Lotito contro Savini: "Logiche da mercenario... Il Papa? L'ho fatto ridere su Klose"

Pubblicato alle 20:44
12.02.2013 08:30 di  Stefano Fiori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
Lotito contro Savini: "Logiche da mercenario... Il Papa? L'ho fatto ridere su Klose"
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© foto di Federico Gaetano

Cambiano il giocatore, le cifre, le eventuali offerte di club interessati. La vicenda Luis Pedro Cavanda, però, sta assumendo sempre di più i contorni di quella relativa a Modibo Diakité. Il terzino belga non è stato convocato contro il Napoli: una decisione che arriva proprio mentre i tentativi di rinnovo contrattuale subiscono pesanti intoppi, proprio come avvenuto con il centrale francese. Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, il presidente della Lazio Claudio Lotito punta deciso l'indice verso Ulisse Savini, agente di entrambi i difensori biancocelesti: "Stranamente ci sono persone, cosiddetti procuratori o pseudo tali, che assumono comportamenti comuni al loro agire. Savini è diventato il procuratore di Cavanda, Diakité e Icardi e tutte e tre le situazioni hanno un comune denominatore e una volontà ben precisa e precostituita. Noi stiamo rivedendo il regolamento dei procuratori, in cui devono essere sottolineati i comportamenti volti alla trasparenza e alla deontologia. Se un calciatore resta sempre in una società non porta vantaggi economici al procuratore, che invece guadagna in maniera indiscutibile quando il suo assistito si svincola a parametro zero. In tal modo si agisce con la logica del guadagno assoluto, a guadagno dell'agente e a danno del calciatore. A Diakité - spiega Lotito - abbiamo offerto 850 mila euro più premi, mentre oggi prende 250 mila euro. Avrebbe preso una cifra più alta rispetto agli altri difensori, pur dovendo ancora dimostrare tutto il proprio valore. Il procuratore, però, ha stabilito scientemente cosa dovesse fare il suo assistito: non si capisce perché soltanto oggi si cerca di dimostrare che si sta cercando ancora di sottoscrivere il contratto, quando notizie di corridoio indicano cose completamente diverse. Tali comportamenti vanno a danno del movimento calcistico e dello stesso calciatore. Quando si parla di valori dello sport, questi rientrano sicuramente all'interno della logica del mercenario, e la storia dimostra che i mercenari hanno perso tutte le guerre. Certe persone dovrebbero essere, come si dice in gergo, 'ghettizzate'". Proprio riguardo al futuro prossimo di Diakité, si fa ormai sempre più insistente lo scenario che lo vedrebbe già in accordo con il Napoli. Lotito dice e non dice, preferisce nicchiare: "Il rapporto tra me e De Laurentiis è di amicizia e buon vicinato. Oltretutto anche il Napoli subirà delle perdite a parametro zero. C'è da dire che le stesse società si prestano a queste cose. Io non mi sono mai prestato: quando si è presentata un'occasione simile in entrata, ho contattato prima il club, tanto che mi hanno ringraziato".

IL PENSIERO SUL PAPA - Dopo una battuta sul comportamento dell'ex tecnico biancoceleste Delio Rossi durante il match con la Roma - "Non commento gesti di allenatori che non fanno parte della Lazio. E' stato un mio ex allenatore, quindi non voglio fare commenti perché non conosco i motivi del suo gesto" -, Lotito ha espresso anche il proprio pensiero sulla notizia del giorno, forse dell'anno: l'abdicazione di Papa Benedetto XVI dal soglio pontificio. Il patron laziale, cattolico praticante, parte da un ricordo fresco: "Ho incontrato il Papa circa due settimane fa e gli ho fatto dono di una maglietta della Lazio, sorridendo assieme sulle prestazioni di Klose. Sua Santità tifa tutti gli sportivi, non ha senso di appartenenza verso una squadra, ma verso l'intera umanità. Ho avuto occasione di farlo sorridere, dicendogli che il suo connazionale aveva fatto una grande prestazione. Tra l'altro Klose era stato in udienza da lui qualche mese prima. Ratzinger è una persona coinvolgente, che con spirito pastorale segue le vicende dell'umanità. Con questa scelta dimostra che non era legato agli aspetti temporali, ma a quelli spirituali. Voleva ripristinare le tradizioni come elemento di forza nella fede. E' una scelta operata con totale spirito di servizio verso la comunità. Lui ha rappresentato l'aspetto più teologico, autentico della Chiesa, basato sul rapporto con i fedeli".