Lazio, eri già in vacanza: Immobile fa 36, ma il Napoli cala il tris
La Lazio perde a Napoli, finisce 3-1 per la squadra di Gattuso, una partita brutta e nervosa. La squadra d’Inzaghi incassa la sesta sconfitta del post Covid, un ruolino di marcia deludente per quello che s’era visto fino a febbraio. Vince meritatamente il Napoli, aiutato però da un rigore inventato da Calvarese che regala il 2-1 agli azzurri. La Lazio chiude quarta, posizione che per cui tutti avrebbero firmato a inizio stagione, ma che assume un contorno amaro per quello che stato il cammino laziale fino a febbraio. Per la Champions aritmetica bisognerà attendere l’esito del cammino europeo di Roma e Napoli. Tra una settimana, dunque, obbligatorio tifare Barcellona e Siviglia. Note positive? Immobile segna ancora, sono 36 in campionato, agganciato lo storico record di Higuain.
CIRO NELLA STORIA - Partono bene i biancocelesti, padroni del gioco nei primi dieci minuti, grazie soprattutto alla tecnica di Milinkovic e Luis Alberto che tessono le trame in mezzo al campo. Al 9’, però, alla prima sortita offensiva, il Napoli passa in vantaggio con Fabian Ruiz che dal limite trova la deviazione di Luiz Felipe e beffa Strakosha. La rete subita manda un po’ in confusione la squadra d’Inzaghi che perde le distanze in mediana e rischia di capitolare ancora quando Insigne sfiora il palo da ottima posizione. La Lazio reagisce, trascinata soprattutto dagli strappi di Correa che riesce anche a far ammonire Koulibaly, ma è ancora super Ciro a rimettere a posto le cose. Immobile duetta con Marusic, brucia Manolas e beffa Ospina sul primo palo, sono così 36 in campionato per il bomber laziale, che eguaglia il record di Higuain proprio al San Paolo. Dopo un avvio frizzante, i ritmi s’abbassano, è soprattutto il Napoli a far girare palla e Mario Rui va vicino al 2-1 con un mancino dal vertice sinistro dell’area.
VINCE IL NAPOLI - Ripresa che comincia con il Napoli in pressione. La squadra di Gattuso tiene in mano il pallino del gioco e trova il vantaggio con Insigne che trasforma un calcio di rigore concesso da Calvarese per un fallo di Parolo su Mertens. Molti dubbi sulla decisione del fischietto abruzzese, sembra il belga a colpire il centrocampista biancoceleste quando lascia andare la gamba dopo aver concluso. La Lazio reagisce e un’azione devastante di Correa si conclude sul palo esterno. Inzaghi, però, è arrabbiato chiede intensità, toglie Patric e Acerbi e inserisce Vavro e Bastos. La Lazio ha un paio d’occasioni in ripartenza, ma Luis Alberto non indovina il filtrante per Correa in entrambe le occasioni. Manolas interviene scomposto su Correa, si prende il giallo e si scatena un parapiglia tra le due panchine con Gattuso molto arrabbiato con uno dei componenti dello staff d’Inzaghi. Il gioco riprende e il Napoli va vicino al 3-1 con Callejon che non trova lo specchio sull’assist di Mertens. La Lazio c’è e risponde con Marusic che di testa non trova la porta di Ospina per questione di centimetri. Altri cambi per Inzaghi a otto dal termine, fuori Lazzari e dentro Lukaku con Marusic che trasloca a destra. Fuori anche Correa e Parolo, entrano Adeknaye e Andre Anderson con la Lazio che passa al 3-4-1-2. Cambi che non sortiscono effetti, perché la Lazio di fatto non supera più la metà campo nel finale ed è il Napoli a trovare il gol con Politano. Finisce qui il campionato biancoceleste. Finisce con una sconfitta. Meravigliosa la Lazio fino a febbraio, in grave difficoltà dalla ripresa del campionato.