volta in nove: eroici. I tanti infortuni e le condizioni del campo non hanno aiutato contro un Viktoria Plzen sempre vivo. La prestazione della squadra, comunque, è rivedibile, soprattutto nel secondo tempo. Il raddoppio allo scadere, però, ha stravolto tutto. Tra una settimana il ritorno all'Olimpico.
VIKTORIA PLZEN (3-5-2): Jedlicka 6; Dweh 6, Markovic 5,5, Jemelka 5,5; Memic 6,5 (Kopic 6), Cerv 6,5 (80’ Panos 6), Kalvach 6,5, Cadu 7; Vydra 6,5, Sulc 7; Durosinmi 7 (85’ Adu 6). All.: Koubek 6,5.