Lazio, hai imparato il colpo del ko: per Inzaghi è record
Immaginate il classico quadrato, due pugili al centro e la folla circostante in trepidazione. Uno dei due indomiti pugili veste i colori bianco e celesti. Combattere fino al tonfo sordo del gong è l’unico obiettivo. Sudore, sacrificio e cattiveria. Un round dopo l’altro, la vittoria si costruisce nei minimi dettagli. E poi, all’ultimo, il colpo del ko. Quel gancio al mento che manda a terra l’avversario, sgretolando completamente la strenua resistenza fino a quel momento ostentata. La Lazio ha le movenze di Mohamed Alì, la stangata micidiale di Mike Tyson. Cambiano le geometrie, non è un quadrato ma un rettangolo verde: eppure la Lazio fa il pugile esperto. Finalmente i biancocelesti sembrano aver acquisito quella forza d’animo in grado di sorprendere anche l’avversario più coriaceo. Partite di sofferenza - che qualche tempo fa non si sarebbero mai concretizzate in vittoria - cominciano a trasformarsi in successi pesanti. Come macigni. Come quel gancio finale che gli uomini di Inzaghi preparano per 90 minuti ed esplodono all’ultimo secondo, quando l’avversario è alle corde. In questo campionato è successo ben 3 volte: Fiorentina, Milan e Sassuolo. Sono 9 punti che hanno il sapore di terzo posto. Un vero e proprio pugile che rimane in piedi anche quando sembra che ogni sforzo sia inutile. Attenzione, lo diceva il celeberrimo Rocky: “E' finita si dice alla fine”.
COLPI DEL KO - Al Franchi di Firenze è arrivato il primo successo allo scadere, la prima esplosione di gioia al termine di un match duro e in bilico come non mai. La Fiorentina, soprattutto in quel frangente del campionato, si è rivelata squadra ostica e temibile. Al vantaggio di Correa ha risposto, nel giro di pochi minuti, Federico Chiesa. Il colpo del pareggio ha stordito la Lazio, che però è rimasta salda sulle gambe per l’intero arco del match. Minuto dopo minuto, l’avversario avvertiva sempre più i segnali della stanchezza. Quel gancio caricato è esploso al minuto 89’: cross di Lukaku, colpo di testa inesorabile del solito Immobile. Tre punti pesantissimi. Proprio come quelli conquistati contro il Milan. Anche in questa occasione la Lazio ha colpito per prima, infilando il pallone - manco a dirlo - con Ciro Immobile. Poi un piede in fallo, una perdita di equilibrio che poteva costar cara: Bastos fa autogol e riporta il risultato sull’1 a 1. Ma un vero pugile non molla, fino alla fine gli uomini di Inzaghi hanno mantenuto la lucidità necessaria per assestare quella stoccata devastante. E quest’ultima è arrivata al minuto 83’, con la rete decisiva di Correa. La storia andata in scena a Reggio Emilia, la conoscono bene tutti. È fresca nella mente di ogni tifoso biancoceleste. Un match in sostanziale situazione di parità ai punti. Ma il Sassuolo non aveva messo in conto quel possibile gancio sul tuonare del gong: il gol di Caicedo è un colpo al mento che fa svenire l’avversario e pone fine alla contesa.
IL RECORD DI INZAGHI - E queste partite vinte all’ultimo respiro valgono un record per il tecnico biancoceleste. In questa stagione sono già tre le vittorie maturate negli ultimi 10 minuti. Battuto velocemente il miglior dato che apparteneva al precedente campionato, quando era successo solamente due volte contro il Parma e nella strepitosa vittoria della Coppa Italia con l’incornata di Milinkovic al minuto 82’. La Lazio sta diventando un pugile esperto, indomito e dalla tenacia mirabolante. Il pareggio maturato contro l’Atalanta in seguito alla pazzesca rimonta di tre gol (di cui l’ultimo, appunto, arrivato sullo scadere), è stato il preludio agli straordinari risultati conseguiti finora. Lazio guerriera, Lazio sugli scudi. L’avversario dovrà, d’ora in poi, tenere alta la guardia fino all’ultimo secondo. È finita si dice alla fine.