Avv.Stagliano, ex Capo Ufficio Indagini: "La Lazio rischia la penalizzazione..."

09.03.2010 17:40 di  Riccardo Mancini   vedi letture
Fonte: noibiancocelesti.net
Avv.Stagliano, ex Capo Ufficio Indagini: "La Lazio rischia la penalizzazione..."
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© foto di Federico De Luca

La giornata biancoceleste è iniziata con il botto, vale a dire con la notizia dell'apertura dell'inchiesta da parte della Procura federale circa delle presunte irregolarità relative agli acquisti di Mauro Zarate e Julio Cruz. Per approfondire questo tema a Noi Biancocelesti, in onda su Radio Erre 2, è intervenuto l'avvocato Mario Stagliano, ex capo ufficio indagini della stessa Procura: "Bisogna partire dal presupposto che la notizia apparsa oggi sul Corriere dello Sport, sebbene in maniera meno precisa rispetto all'articolo odierno, era stata anticipata dieci giorni fa dalla Gazzetta dello Sport, per mezzo di un articolo a firma Ruggiero Palombo, persona sempre molto informata, in cui si faceva riferimento a problemi, che riguardavano Lazio e Palermo, relativamente a trattative per l'acquisto di calciatori sudamericani. Fintanto non ci sarà un deferimento, una pronuncia della commissione disciplinare e poi eventualmente della Corte di Giustizia Federale, stiamo parlando del nulla e di una fonte tutta da verificare, che non può portare alcuna conseguenza. I due casi potrebbero portare a delle conseguenze particolarmente gravi e quindi non sono d'accordo sulla conclusione a cui è arrivato il Corriere dello Sport, secondo cui rischierebbe solo il dirigente e che la società incorrerebbe solo in un'ammenda. Qualora una società si avvalga di un agente per l'acquisizione di un calciatore e la firma del contratto, come nel caso di Zarate, o la stipula di un nuovo contratto, come nel caso di Cruz, è normale che debba corrispondere una parcella professionale. Qui iniziano le incongruenze. Per quanto riguarda la vicenda Zarate, secondo il Corriere dello Sport, la Lazio avrebbe corrisposto una provvigione di quasi 15 milioni di euro ad una società con sede estera, ma con responsabile italiano, che ha l'abilitazione FIGC a questo tipo di trattative. In questi casi il compenso va pattuito anticipatamente e la cosa va conclamata su dei moduli predisposti dalla FIGC in quadruplice copia, e consegnato ad ogni parte interessata, vale a dire società, agente, FIGC e commissioni agenti di calciatori. E' stato fatto tutto questo? Se questo non è stato fatto, siamo di fronte ad un'irregolarità particolarmente grave. Considerando che sono stati corrisposti circa 20 milioni di euro alla società araba e che al calciatore è stato riconosciuto un contratto quadriennale da 14 milioni di euro, riuscire a giusticare una provvigione da 15 milioni di euro stride con la tesi del presidente Lotito che gli agenti sono estortori e con il fatto che l'agente avrebbe percepito più del calciatore... Si potrebbe ipotizzare che abbia voluto regalare questi soldi e, qualora avesse utilizzato i suddetti moduli, niente da dire. Malignamente però si potrebbe ipotizzare anche che questo nasconda un emolumento riconosciuto al calciatore in nero, diverso da quello pattuito in sede contrattuale. Se fosse quest'ultima l'ipotesi, il calciatore andrebbe incontro ad una squalifica non inferiore ad un mese, il dirigente ad un'inibizione non inferiore a sei mesi, mentre la società incorrerebbe in una sanzione pecuniaria tre volte superiore alla cifra versata, in ipotesi, a nero e quindi in questo caso parleremmo di 45 milioni di euro, oltre alla possibilità di una penalizzazione in classifica. Ove la cosa tendesse a nascondere un emolumento in nero sarebbe grave, come lo sarebbe se la società si fosse servita di un agente senza comunicarlo alla Figc, senza considerare che questa provvigione non è apparsa neanche a bilancio, contrariamente all'emolumento corrisposto per contrattualizzare Cruz. In quest'ultimo caso è difficile credere che sia stato effettivamente versato ad un'agenzia quasi l'equivalente di quanto percepisce in due anni di contratto il calciatore, ma tutto è possibile... Pare che dietro al caso di specie, dietro questa commissione ci sia un agente di calciatore e, se così fosse, la sanzione per la società potrebbe essere la censura, un'ammenda, una diffida, la chiusura di una finestra di mercato per meno di tre mesi e, in caso di recidiva, una penalizzazione e l'esclusione dal campionato di competenza. So per certo che la notizia sia vera e, tra l'altro, non penso che al Corriere dello Sport siano impazziti... Se poi la Co.Vi.Soc ha segnalato questa cosa nel mese gennaio, se esce solo oggi sulla stampa e non è stata chiusa l'inchiesta, vuol dire che la questione è davvero delicata. Se hanno pubblicato una cosa del genere hanno fonti senz'altro attendibili, sebbene arrivino a delle conclusioni diverse dalle mie. L'anno scorso ero rimasto particolarmente incuriosito dal fatto che fosse stato depositato un contratto secondo il quale Zarate avrebbe guadagnato appena 1580 euro al mese e questo avrebbe dovuto incuriosire qualche organo inquirente, visto che, da quando è stato istituito il minimo contrattuale, si ricordano pochissimi casi di guadagni così bassi, come per esempio quello di Tommasi. Nessuno andò ad indagare, sebbene fosse poco credibile che Zarate potesse guadagnare così poco. Legando quel fatto e quello in questione oggi qualche dubbio mi viene...".