Lo sfogo di Criscito: "Sto male, ma ne uscirò.... Sculli? Un amico, ma non abbiamo mai parlato di Lazio-Genoa"
"Sono cose che fanno male, ma ne uscirò". Dopo la sua esclusione dalla lista degli Europei per essere indagato nell'ambito del calcioscommesse, Domenico Criscito espone le sue ragioni ai microfoni di RTL 102.5 all'interno di "Password". "Riguardo i metodi non lo so, la cosa che mi fa male è che è arrivata un giorno prima della lista, ma non credo sia stato fatto apposta. Purtroppo il fatto che mi hanno contestato è che sono in una foto con due amici nonchè capi ultrà del Genoa e stavamo chiacchierando riguardo quello che era successo nel derby la domenica prima".
Un incontro con gli ultrà che Criscito definisce casuale: "Ci siamo sentiti al telefono, volevano incontrarmi per quello che era successo la domenica prima e chiarire alcune cose perchè comunque c'è un rapporto di amicizia tra giocatore e capo ultrà. Nel derby del 2011 ci avevano contestato tutto il secondo tempo e poi è scoppiata la rabbia quando abbiamo fatto gol all'ultimo secondo e qualche giocatore deve aver detto qualche parola di troppo". Criscito sostiene di aver parlato in qujell'incontro solo con i tifosi e con Sculli: "Sì, Sculli è un mio amico, però non abbiamo mai parlato di Lazio-Genoa".
Respinta con fermezza l'ipotesi di combine: "Non è proprio da me fare queste cose. Per fortuna non ho bisogno di soldi, di 20, di 30, di 40 mila euro non so quanti erano, ma non ho bisogno di soldi per fortuna. Faccio un mestiere che ho sempre sognato fin da piccolo e non me lo voglio rovinare per certe cavolate. Come uscirne? Io spero che si possa risolvere tutto prima possibile, ora mi sono rivolto a degli avvocati e vedranno tutto loro. Non puoi capire quanto mi dispiace. Ho la fortuna di avere anche una moglie stupenda che nonostante la giovane età era lei a tranquillizzarmi stamattina".
Criscito racconta che sono andati anche a casa dove c'era la moglie, ma non il figlio. "Per fortuna mio figlio non ha visto niente perchè è a Cinquale (successivamente perquisita, ndr) loro sono andati a Genova. Io me li sono trovati in stanza stamattina verso le 6.15, 6.20. Non potevo immaginare, pensavo fosse uno scherzo. In camera con me c'era Ranocchia e non capivamo nulla di quello che stava succedendo, ma sono sicuro che ne uscirò alla grande, spero che il tutto si risolva il prima possibile".