Lazio ingenua, Atalanta cinica e matura: la Dea cala il poker, finisce 1-4
Troppa Atalanta per la Lazio e all’Olimpico finisce 1-4. Primo tempo fotocopia rispetto a quello dell’ottobre di un anno fa: Dea cinica, spietata nello sfruttare i tre svarioni difensivi biancocelesti. All’intervallo, quindi, la Lazio è sotto 0-3 e come 12 mesi fa prova a reagire e Caicedo illude realizzando l’1-3, Immobile però si divora l’immediato raddoppio e Gomez s’inventa il gol del poker che chiude il match. Più consapevole l’Atalanta, più cinica, più esperta anche nel gestire le fasi della partita. Lazio nervosa, ingenua e con poche alternative per cambiare la partita, vista anche l’ennesima indisponibilità di Correa e i ritardi negli inserimenti dei nuovi. La sconfitta è pesante, netta, nel risultato, più che nell’andamento del match, anche se ora il contraccolpo - con l’Inter alle porte - rischia di essere forte.
COME UN ANNO FA - La Lazio comincia con il piglio giusto, intensa e in costante pressione sull’avversario ed è sua la prima occasione con Marusic che imbeccato da Luis Alberto tenta il diagonale che Sportiello mura, sul tap-in arriva Immobile che però trova Palomino sulla strada tra sé e il gol numero 127 in maglia biancoceleste. L’Atalanta, però, passa al primo affondo: azione confusa, Hateboer supera Marusic e mette dentro un palla che Radu spizza e aggiusta per Gosens che fa 0-1. Grandi proteste laziali per una spinta dell’esterno olandese su Marusic e per un’altra precedente infrazione di Malinovskyi su Milinkovic, ma per Maresca è tutto ok. L’arbitro non ha in mano la partita, sbaglia da una parte e dall’altra, Luis Alberto ci prova di testa ma non inquadra lo specchio. La non direzione di Maresca provoca tensione, rissa tra Luis Alberto e Freuler, lo svizzero rischia il rosso con una manata in faccia ad Acerbi, ma il VAR sorvola. L’Atalanta è cinica, matura, molto più consapevole della Lazio e sull’asse Gosens-Hateboer fa 0-2. Sembra d’essere tornati indietro di un anno, biancocelesti in balia della Dea e nemmeno la sorte sorride alla squadra di casa che trova la traversa in mischia con Immobile e poi Caicedo manca il tap-in. Errore di Radu in fase di palleggio, Milinkovic non arriva e nuovo affondo nerazzurro con Gomez che cala il tris. Errori difensivi evidenti e cinismo assoluto dell’avversario rendono da incubo il primo tempo della Lazio.
ILLUSIONE CAICEDO - Inzaghi inserisce Cataldi e toglie Leiva, Marusic ha la palla dell’1-3, ma Sportiello fa il miracolo e dice no. La Lazio preme e trova il gol che riapre la gara con Caicedo che imbeccato da Milinkovic controlla e spinge dentro la sfera. Nuovo cambio nei biancocelesti con Bastos che prende il posto di Radu. Nemmeno due minuti e Immobile si divora la palla del 2-3: Ciro s’invola solo verso Sportiello, ma non calcia, prova il dribbling e il portiere lo disturba non facendogli trovare lo specchio. L’errore di Immobile è sanguinoso perché dall’altra parte non si sbaglia nulla, anzi tutto viene trasformato in oro e lo dimostra Gomez che s’inventa dal nulla la rete del poker bergamasco. La partita ha poco da dire dopo il gol dell’Atalanta, Inzaghi toglie Lazzari, Luis Alberto e Milinkovic (dentro Akpa, Escalante e Djavan Anderson), ma Maresca continua nel suo show degli errori non fischiando un fallo evidente su Caicedo al limite dell’area. Felipe si prende anche il giallo per proteste e poco dopo va non lontano dal gol, ma il suo tiro viene deviato da un difensore quasi sulla linea. Muriel, appena entrato per Zapata, va a un passo dal poverissimo, palla fuori di nulla. Ultimo brivido di una partita che sa di incubo per i biancocelesti.
Pubblicato il 30 settembre