Lazio, Lotito a tutto tondo: tra Milinkovic, Champions e premio Scudetto
Tra poche ore Claudio Lotito festeggerà i 15 anni alla guida della Lazio. Il 19 luglio 2004 è iniziata questa avventura che lo rende il presidente più longevo della storia moderna biancoceleste. In una lunga intervista riportata dalla rassegna stampa di Radiosei, Lotito ha parlato a 360 gradi, tra ricorrenze, progetti in cantiere e calciomercato.
SFIDA ESTREMA - Lotito è partito dall'inizio, in quelle giornate del liuglio 2004 definite frenetiche, in cui aveva assunto l'impegno morale di salvare la società e la responsabilità di salvaguardare il patrimonio di un club con oltre 100 anni di storia. Lavorava 23 ore al giorno, con appuntamenti dati alle 2 di notte. Nel primo mercato introdusse la formula del prestito con diritto di riscatto per testare i giocatori e arrivarono tra i tanti Siviglia e Rocchi e, in particolare il secondo, ha scritto la storia biancoceleste. Oggi è allenatore delle giovanili, un percorso simile a quello fatto da Inzaghi. Ricorda inoltre che nei primi anni a libro paga c'erano due squadre, quella effettiva e quella del piano Baraldi. Poi ci fu la transazione con l'Agenzia delle Entrate per 140 milioni, anche se di debiti ne rimanevano altri 450. Oggi la Lazio produce 10-15 milioni di utile e secondo il presidente uno dei segreti è stato il passaggio al sistema dualistico: la linea guida che venne dettata fu quella dell'abbattimento dei costi.
MILINKOVIC - Nel futuro Lotito vede una crescita, con la speranza che sia esponenziale. Il suo metodo non mette a rischio la stabilità economica e negli anni si sono raggiunti i 200 milioni di patrimonio immobiliare e i 600 di valore dei giocatori. Il presidente rivendica anche i risultati sul campo e la presenza sistematica nelle coppe europee. Prendendo il tema calciomercato dice di aver creato una casa di vetro in cui non si possono obbligare le persone a svolgere il proprio ruolo in un ambiente in cui si sentono strette, ma riferendosi a Milinkovic: "Non è il caso di Sergej. Ha dimostrato affetto, responsabilità, serietà. Dipenderà dagli eventi e non dalla società. L'anno scorso ho respinto tutti gli assalti, quest'anno si potrebbe proporre un problema di rispetto se il giocatore dovesse prospettare una soluzione diversa". Lotito potrebbe avere meno armi a disposizione di un anno fa per farlo restare, vanno valutate le esigenze, tra cui la volontà del calciatore in un rispetto reciproco. Secondo il presidente la Lazio è in una fascia medio-alta del calcio europeo, ma ci sono 6-7 club che sono top, in una fascia altissima. La speranza è di arrivare nell'olimpo, ma c'è l'esigenza di strutturarsi e individuare i giocatori adatti.
CHAMPIONS - La Champions secondo Lotito poteva già arrivare nelle ultime due stagioni, che però hanno regalato trofei. L'obiettivo rimane quello di migliorare e crescere, poi esistono i fattori imponderabili. Tuttavia il presidente tiene a precisare che la squadra a fine mercato sarà rafforzata. Giocatori e allenatori passano, ma conta il presidente che nella sua opinione porta avanti una programmazione da grande padre di famiglia. Il premio Scudetto nel contratto di Inzaghi? La vittoria di trofei contro corrazzate come la Juventus per Lotito significa che non esiste un divario marcato come dicono i conti. Quindi quello che è accaduto al Leicester in Inghilterra può accadere anche in Italia, servono però lavoro, organizzazione, idee e spirito di sacrificio.
RADU E NUOVO STADIO - Quanto a Radu ha ricordato la parabola del figliol prodigo. Un altro tema che sta molto a cuore è quello dello stadio, che verrà presto affrontato con l'Amministrazione capitolina. Ci sarà un confronto e non uno scontro, perché secondo il numero uno biancoceleste le situazioni che verranno presentate andranno nell'interesse collettivo. E anche in passato non sono mai state promosse soluzioni non compatibili. Lo stadio sulla Tiberina sarebbe stato uno dei più belli del mondo, raggiungibile su rotaia, gomma o trasporto fluviale, ma per Lotito il progetto venne ostacolato dalla miopia del tempo. Sulla nuova proposta sarà decisivo il dialogo con l'Amministrazione, evitando lungaggini inutili.
IL FUTURO - L'obiettivo per il futuro è dare continuità al progetto. La speranza di Lotito è quella di lasciare la società al figlio Enrico, un tifoso che segue minuto per minuto l'attività della società. Un vero e proprio prosecutore del percorso versomla presidenza più longeva a livello familiare. Sull'ipotesi di uno Scudetto come quello di Lenzini: "Se abbiamo messo un premio... Ma i traguardi si raggiungono, non si evocano". Un'opera congiunta con il merito di tutte le componenti potrebbe spingere la Lazio verso i traguardi più alti.
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