Lazio, che testacoda: l'enorme differenza tra i due gironi
Cinque partite di campionato e la Serie A chiuderà i battenti. In questo momento della stagione le certezze in casa Lazio sembrano essere svanite nel vento. Se l’obiettivo dichiarato a inizio stagione (l’approdo in Champions League) appare adesso distante e inattendibile, ci sono da fare i conti anche con una classifica che non garantisce l’accesso in Europa League. Niente allarmismi però: il quarto posto è a 4 punti di distanza e la Lazio ha ancora la possibilità di accedere in Europa attraverso la via preferenziale, quella che passa per la Coppa Italia. Insomma il destino dei biancocelesti può e deve essere scritto dai giocatori stessi. Anche perché, da qui a fine anno (oltre alla Coppa Italia), tre delle cinque partite rimanenti sono scontri diretti per l’Europa (Sampdoria, Atalanta e Torino).
GIRONE D’ANDATA: Al termine del girone d’andata la Lazio aveva racimolato 32 punti. Dopo Natale il bilancio era tutto sommato positivo: 9 vittorie, 5 pareggi, 5 sconfitte e quarto posto in solitaria. C’era solo un dato emblematico che faceva riflettere e non poco: il cosiddetto “mal di big”. Le cinque sconfitte che si contavano erano arrivate proprio contro le grandi della Serie A (Juventus, Napoli, Inter, Roma e Atalanta). Solo contro il Milan all’Olimpico si evitò la sconfitta grazie al gol di Correa nel finale di partita. Contro i rossoneri finì in pareggio, così come contro il Sassuolo, il Chievo, la Sampdoria e il Torino. Il rimpianto resta soprattutto per le gare contro i veronesi e gli emiliani, ma al termine del 2018 il resoconto stagionale non era affatto allarmante.
GIRONE DI RITORNO: Mancano ancora 5 giornate alla chiusura del campionato, ma già si contano nel girone di ritorno più sconfitte rispetto a quello di andata. Precisamente sono 6, così come le vittorie. I pareggi sinora sono 2 (contro Fiorentina e Sassuolo). La patologia della Lazio però non è più la stessa: al “mal di big” si era trovata la cura dopo le vittorie nel derby e con l’Inter. Ora il problema è l’incapacità di mantenersi vivi nella cerchia delle grandi. Nella seconda parte della stagione la squadra di Inzaghi ha cominciato a perdere anche con le piccole: Genoa, Spal e Chievo (che era già retrocesso) sono 9 punti persi malamente che, nella classifica attuale, permetterebbero alla Lazio di sostare al terzo posto durante le feste di Pasqua.
IL CONFRONTO: Nella prima parte di stagione, fino alla partita col Chievo, la Lazio aveva raccolto 24 punti. Nel girone di ritorno sono 20 i punti conquistati da Lulic e compagni. 4 punti di differenza, esattamente gli stessi che separano i biancocelesti dal Milan, quarto in classifica. Innegabile che la sconfitta col Chievo (sulla carta la partita più semplice da affrontare) ha complicato i piani di Inzaghi che adesso non può più permettersi passi falsi. L’andamento lento delle dirette avversarie fa sì che tutto sia ancora aperto. Ma ora è vietato sbagliare. Le prossime due di campionato sono Sampdoria in trasferta e Atalanta in casa: due scontri diretti che probabilmente delineeranno le sorti della Lazio.
FORMELLO, LAZIO IN CAMPO A PASQUA