Nuovi acquisti nella pallanuoto e il ritorno di Di Cecca al settore giovanile per un programma di qualità

03.08.2010 07:54 di  Alessandro Pizzuti   vedi letture
Fonte: Lazio Nuoto
Nuovi acquisti nella pallanuoto e il ritorno di Di Cecca al settore giovanile per un programma di qualità

Oltre alla conferma dell’allenatore Cristiano Ciocchetti, del preparatore atletico Alessandro Amato e dell’intera rosa della stagione 2009-2010, la S.S. Lazio Nuoto comunica due nuovi acquisti in vista del prossimo campionato di pallanuoto maschile di serie A1.
Si tratta di Matteo Leporale, centroboa, classe 1983, proveniente dalla Roma Pallanuoto, e Giacomo Gianni, difensore centrale, classe 1991, dalla RN Roma, nazionale Under 20.
Si comunica, inoltre, che dopo tre anni torna alla Lazio come responsabile tecnico del settore giovanile, Cosimino Di Cecca, anche assistente tecnico della Nazionale Under 17.

E’ ufficiale. Dopo tre anni, Mino Di Cecca torna come responsabile tecnico del settore giovanile alla S.S. Lazio Nuoto, società che lo ha lanciato nella sua giovane, ma intensa carriera.
“Sono – dice Di Cecca - molto contento della scelta: ponderata, meditata e soprattutto convinta. Ho trovato molto entusiasmo, determinazione e volontà di costruire un progetto per il futuro”.
Di quale progetto parli?
“Sono convinto che Roma abbia potenzialità inesplorate per tanti motivi: logistici, organizzativi, campanilistici. Manca, però, un progetto comune che possa far confluire i vari interessi. Manca una scuola, un investimento sulle risorse”.
Perché dici che Roma non abbia una scuola, visto che i risultati a livello giovanile sono ottimi e la Lazio è riuscita nell’impresa di restare in A1 per 3 anni e addirittura arrivare al 6° posto?
“I risultati sono buoni, non ottimi. Il numero dei praticanti è così alto che potremmo avere ogni anno 4 finaliste per categoria giovanile, mentre di solito ne qualifichiamo 2. I risultati, inoltre, non sono il frutto di una programmazione a lungo termine che costruisca atleti di alto livello”.
Chi è per te un atleta di alto livello?
“L’esperienza in Nazionale ha completamente cambiato il mio modo di ragionare, di vedere il talento e, di conseguenza, di costruirlo. Prima vedevo il più forte della mia squadra e magari lo paragonavo agli atleti delle squadre con cui mi confrontavo. Il mio obiettivo ora deve essere quello di prevedere chi possiede determinate caratteristiche per emergere. Il confronto internazionale è veramente un’altra cosa”.
Parli di Nazionale, ma cosa manca ai nostri ragazzi per emergere ai livelli delle squadre slave?
“Non direi solo slave, perché la Grecia è stata impressionante: velocità, tecnica, mentalità. Però noi siamo sulla strada giusta, siamo partiti un po’ tardi, ma possiamo raggiungerli. Cosa manca? La mia è una esperienza troppo breve per poter giudicare o dare consigli. Non mi piace avventurarmi in territori che non mi competono”.
Ti compete, invece, l’organizzazione del settore giovanile nella Lazio. Come pensi di programmare il tuo lavoro con i ragazzi?
“Programmare è la parola giusta. Per formare atleti per la serie A c’è bisogno di anni di lavoro e qualità innate. Proveremo ad individuare ragazzi, che abbiano le caratteristiche più adatte al nostro progetto e cercheremo di formarli”.
Perché parli al plurale?
“Il mio primo desiderio è formare un’equipe. Sicuramente al comando ci saranno Ciocchetti ed Amato, con i quali ho passato due anni molto fruttuosi al Vis Nova, ma darò molta importanza all’organizzazione lavorativa con i tecnici che collaboreranno direttamente con me, perché attraverso un sapiente lavoro di squadra si possono raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Hai nominato il Vis Nova. Una società in questo momento in grande crescita e dalla quale sei andato via. Perché questa tua scelta?
“I Posso soltanto dire che il Vis Nova mi ha dato molto e devo tanto a chi mi è stato vicino e mi ha permesso di raggiungere traguardi importanti. Penso di aver ricambiato creando un buon vivaio. Bisogna viverle alcune scelte. Ho lasciato tanti affetti, tanti amici. Spero di aver contribuito a creare degli uomini e di essere sempre nei loro pensieri, così come loro sono rimasti nei miei. Ma ora c’è la Lazio”.
Qual è il tuo prossimo obiettivo?
“Creare alla Lazio un centro di interesse che spinga i ragazzi e le loro famiglie a contattare noi per entrare a far parte del nostro progetto e non il contrario. Se ciò che si propone è di qualità forse richiama qualità”.
Per finire, come credi si piazzerà l’Italia agli Europei di agosto a Zagabria?
“E’ difficile dirlo, perché le avversarie sono molto agguerrite. So solo che è un gruppo unito ed ottimo, c’è un clima sereno e di fiducia. I ragazzi hanno lavorato duramente, sono molto motivati e secondo me hanno una gran voglia di centrare l’obiettivo. Obiettivo che non è soltanto quello di una vittoria immediata, ma di porre le basi per la formazione di atleti che possano far sì che la Nazionale torni a collezionare grandi successi. Speriamo che ciò accada”.