Lazio, Mudingayi: "Bisogna ricompattarsi! Bodo/Glimt? Favoriti, ma..."

La sosta per ricaricare le energie e fare mente locale. A partire da lunedì 31 marzo, quando allo Stadio Olimpico di Roma arriverà il Torino, la Lazio vorrà rimettersi su quella strada che nell'ultimo mese sembrerebbe aver smarrito, vuoi anche per un calo fisiologico di energie fisiche e mentali. Il 5-0 contro il Bologna è stato il punto più basso di 22 giorni difficili, in cui si sono alternati grandi risultati e altri decisamente meno. La Lazio di Marco Baroni, però, ne esce a testa alta e a testa alta deve ricompattarsi e ripartire.
Queste sono le parole che scelto, intervenendo in esclusiva ai nostri microfoni, anche Gaby Mudingayi. L'ex centrocampista biancoceleste ha commentato il momento della Lazio, prima di lanciarsi sul tema Europa League e quindi all'impegno contro il Bodo/Glimt e alle ostilità che può presentare il campo sintetico dell'Ampyria Stadium. Quelle stesso ostilità che lui, e il suo Cesena, avevano reso punti di forza nella stagione 2014/2015 in Serie A.
Che momento sta vivendo la Lazio? Quanto può essere importante la sosta dopo il 5-0 contro il Bologna?
"Ogni squadra forte ha dei momenti di difficoltà. Bisogna venirne fuori uniti. La Lazio ha dimostrato fino a poco tempo fa di essere una squadra di altissimo livello per gioco e qualità, quindi bisogna ricompattarsi e cercare di ritrovare quella armonia, quel bel gioco che abbiamo visto. Credo che questo appena passato sia stato un momento negativo che vivono tutte le grandi squadre".
La Lazio in Europa League affronterà il Bodo/Glimt. L'andata in Norvegia si giocherà proprio sul campo sintetico dell'Ampyria Stadium, che ostacolo sarà per la squadra di Baroni?
"Io credo che sarà davvero un problema. Secondo me la Lazio andrà prima in Norvegia e si allenerà sul campo in sintetico. Gli serve perché devono trovare stabilità. Non è semplice adattarsi al sintetico se per tutto l'anno hai giocato sul campo in erba. Questo potrebbe essere un problema. Però io credo che la Lazio abbia tutte le carte in regola per andare lì e ottenere un risultato positivo. Il sintetico a Formello? Penso che Baroni li farà allenare lì nei giorni in cui preparerà la sfida. Come ho detto, c'è bisogno di adattarsi a un campo che non conosci e dove non si giocano spesso partite di un certo livello. Io credo che faranno degli allenamenti lì".
Tu hai giocato sul campo sintetico al Dino Manuzzi di Cesena, che differenza c'è rispetto al sintetico? A Cesena lo consideravate un punto di forza?
"Il calcio a undici si gioca sul campo in erba, non c'è niente da fare. I giocatori sono abituati a giocare sul campo in erba. Secondo me è anche a livello di prevenzione infortuni, per i tendini il manto naturale è migliore rispetto al sintetico. Tra i due sempre meglio in erba. Ma l'ultima generazione di sintetici prevede sicuramente campi di livello, quindi si può benissimo giocare. Ma credo che il calcio a undici sia proprio da campo in erba. Per noi però il campo sintetico era un punto di forza. Noi eravamo abituati a giocare sul sintetico, il giorno prima della partita ci allenavamo sempre sul sintetico, perché cambiano gli appoggi e serviva per abituarci. Noi ci giocavamo ogni due settimane, le squadre che venivano, che giocavano una volta all'anno su un campo così andavano un po' di difficoltà nell'adattarsi".
Pubblicato il 23/03