Lazio, Orsi amaro: "Dovevano fermarsi. I calciatori sono diventati automi"

Una sconfitta pesante, ma che avrebbe potuto esserlo ancora di più. Questa è la sensazione che lascia in dote il ko incassato dalla Lazio in casa del Bodo/Glimt. Il 2-0 con cui si è imposto il club norvegese tiene in vita la squadra di Baroni, che con meno fortuna si sarebbe potuta ritrovare su un parziale ben più severo, che avrebbe gravemente compromesso la qualificazione. Intervenuto ai microfoni di Radio Radio, l'ex portiere biancoceleste Fernando Orsi ha commentato il match di Europa League, criticando aspramente l'atteggiamento assunto dalla Lazio.
“Perché a un certo punto non si sono fermati? I calciatori di oggi mi sembrano sempre più degli automi. Spesso non si ragiona e non mi spiego perché. Quando vedi che gli avversari ti sovrastano in quel modo, devi fermarti. Dentro l’area di rigore il Bodo faceva il Torello. Le distanze erano lunghissime. Io non capisco Romagnoli, non capisco Gila, non capisco… Ma anche i giocatori in campo, no? I primi 10-15 minuti. Sulla fascia destra, entrano gli avversari 4-5 volte. Ma io dico, l’allenatore che c’entra? Ma c’è Hysaj? C’è Gila? Fermarsi no? Un attimo, mettiamoci lì. Stiamo fermi.
Si fa così, io sono un vecchio rincoglionito del pallone, ma dentro al campo, quando c’è qualcuno che vede che c’è qualcosa che non va, dice: ragazzi, fermiamoci un attimo. Non si gioca più, non li facciamo più giocare".
"L’intelligenza calcistica dove è andata a finire? Ma perché i giocatori sono diventati automi? Non capiscono più niente dentro il campo. Devono fare il loro compito perché l’allenatore gli ha detto questo. E non è possibile pensare che per dieci minuti da quella parte arrivano in continuazione e nessuno dei giocatori dice “fermiamoci un attimo, perché qui ci stanno facendo male. Ma quando è che l’intelligenza calcistica di un giocatore esce fuori, dentro al campo, non dando sempre la responsabilità all’allenatore che sta a 200 metri? Lì in mezzo al campo cosa ci stanno a fare i giocatori? Hanno fatto tutta la partita dentro l’area di rigore. Ma io dico, Gila e Romagnoli che hanno 2.000 partite non possono dire di stare un pochino più alti? Di attaccarli un po’ più in su? Gli attaccanti perché non si accorciano un po’, invece di stare a 70 metri?".
"I due centrocampisti, invece di correre sempre a 200 all’ora senza ragionare, un Vecino che c’ha 35 anni, si mettono là, si parlano un secondo e si dicono: scusate, fermiamoci un attimo, non è possibile che entrino sempre: stiamo parlando di giocatori che c’hanno mille partite. Allora io dico una cosa, tutti contro l’allenatore, e va bene, perché è l’allenatore che le prepara e tutto quanto, ma io me la prendo con chi è in campo, dopo che è reiterata una certa situazione”.