Roma fuori dalla zona Champions, è scontro fra Pallotta e Monchi
Roma fuori dalla zona Champions e ambiente giallorosso che dopo la sconfitta contro la SPAL è ancora una polveriera. Non è bastato l'arrivo di Ranieri, continuano a volare stracci fra l'ex ds Monchi e il patron del club Pallotta. Le parole di addio di Monchi, che aveva dichiarato: "Sono andato via per una ragione semplice. Ho capito che l'idea della proprietà era diversa dalla mia. Per il presidente era meglio andare a destra per me a sinistra, inutile continuare così. Firmerei nuovamente quel contratto, ho commesso qualche errore perché non conoscevo il club ma non mi pento assolutamente di essere andato alla Roma che mi ha fatto crescere professionalmente e personalmente. Quest'anno i risultati non sono arrivati ma il primo anno è stato bellissimo. Lavorare in una società così importante come la Roma mi ha fatto crescere molto", fanno ancora male. James Pallotta, con una Roma che deve guardarsi anche dal ritorno di una Lazio in grande forma e con una partita casalinga da recuperare contro l'Udinese, ha quindi risposto con una nota ufficiale che sottolinea la poca serenità che circola sull'altra sponda del Tevere: "A novembre, quando la nostra stagione stava andando di male in peggio e tutti notavano come l'allenatore stesse faticando a ottenere una reazione dai calciatori, chiesi a Monchi un piano B da attuare nel caso in cui le cose fossero ulteriormente peggiorate. Pur essendo lui l’unico responsabile della parte sportiva alla Roma, non aveva un piano B. Questo accadeva a novembre: mi spiegò che il suo piano B era continuare con la stessa strategia, quella del piano A. - conclude Pallotta - Quindi, quando leggo o ascolto certe interviste radiofoniche, in cui sostiene che la proprietà stesse intraprendendo una direzione diversa dalla sua e che questo è il motivo per cui se n’è andato, mi chiedo: cosa avrebbe voluto fare Monchi di differente? Mi ha chiesto di fidarsi di lui e di lasciarlo fare a modo suo. Gli abbiamo dato il pieno controllo e ora abbiamo più infortuni di quanti ne abbiamo mai avuti e rischiamo di non riuscire a finire tra le prime tre per la prima volta dal 2014". Nervi a fiori di pelle dunque. Diventeranno un fattore nella corsa Champions che vede coinvolte Milan, Inter e Lazio?
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