FOCUS - Da Palermo a Roma, sponda laziale: ad anticipare la gara, una comune contestazione

Pubblicato l'8/04 ore 18
09.04.2016 07:15 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Da Palermo a Roma, sponda laziale: ad anticipare la gara, una comune contestazione

Una settimana caldissima anticipa la sfida al Barbera, in programma domenica sera. Onorare la maglia: è questo l'unico imperativo per il popolo laziale. I tifosi palermitani non possono che trovarsi in pieno accordo con i colleghi capitolini. Da Roma a Palermo, passando per Norcia. Un'analogia connota la partita tra le due compagini che scenderanno sul campo siciliano, domenica: la spaccatura tra tifoseria e società, una contestazione che non risparmia nessuno e punta il dito su dirigenza e squadra. I sostenitori rosaneri hanno ancora una speranza alla quale appigliarsi: cercare di rendere meno impervia la strada per la salvezza, già di per sé complicata. Si chiama "spirito di sopravvivenza". Diversa la situazione nella Città Eterna: una volta evaporata ogni chance di rendere meno amara la stagione - insieme al biglietto per i quarti di finale di Europa League e una possibile rivalsa nella stracittadina - i sostenitori laziali non chiedono altro se non impegno, carattere, orgoglio, in queste ultime sette gare del campionato. "Perchè di fronte alle difficoltà più grandi, alle sofferenze più incredibili, chi ha amato questa Maglia ha saputo tirar fuori energie e motivazioni sconosciute e concedersi ad emozioni che non sembravano possibili": i laziali non vogliono essere i soli a credere nella propria Storia.

QUI PALERMO - Impossibile pretendere serenità, in casa rosanera. I tifosi, sul piede di guerra, promettono una durissima contestazione, qualora la squadra non riuscisse a offrire una prestazione degna contro la Lazio: alle spalle, le ombre della retrocessione spaventano la piazza; in campo, la confusione della compagine allenata da Novellino, definito "poco sereno" da Zamparini. E già si accende l'ipotesi-esonero: la prospettiva dell'ennesima puntata di una telenovelas infinita e a tratti grottesca. A Boccadifalco, una delegazione di tifosi lancia l'ultimatum alla squadra: il sostegno si ottiene con il sudore sulla maglia, domenica è l'ultima prova. Non l'unica occasione per sfogare il proprio malcontento: la prima contestazione arrivava alla vigilia dell'insediamento dell'attuale tecnico. Ma la rabbia dei sostenitori trascinava sul banco degli imputati più il presidente che la squadra. L'invito avanzato in quell'occasione, può suonare familiare anche sulle rive teverine: "Zamparini vai via, te ne devi andare. Palermo non ti vuole più". Scelte discutibili, un campionato al di sotto delle aspettative. Vi ricorda qualcosa? Ma per il casato siciliano, tocca aggiungere l'ombra della retrocessione.

QUI LAZIO - Un'annata complicata, partita male e finita peggio. L'ultima occasione è l'Europa League. No, anzi: il derby. La batosta nella stracittadina non poteva che esasperare definitivamente un ambiente già logoro: l'ennesima goccia, a far traboccare un vaso che iniziava a riempirsi ancor prima dell'inizio del campionato. Otto mesi dopo la festa, l'andamento negativo in campionato fa respirare tutta un'altra atmosfera a Formello: era l'11 dicembre, i tifosi accoglievano squadra e dirigenza con striscioni e sacchi di letame. Se l'àncora di salvataggio sembrava essere il torneo internazionale, la sconfitta con lo Sparta Praga è l'ennesimo colpo. I sostenitori biancocelesti esigono un colloquio con la squadra. Nell'impossibilità di compierlo a Formello, alcuni esponenti della Curva raggiungono la squadra in partenza per Milano: onorare la maglia, cercare di uscire a testa alta da un campionato disastroso. Il punto di non ritorno, però, è il derby: gli impianti sportivi di Formello fanno ancora una volta da scenario a una pesantissima contestazione, conclusa sul bilancio di venti daspo e tre arresti. Contestazione che raggiunge anche la Lazio radunata in ritiro nel comune umbro. I maggiori accusati sono Lotito e Tare, ai quali i laziali accorsi chiedono le dimissioni. E poi il duro confronto, durato circa un'ora, con la squadra, seguito dall'ammissione di Candreva: "Avete ragione". La spaccatura tra l'ambiente e la società sembra impossibile da rimarginare. Nemmeno il comunicato stampa di Lotito serve a tentare la via della riappacificazione. La risposta della Curva ribadisce l'invito al presidente: che lasci la Lazio. Nella sfida di domenica, il Palermo si giocherà qualcosa in più rispetto ai laziali. Ma i tifosi vogliono avere la prova che la lezione impartita in una settimana rovente sia stata davvero afferrata: "Chi non se la sente, può andar via subito. Chi resta combatte fino alla fine".