Lazio, Lotito: "I miei nemici? Sono pseudo tifosi. Vorrei reincarnami in..."

19.03.2025 07:30 di  Lavinia Saccardo   vedi letture
Lazio, Lotito: "I miei nemici? Sono pseudo tifosi. Vorrei reincarnami in..."
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Al programma “Fin che la barca va” di Piero Chiambretti, su Rai 3, nella puntata di oggi 18 marzo andata in onda come di consueto alle 20.15, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha parlato di sé stesso toccando vari argomenti, dalla sua presenza sul palcoscenico della politica italiana fino al suo legame con la Lazio. Ecco le sue parole:

“Preferisco Claudio Lotito a “Presidente” o “Senatore”.  La sconfitta contro il Bologna? Io penso che l’importante è rialzarsi, può capitare di cadere, ma la volontà di rialzarsi è fondamentale. Sono convinto che ci siano le condizioni per poter fare bene. 

Fanno più male 5 gol o i 5 Stelle? Quello che conta è arrivare al traguardo, deve essere di monito per far capire agli addetti ai lavori gli obiettivi. Elezioni o campionato? Sono 2 mondi diversi, nel calcio ci sono fattori diversi. Dipende dalla capacità di dimostrare attraverso il voto che sei la persona giusta.

Ho la scorta? Più che i miei nemici direi, chi sono i miei amici? Ci sono stati fatti gravi che hanno minato l'incolumità mia e della mia famiglia. Nemici? Sono pseudo tifosi, tifoso significa appassionato, che non scade in comportamenti che non centrano nulla con il calcio e il rispetto delle regole. Alcuni di questi qualcuno è morto, altri arrestati, avevano un comportamento non all’insegna dei valori del calcio.

I tifosi della Roma vorrebbero un presidente presente con cui sfogare le frustrazioni. Io ho il coraggio di assumermi le mie responsabilità, anche con la  piazza contraria. Quest'estate contestavano la squadra, Baroni, ho avuto 10mila persone contro, ma si sono dovuti ricredere davanti ai fatti

Io faccio i fatti e non le parole, non vendo sogni ma solide realtà.

Io ho 5 telefoni? Quello è passato remoto, ne ho 3, 2 ne uso con assiduità. La mia forza è stata sempre quella di essere a disposizione delle persone che mi vogliono cercare, non mi nascondo.

Io tifoso della Roma? No, tifo Lazio da quando avevo 5 anni. Io mi sono trovato a frequentare lo stadio anche in occasione delle gare della Roma perché mio suocero aveva acquisito la Roma con Sensi. Andavo come patrimonio società e di famiglia. Mio suocero è diventato laziale.

Io non amo apparire. Ho avuto un momento, quando sono entrato in questo mondo, per far capire chi fossi. Oggi non devo dimostrare nulla. Chi ha la sostanza non ha bisogno di apparire. 

Se ci fossero persone che hanno lo stesso approccio mio, la politica del fare… Io spero che ci saranno tante persone migliori di me. Trump? Una persona del fare, che si prefissa un obiettivo e che usa la sua posizione per raggiungerlo.

Io penso che ci sono persone con visione. Questa è la cosa più importante. Bisogna utilizzare una mentalità imprenditoriale e fare squadra per raggiungere fatti concreti. Da soli non si va da nessuna parte.

Io produco risorse, qualcuno mi ha riconosciuto un risanamento con risultati sportivi. La Lazio ha vinto, dopo la Juve, il maggior numero di trofei. Una contro l'Inter di Mourinho, una contro la Juve… Il calcio può dare risultati, risorse per il paese, ma bisogna trasformare le risorse in situazioni che danno risultati economici. Nella Lazio sono uscito con 25 milioni di utile, sto realizzando l'Academy e spero lo stadio. Noi dobbiamo essere coscienti e credere nelle nostre capacità. La necessità fa virtù.

Esercito europeo o finale europea della Lazio? L’esercito europeo lo interpreto in un modo. Ogni stato dovrebbe avere un suo esercito, che poi sia messo a disposizione dell’Europa penso sia una soluzione credibile. 

Manifestazione a Piazza del Popolo? I politici sono stati ispiratori di quella manifestazione di quel tipo di politica. Non c’è bisogno di manifestare, ognuno è consapevole di quello che è giusto. 50 mila persone su un popolo di 60 milioni di persone...in tanti che sono sparsi sul territorio non hanno avuto bisogno di andare a Piazza del Popolo per manifestare per l’Europa.

In questo momento Mosca non ha questi rischi. Io vado dove serve. La mia presenza a Mosca non serve. Se credo nel diavolo? Se la chiesa nomina gli esorcisti si vede che esiste. Io sono cattolico, non ho mai saltato una messa comandata, anche in Arabia dove è vietata.

Se scoprissi che Dio è romanista? Dio è Dio di tutti. 

Motta responsabile della crisi Juve? Io valuto oggettivamente, non di pancia, ma di testa. I greci dicevano di riconoscere la causa. Io parlo della Lazio. Non interferisco nelle situazioni degli altri.

Io ho un buon rapporto con l’opposizione, di stima e considerazione. Il dormire in Parlamento? Quando uno parla o guarda consuma energia. Io cerco di concentrarmi quando ascolto, apparentemente sembra che dormo ma io penso. Io ascolto tutto. Tutti rimangono allibiti. Alle 2 di notte, alle 3, pensavano che dormivano e invece risolvevo un sacco di trattative.

Il mio segreto? Voglio essere ricordato come una persona che ha lavorato per la collettività e vorrei essere ricordato per quello che ho fatto. Non ho segreti. Non ho scheletri negli armadi. Non devo nascondere nulla, è la mia forza.

Io mi conosco. L’oracolo di Delfi diceva “consoci te stesso”, è la base di tutto. Se tu conosci te stesso conosci pregi e limiti. Se sei cosciente dei tuoi mezzi sai a che punto puoi spingerti. 

Juan Bernabé? Sta ancora a Formello. L’aquila non c’è, non so dove l’hanno portata. Juan sta occupando abusivamente, senza titolo, non aveva contratto o comodato. Ha preso una stanza che non è un’abitazione, ora abbiamo fatto le procedure. Faremo una serie di iniziative giudiziarie. Quello che ha fatto non trova giustificazioni. Credo nel calcio didascalico e moralizzatore, lo mandavo nelle scuole con l’aquila. Il pene? Un problema suo. Quello che ha proclamato dopo è l’errore, ha pubblicato foto. Quelli sono atti osceni in luogo pubblico. Non sarebbe stato più credibile nelle scuole. 

Vorrei reincarnami in uno che è passato alla storia".

Pubblicato il 18/03