Correa: "Mi ispiro a Kakà. Lazio, voglio vincere trofei e andare in Champions!"
Joaquìn Correa is on fire. Sta tornando in forma il Tucu, nuovo bomber della Lazio. Il gol contro l'Atalanta gli ha permesso di sbloccarsi sotto porta e scavalcare quel blocco mentale che tanto l'aveva frenato nelle settimane precedenti. Un periodo nero, sul campo come a livello personale, che ora è alle spalle. Anche se non è bastato per convincere Lionel Scaloni. Il ct dell'Argentina vuole di più dal Tucumano, lasciato ad allenarsi a Formello per la seconda sosta consecutiva. Poco male per Inzaghi, e anche per Lazio Style Channel. Correa è infatti intervenuto ai microfoni ufficiali della società biancoceleste, ecco le sue parole: "Io un bomber? Segnare è sempre una cosa bella. Sicuramente avevo tanta voglia di fare gol, contro l'Atalanta si è visto. Mi sono sentito colpevole per aver sbagliato un rigore all'ultimo minuto contro il Bologna, ci sono rimasto malissimo. Io vivo il calcio in modo forte. Poi quando ti sblocchi è sempre bello. Ma tutto lo staff, i compagni, i tifosi sono stati magnifici. Ho sentito solo cose buone, ti aiutano sempre nei momenti negativi. Io ho sempre cercato di migliorare nella finalizzazione, anche se giocavo trequartista, o esterno da 4-3-3 o 4-4-2. Quindi adesso che sono un centravanti è un po' una novità. Mi alleno tutti i giorni per migliorare e cerco di far vincere la mia squadra in qualsiasi modo. Immobile? È un giocatore altruista, fa tanti gol perché è disponibile anche per i compagni. Fornisce un gran numero di palloni a me, Luis e Milinkovic. Aiutando tanto la squadra nella costruzione e negli assist. Per quello è un giocatore che dà quel qualcosa in più".
LA SUA SECONDA STAGIONE A ROMA: "Quest'anno siamo ancora più offensivi, il mister ha cercato di cambiare qualcosa e di fare in modo che siamo noi ad avere le partite in mano. Lui ha sempre tanta voglia di migliorarci. La sconfitta contro la Spal è stato un duro colpo. Non pensavamo di perdere e nel primo tempo siamo stati spesso vicino al secondo gol. Poi oggi ci sono giocatori forti in tutte le squadre italiane, non esistono partite facili. Abbiamo fatto un secondo tempo bruttissimo ed è finita così. La stagione è appena iniziata, non dobbiamo specchiarci e pensare che siamo già terzi. Dobbiamo credere in noi stessi, siamo forti e possiamo fare bene quest'anno. Poi ci sono tante squadre con una rosa importante e dobbiamo giocare tutte le partite per vincere".
IL SUO IDOLO: "Ho sempre avuto un giocatore di riferimento: Kakà. Non era un bomber ma partiva da dietro e faceva tanti gol. Sicuramente è bellissimo giocare più vicino alla porta, segnare e fare le giocate decisive è più bello per tutti". Correa è cresciuto molto: "Da quando ho iniziato a giocare a calcio mi è sempre piaciuto avere responsabilità all'interno della squadra. Mi piace farmi vedere e non stare giù di morale, magari lo facevo a inizio carriera. Adesso sono più maturo in queste cose. Quando c'è una difficoltà e qualche compagno ha bisogno di me mi piace essere responsabilizzato e fare il bene della squadra. Si può diventare leader non solo a parole ma anche con le giocate in campo".
MOMENTI ROMANI: "Da quando sono arrivato a Roma mi ha impressionato il trattamento dei tifosi, fin dall'aeroporto. Anche in campo sento una buona energia, non solo su di me ma su tutti. Questo aiuta tantissimo il giocatore e tutta la squadra in generale. La rete in finale contro l'Atalanta e i tre gol al Milan sono tra i momenti migliori da quando sono arrivato. Sono state tutte reti importanti, momenti bellissimi che mi ricorderò per sempre".
I SOGNI DEL TUCU: "Ho tanti sogni, voglio vincere tutto quello per cui gioco. Un mondiale, competizioni così importanti. Adesso l'importante è arrivare in Champions. Comunque è stato bellissimo alzare la Coppa Italia, a dicembre possiamo vincere un altro trofeo. Vinciamo quello e poi pensiamo ad alzare l'asticella".
IL MIGLIORAMENTO RISPETTO AL PASSATO: "Non segno molto di testa? È vero ma non siamo una squadra che fa tanti cross, e io non cerco quello ma gioco più fuori area. A Siviglia li ho fatti, qui mi mancano ma spero che riuscirò a colmare questo gap. Rispetto alla Samp ho cambiato proprio la mentalità, sono un altro giocatore. Prima pensavo a fare la giocata, mentre adesso penso a vincere. È diventato quello il mio compito in campo. Io posso giocare sia come a Siviglia, dove partivo esterno, che più centrale come adesso. Mi trovo bene, a inizio carriera giocavo trequartista. Quindi mi piace anche stare nella zona centrale del campo".
LE CURIOSITÀ DEI TIFOSI: "Con chi sono maggiormente legato nello spogliatoio? Un po' di più a quelli che parlano spagnolo per una questione di lingua, ma non ho mai trovato uno spogliatoio così unito a livello di rapporti umani. La Nazionale? Ci tengo tanto. Quella dell'Argentina è sempre una maglia bellissima da indossare. Se assomiglia a quella della Lazio? Sì, sono bellissime tutte e due. Piatto preferito? Mi piace tutta la cucina romana. Adoro la carbonara, non posso mangiarla tanto spesso per non ingrassare (ride ndr). Se mi piacciono i videogiochi? Sì, gioco alla Playstation, ho mio cugino a casa e ci sfidiamo a FIFA. Io uso sempre la Lazio, per forza".
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Pubblicato il 14/11 alle 18.05