Lazio | "Attenta al campo sintetico": alla scoperta dei segreti del Bodo/Glimt

23.03.2025 07:15 di  Niccolò Di Leo   vedi letture
Lazio | "Attenta al campo sintetico": alla scoperta dei segreti del Bodo/Glimt

La data cerchiata in rosso sul calendario è il 10 aprile. I quarti di finale di Europa League sono un appuntamento troppo importante per la Lazio di Marco Baroni che crede nel percorso europeo, ma è conscia di doversi preparare ad affrontare una doppia sfida decisamente più complicata di quanto voglia illudere la carta. Il percorso europeo del Bodo/Glimt descrive una squadra arcigna, non semplice da affrontare, soprattutto in campo nemico dove sono evidenti i vantaggi di una formazione che è abituata a giocare in certe condizioni. L'Ampyria Stadium è un impianto completamente diverso da quello a cui la Lazio e il suo pubblico sono abituati. Uno stadio da 8.800 posti, incastonato tra il mare e le montagne norvegesi che presenta un dettaglio che è il vero punto di forza del Bodo/Glimt: il campo

IL SINTETICO IN SERIE A - Le gelide temperature dell'inverno norvegese . gelide al punto da dover programmare l'inizio del campionato per la fine di marzo, perché prima decisamente impraticabile - hanno spinto il Bodo a una scelta conservativa per il manto erboso del proprio stadio, realizzando un tappeto in erba sintetica. Una particolarità alla quale in Europa non siamo abituati, se non per alcune rarissime occasioni. Alcune di queste la Lazio ha avuto modo di conoscerle nel suo recente passato, quando in Serie A sono approdate il Novara prima e il Cesena poi. Sia il Silvio Piola (dal 2010), sia l'Orogel Stadium Dino Manuzzi (dal 2011), infatti, hanno deciso di approfittare della normativa FIFA 2 star (che consente di ospitare anche gare di Champions League sull'erba sintetica) per sostituire il manto erboso classico, con un tappeto sintetico di ultima generazione. 

I PRECEDENTI DELLA LAZIO SUL SINTETICO - Per ben due volte, negli ultimi quindici anni, la Lazio si è trovata impegnata su un tappeto sintetico, con un doppio esito clamorosamente negativo. La prima volta risale alla stagione 2011/2012, quando al vecchio Stadio Comunale di Novara, la squadra allenata da Edy Reja cadde per 2-1 a causa dell'autogol di Diakite e del gol di Mascara, intervallato dal momentaneo pareggio di Candreva. Stesso identico esito nell'anno 2014/2015, quando al Dino Manuzzi di Cesena la Lazio di Pioli perse ancora 2-1 subendo il gol di Defrel e l'autorete di Cataldi, con Klose che segnò all'87' un gol utile solo per il tabellino. 

PAROLA ALL'ESPERTO - Esattamente con lo scopo di approfondire i limiti, i vantaggi e le difficoltà che presenta un campo in sintetico abbiamo deciso, noi de lalaziosiamonoi.it, di contattare chi ha avuto modo di giocarci con costanza e imparare a conoscerlo vestendo la casacca del Cesena nel 2015. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni Gaby Mudingayi ci ha aperto le porte di un mondo ai più sconosciuto: "Il calcio a undici è sul campo in erba. A livello di prevenzione, per i tendini... il campo sintetico non è la cosa migliore" ci ha confessato in apertura, prima di entrare nel vivo dell'analisi. 

Eppure, l'ex centrocampista di Cesena e Lazio non fa fatica ad ammetterlo, quando gli avversari arrivavano al Manuzzi il campo sintetico diventava un grande punto di forza: "Noi eravamo abituati a giocare sul sintetico, ci allenavamo sempre lì il giorno prima della partita: cambiano gli appoggi del piede rispetto al campo in erba. Gli avversari, invece, facevano sempre difficoltà ad adattarsi nella prima fase del match". Un aspetto che sarà comune, senza dubbio, anche contro il Bodo/Glimt squadra che ha spesso messo in mostra un altro rendimento in casa rispetto alle sfide in trasferta.

Per questo Mudingayi spinge la squadra e l'ambiente a non sottovalutare il dettaglio del campo in sintetico: "Io credo che il sintetico possa essere davvero un problema per la Laziospiega, prima di dare però un importante consiglio ai biancocelesti e soprattutto a Baroni: "Per questo immagino che la squadra andrà prima e si allenerà sul campo per trovare un po' di stabilità. Non è semplice se giochi sempre sul terreno in erba". 

Ma non solo. Prestate particolarmente attenzione a un aspetto. Il centro sportivo di Formello dispone di almeno un campo in erba sintetica, di cui lo stesso Mudingayi ha memoria e che potrebbe rappresentare un vantaggio non indifferente per la Lazio: "Io credo che Baroni li farà allenare sul sintetico. Mi ricordo un sintetico a Formello, quindi credo che faranno anche degli allenamenti lì". Piccoli dettagli che alla lunga possono fare la differenza, la minuziosità del lavoro che può spingere la Lazio verso un traguardo mai raggiunto nell'era Lotito. 

Pubblicato il 22/03