Lazio, Bergodi: "Il Cluj squadra ostica da affrontare, vi spiego perché"
La Lazio a febbraio approccerà per la prima volta nella sua storia alla Conference League e la prima avversaria sarà il Cluj, già affrontato nel 2019 in Eruopa League. Per presentare la sfida e, soprattutto,gli avversari è intervenuto, in esclusiva ai nostri microfoni, l'ex difensore della Lazio Cristiano Bergodi, oggi allenatore del Sepsi, ed esperto di calcio rumeno. Di seguito le sue parole.
Che tipo di squadra è oggi il Cluj e a cosa deve fare attenzione la Lazio?
"E' una squadra che negli ultimi anni ha vinto cinque titoli qui in Romania, per cui è un club da non sottovalutare. Non ha un gioco così spettacolare, ma è concreto, solido e pragmatico. In questa stagione è un po' in ritardo in classifica perché ha due partite in meno, quindi per ora sta indietro, ma è solo perché gli mancano due sfide da giocare. Secondo me possono vincere il titolo anche questa stagione. Ha giocatori con una buona prestanza fisica e tecnici".
C’è un giocatore in particolar modo che l’ha colpito del Cluj?
"Più che un singolo giocatore è il collettivo che è importante. Ha dei giocatori bravi come Deac, che è uno dei più anziani (37 anni, ndr) oppure gli attaccanti come Malele, Yeboah e poi Bus, soprattutto dal punto di vista fisico. E' una squadra difficile da battere, sono molto pericolsi sulle palle inattive. Da anni si parla del Cluj come una squadra pericolosisima sulle palle da fermo".
Pensa che la Lazio può arrivare fino in fondo in Conference League?
"Non lo so, dipende anche da quanta attenzione metteranno sulla competizione. Io penso che la Lazio sia concentrata più sul campionato, perché sta andando bene, adesso è anche terza in classifica e può puntare alle prime quattro posizioni. E' anche vero che la partita contro il Cluj si giocherà a febbraio, manca ancora molto tempo quindi bisognerà valutare in quel momento. La Lazio, però, sta andando molto meglio in campionato rispetto allo scorso anno, quando viveva alti e bassi, dovuti anche al cambio di allenatore dopo tanti anni. Sarri ha portato cose diverse, rispetto all'epoca Inzaghi: nuova mentalità e stile di gioco. Non so ora, però, quanta attenzione porterà alla Conference essendo la terza competizione a livello europeo. La squadra comunque è buona, magari può portare avanti entrambe le competizioni, è comunque una coppa internazionale e merita rispetto in quanto tale. Peccato però per la retrocessione, è una battuta d'arresto".
Un commento sul derby di ieri contro la Roma?
"Io l'ho visto qui in Romania. E' stato un derby bruttino, ma come si diceva una volta e come la pensano i tifosi, me compreso, non è una partita che si gioca, ma che si vince. E' stato importante per la Lazio portarlo a casa, approfittando di un errore della Roma, anche se causato dalla pressione fatta da Pedro e che ha portato alla rete di Felipe Anderson. Ci sono stati derby più belli, ma conta il risultato, vincere è importante, poi farlo in casa loro fa un certo effetto, è più speciale. La Lazio comunque credo che abbia meritato, seppur non esprimendo il suo solito bel gioco".
Pubblicato il 7/11
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