INCONTRO - Giuliano Giannichedda: l'impegno e la caparbietà ad essere un professionista serio.

Giuliano Giannichedda, ex centrocampista della Lazio, dell’Udinese e della Juventus. Giocatore di grande esperienza, anche lui, come il suo ex compagno di squadra Stefano Fiore, ha voglia di tornare a giocare e ne ha tutte le qualità. Umile ha sempre dato il massimo, svolgendo il suo lavoro in maniera egregia. E’ stato sempre un protagonista, anche a livello di Nazionale, con lui in campo ci si sentiva sicuri. Aspetta solo il momento e le persone giuste per tornare a mettersi in gioco; ha avuto dei contatti, dice, non ha voluto rivelarci con chi per correttezza, e ciò gli fa onore. lalaziosiamonoi.it lo ha intervistato in vista della partita Lazio-Udinese.
Quali sono i ricordi del suo inizio?
“Ma, i miei ricordi per fortuna sono quasi tutti molto belli: ho vissuto momenti gratificanti in grandi squadre. Un brutto ricordo è, forse, l’infortunio dell’anno scorso, anche quello è passato. La mia carriera inizia come per tutti, da bambino, in un campo di paese, poi, quasi per caso, ti trovi ad andare avanti, si va avanti di categoria e all’improvviso ti ritrovi in serie A. Il resto già lo conosci”.
Ha giocato per molti anni nell’Udinese. Cosa le ha lasciato questa squadra?
“Ma, io dico sempre che una delle mie fortune più grandi, per quanto riguarda la mia carriera, è stata quella di capitare ad Udine, perché lì ho trovato persone serie, che mi hanno fatto conoscere la cultura del lavoro e mi hanno insegnato la serietà e la professionalità che è quello che ci vuole per riuscire. Quando posso vado ad Udine, perché ho degli amici, con i quali sono veramente molto legato”.
Nella Lazio, come è stato l’approccio con la squadra?
“Sono arrivato nella Lazio nel momento del passaggio da ottima squadra a grande squadra. La Lazio di Cragnotti fu costruita per vincere. E’ stato quello il momento in cui iniziai a coronare il mio sogno: quello di vincere. Sono stati quattro anni molto belli, avendo avuto anche l’onore di indossare la fascia da capitano”.
E l’approccio con i tifosi?
“Con i tifosi c’è sempre stato un rapporto di stima reciproca, mi hanno voluto bene, anche perché, in un ruolo nel quale non si deve mai risparmiare, io ho sempre cercato di dare e di fare. Loro hanno apprezzato. Posso dire, un ottimo rapporto”.
Ricordi di suoi ex compagni di squadra?
“No, fare nomi mi dispiace sempre, ho avuto la fortuna di essermi trovato bene ovunque. Più che compagni eravamo amici, quindi li ricordo con molto piacere”.
Ex allenatori?
“Di allenatori ne ho avuti tanti e tanto bravi. Per mia fortuna ho trovato grandi professionisti sulla mia strada”.
Come mai non la vediamo più in campo?
“L’anno scorso, per la prima volta, non ho trovato persone serie sulla mia strada. Quindi, quest’anno ho deciso di non avere più a che fare con questa gente. Attualmente non ho avuto opportunità diverse, quindi quest’anno sono fermo e poi a giugno deciderò.
Giocare è la mia più grande passione, però è impossibile continuare quando non c’è nulla”.
Nella nostra serie A ci sono sempre stati ultra trentenni che hanno trascinato, con l’esempio e l’esperienza, la propria squadra. Anche lei può fare la differenza?
“La differenza forse no, ma secondo me ogni età ha la sua caratteristica. Io sto compiendo trentacinque anni, ho dalla mia l’esperienza e sicuramente potrei dare una mano”.
Per un eventuale ingaggio, a giugno è stato già contattato?
“Se ne parla, però come ho sempre detto, da quando sono nel mondo del calcio, la conferma c’è soltanto quando c’è il nero sul bianco”.
Ci può dire da chi è stato contattato?
“Ma, non si dice mai, perché non è rispettoso per chi ne sta parlando in questo momento con me”.
I suoi pregi e difetti da calciatore?
“I difetti tanti, direi troppi, per quanto riguarda i pregi sono l’impegno, la caparbietà e di essere un professionista serio”.
Cosa pensa della Lazio del momento?
“Purtroppo è stata penalizzata da questa discontinuità di risultati. Secondo me questo organico può dar fastidio anche alle grandi, perché i giocatori ci sono: speriamo che il prossimo anno con Zárate e le conferme di Pandev e Ledesma, riesca a fare un campionato di vertice”.
Cosa pensa di Zárate?
“Ha dimostrato di essere un giocatore vero. All’inizio erano un po’ tutti dubbiosi, lui però ha dimostrato, di avere le doti per diventare uno dei più bravi. Spero che Lotito riesca, veramente, a tenerlo”.
Gli alti e bassi dell’Udinese, secondo lei da cosa dipendono?
“L’udinese è una squadra organizzata, ha la mentalità per affrontare i campionati di vertice, purtroppo ha avuto un momento che non è andato benissimo, adesso sono in ripresa”.
Secondo lei dove si deve intervenire nel mercato per gli organici di entrambe le squadre?
“Le società lavorano tutto l’anno per programmare dei ritocchi. Sia la Lazio che l’Udinese partono da un’ottima base, secondo me i cambiamenti dovranno essere minimi”.
In quanto al match Lazio-Udinese?
“Secondo me, sarà una bella partita, perché tutte e due le squadre sono abbastanza tranquille per quanto riguarda la classifica. Hanno solo la voglia di giocare e di far vedere quello che sanno fare”.
Il suo pronostico?
“Il pronostico?... E’ meglio farlo alla fine. Spero che il pubblico si diverta”.
Un piccolo pensiero sulla finale di Coppa Italia.
“Lazio-Sampdoria sarà una bellissima finale. Molti non valutano a sufficienza la Coppa Italia. Non è così; io ho avuto la fortuna di vincerla. In Coppa Italia, già dai quarti di finale, si incontrano tutte le più forti. Per la Lazio è un impegno molto importante che potrebbe dare un significato alla sua stagione. Speriamo che vinca la Lazio!”
La Lazio vinse l’ultima Coppa Italia nel campionato 2003/2004. Potrebbe ripetersi?
“ Secondo me si, perché ha tutte le carte in regola per farlo. Inoltre giocare all’Olimpico, è un vantaggio in più. Vedremo”.
Mancano solo quattro giornate alla fine del campionato. Si può dichiarare chiuso?
“Chiuso no, si può dire che l’Inter al 99% vincerà lo scudetto, però per quanto riguarda la zona salvezza e la Coppa Campioni, c’è ancora da giocarsela fino alla fine”.
Per quale squadra tifa Giannichedda?
“A me fa piacere vedere le squadre con cui ho giocato che fanno molto bene. Il calcio lo guardo tutto, perchè mi piace. E’ chiaro, che se la Lazio fa bene e la Juve vince lo scudetto, piuttosto che l’Inter, sono contento”.
Il suo sogno nel cassetto?
“Di sogni nel cassetto, per fortuna ne ho realizzati tanti. Posso solo augurarmi, andando avanti, di continuare in questo modo”.