Lazio, Proto: "Ecco la mia vita a Roma! Strakosha? Fenomeno, mai visti come lui"
Maturità a servizio della Lazio: Silvio Proto è approdato in biancoceleste quest'estate con lo scopo di vegliare alle spalle di Thomas Strakosha. Finora, ha collezionato solo 180 minuti, giocando nelle prime due sfide di Europa League. Ma la decisione presa a luglio non la cambierebbe per nulla al mondo: "Già al tempo in cui giocavo in Belgio sono stato in Italia 3, 4 volte. Ero venuto qui con mia moglie, Roma è sempre stata la nostra città preferita. Mi sono sempre detto che se avessi avuto la possibilità di giocare in uno dei due club di questa città non avrei mai esitato. Tutto era chiaro fin dall'inizio: sarei stato il secondo portiere alle spalle del titolare, Thomas Strakosha. Non ho mai visto un portiere forte come lui, dietro a un gruppo con così tanta qualità. L'albanese è giovane, grosso fisicamente, esplosivo... Ha tutto quello che serve per fare una carriera al top. Quello che mi sta colpendo del campionato italiano è che in ogni squadra ci sono almeno due giocatori che fanno la differenza da soli. In Belgio e in Grecia, si giocano tutto attraverso la forza del gruppo. La Serie A ha ritrovato la sua grandezza: soprattutto a livello fiscale, il campionato italiano è interessante per le grandi star".
PROTO, LA VITA IN CASA LAZIO- Proto ha poi raccontato i suoi primi mesi trascorsi a Roma: "Anche se ormai ho 35 anni, credo di essere nel periodo della mia carriera in cui mi sento più forte. Fisicamente, non ho le stesse gambe di quando avevo 25 anni, ma faccio il pieno di esperienza. Con l'età si acquista serenità e non si vive più 24 ore al giorno per il calcio. Più sei giovane, più ti imponi di non andare in vacanza quando vuoi, di non mangiare quello che ti pare. Quando passano gli anni, invece, ti concedi qualche libertà in più. Mi godo un po' più la vita: bevo un bicchiere di vino, vado qualche volta in più al ristorante, gestisco meglio il sonno e ho meno stress. Tuttavia, va detto che qui in Italia il carico di lavoro è due volte più pesante rispetto a quello degli altri club in cui ho giocato. Però, la società dà anche molta più libertà ai suoi giocatori. Abbiamo tutto a nostra disposizione, ma non è come in Belgio, dove per esempio ti obbligano a sottoporti a sedute di crioterapia. Qui lo fai se ne hai voglia. Ci trattano come adulti, non come un gruppo di bambini che deve rispettare un programma alla lettera".
ANDERLECHT - L'Anderlecht è stato a lungo la sua casa. E oggi, a Silvio Proto capita spesso di ripensare a tutti gli anni trascorsi nel club bianco-malva. Le sue parate gli hanno permesso di conquistarsi un posto speciale nel cuore dei tifosi: "Quando ero all'Anderlecht, pensavo che fosse normale fare tutti quei salvataggi. Fino a quando non sono arrivato al KV Oostende, non mi sono mai reso conto che non fosse nelle capacità di tutti", ha raccontato l'estremo difensore biancoceleste al microfono di Sport Foot Magazine. E adesso, la società belga sembra aver trovato in Thomas Didillon un valido sostituto. Anche se c'è ancora molto da dimostrare, per il classe '95: "Spero che il club trovi un portiere che possa difendere la porta così come ho fatto io a lungo, perché fare bene una stagione è più facile che riconfermarsi".