Nazionale, Nesta: "Materazzi mi deve ringraziare. Ho sofferto perché..."

"Io venivo da altri due Mondiali fatti così, dove mi ero fatto male. Avevo 45/50 partite e poi le ultime mi facevo male. Mondiale che ho vissuto male, avevo la sensazione che avremmo fatto bene. Siamo arrivati a quel Mondiale con la maturità giusta, né vecchi né troppo giovani e poi Lippi sapeva come vincere. La batosta è stata perché non l’ho vissuto da protagonista, tutto quello che ho vinto l’ho fatto da protagonista", ha spiegato Nesta parlando della Nazionale e dell'ultimo Mondiale giocato nel corso dell'intervista a Prime.
Poi, proseguendo, ha aggiunto: "Infatti dico sempre a Materazzi che mi deve mandare il cesto a Natale. Volevo lasciarla dopo il Mondiale perché avevo capito che avrei vissuto così. Ho avuto dei problemi dopo il Mondiale, mi è uscita la spalla e sono stato tre mesi fermo. Non volevo vivere un’altra situazione col morale basso e quindi ho detto al mister Lippi di no. Perché ora c’è meno amore? Non c’è un calciatore iconico che rappresenta il paese, oggi per me manca questo e quindi non ha appeal. Poi se non ti qualifichi è ancora più difficile. Il calcio italiano una volta veniva arricchito dagli stranieri, oggi sono tanti ma quanti sono quelli che arricchiscono e poi noi italiani non riusciamo a sfornare talenti. Totti a 8 anni io ci giocavo contro e già si vedeva chi poteva diventare. Adesso penso sia una generazione un po’ così. Ci dobbiamo svegliare noi italiani, gioca perché se sei forte non ce n’è per nessuno”.