Marchionni: "Cresciuto laziale e maturato al Parma. Inzaghi, sei da Champions"
Poco meno di 40 chilometri dividono Cretone, frazione di Palombara Sabina alle porte di Roma, dallo Stadio Olimpico. Nelle domeniche in cui la Lazio gioca in casa quello è un tratto ormai ricorrente per la famiglia Marchionni. Marco ha 7 anni, fa la seconda punta ma preferisce il calcetto. Cambierà idea. Perché Marco è uno istintivo, polivalente e di una velocità di passo come pochi. Lo sa bene lo scouting che lo traghetta a Empoli, prima del'esordio all'Olimpico con la Roma: sempre a quei 40 chilometri da Cretone, ma con una cornice di colori diversa da quando era ragazzino. "Spesso ci ripenso, non potevo avere diversa simpatia tra i miei genitori, i miei fratelli e i miei cugini, tutti di forte fede laziale", racconta Marco Marchionni in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it. "Non ero accanito come loro, andavo a vedere la squadra con cui ero cresciuto, con cui mi sono avvicinato e poi amato questo sport. Il calcio che per me contava, con la squadra che per la mia famiglia contava più di tutte".
SAPORE SPECIALE - A Parma la sua maturazione calcistica e quella sensazione di avercela quasi fatta. Oltre 150 presenze, frastagliate però in diversi anni e svariati gol. Quell'esterno e all'occorrenza mezz'ala, bassino ma tremendamente veloce e sgusciante, che ha nel centro della sua carriera la Champions League con la Juventus e i gol con la Fiorentina. Prima di far rientro sempre nella sua Parma: "Non mento se dico che quella di domani è la mia partita. Col Parma ho disputato otto stagioni, sono arrivato a 21 anni e li ho salutati da adulto. Lì ho conosciuto la Serie A e mi hanno dato una grande chance. È una partita che vivo in modo particolare". Oggi Marco è allenatore, vice della panchina della Carrarese. Non resta che spostarci sul tema tattico: "D'Aversa farà una partita attendista prima di colpire in contropiede. Dall'anno scorso che gioca così contro una Lazio che fa la partita. Vorranno riscattarsi, Inzaghi ha giocatori fortissimi, ma il Parma non può permettersi un'altra sconfitta...".
DESIDERI E NIENTE RIMPIANTI - "La Lazio mi piace tantissimo. Ha mantenuto l'ossatura dello scorso anno, evitando di cedere i suoi giocatori migliori. Sono in grado di fare la differenza col collettivo e con i singoli. Poche altre giocano in modo corale come Inzaghi. L'obiettivo è sicuramente entrare finalmente in Champions. Con chi mi sarebbe piaciuto giocare? Le mie caratteristiche si sarebbero sposate benissimo con Luis Alberto. Fa girare la squadra, favorisce il fraseggio, per un centrocampista completo averlo a fianco è davvero il top. Ma non ho rimpianti per non aver potuto indossare la maglia della Lazio. Già giocarci contro era un motivo d'orgoglio, in mezzo al campo non pensavo a quello che è stato. Le ho anche fatto gol (in Coppa Italia con la Juventus nel 2009, ndr) sotto la Nord, forse a chiusura di un cerchio...". Forse è vero, caro Marco. Ma non diciamolo lì a Cretone.
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