LLSV Ritiro Ep. 14 - Gabriele, Milinkovic e le lacrime d'Auronzo: separarsi non è mai facile
Auronzo piange lacrime d'arrivederci. Penultimo giorno di ritiro - il dodicesimo - per la Lazio sotto le Tre Cime di Lavaredo. Non sarà l'ultimo, ma separarsi fa sempre male. Lo sa bene anche Gabriele, che di lasciare andare il suo idolo Milinkovic non ha proprio voglia: “Amo la Lazio e mi è difficile scegliere un giocatore preferito...ma se proprio devo, non ho dubbi: Sergej”. E come biasimarlo. A 20 anni, questo è per lui il terzo ritiro sulle Dolomiti. Tutti consecutivi, tutti con il serbo come protagonista. L'ha visto migliorarsi estate dopo estate, fino a far risuonare le sirene del mercato dei campionissimi. Sul Sergente, come avvoltoi, si sono posati gli occhi dei più grandi club europei. Per questo Gabriele ha preferito cautelarsi con un ricordo: un segno (quasi) indelebile del passaggio di Milinkovic alla Lazio. “Potrebbe essere uno dei suoi ultimi autografi in biancoceleste” - dice mostrandoci il braccio - “per questo ho voluto che me lo scrivesse sulla pelle”.
UNA FEDE ETERNA - Così come sulla pelle, e nel cuore, Gabriele ha tatuata la Lazio. Questa sì, una fede eterna e indelebile: “La mia famiglia è laziale da generazioni, nella più classica tradizione del nostro tifo. Mio padre tifa Lazio, esattamente come mio nonno e suo padre prima di lui”, ci svela con un giustificato orgoglio. Naturalmente, il suo seggiolino blu all'Olimpico è già prenotato - “Sono abbonato da sempre” - e da lì potrà ammirare quelli che ha indicato come i migliori di questo ritiro: “I nuovi acquisti mi piacciono molto, soprattutto Lazzari. Poi Correa sta confermando ciò che ha dimostrato nell'ultima parte dell'anno, segnando sempre, e Luis Alberto sta giocando alla grande nonostante le voci sul suo futuro”.
PER LA LAZIO QUESTO E ALTRO - È arrivato in Veneto lunedì, Gabriele, dopo 6 ore di treno (partendo da Roma) da sommare alle 5 di ritardo causa problemi tecnici della linea. Un'odissea che non ha spento il suo entusiasmo e che anzi, ha rafforzato il suo amore per i colori del cielo. Biancoceleste, ovviamente. Anche se, come dicevamo, ad Auronzo in questo venerdì è tutto grigio di pioggia. Per scattare la canonica foto di rito della nostra rubrica, allora, Gabriele ha dovuto bagnarsi un po'. Ma non c'è problema: “Per la Lazio questo e altro!”. E poco importa se per i biancocelesti saranno lacrime d'arrivederci, con le Dolomiti, o d'addio, con Milinkovic; finché esisteranno tifosi come Gabriele la Lazio non dovrà temere particolarmente alcun tipo di separazione. Loro ci saranno per sempre.
LAZIO, IL QUATTORDICESIMO GIORNO DI RITIRO AD AURONZO