ESCLUSIVA - La domanda di Riccardo Gentile (Sky Sport): "Perché i tifosi contestano Lotito? Non penso solo per partito preso"

La domenica delle domande a Lotito, del divieto di esporre gli striscioni, della Curva che si svuota per metà durante l'intervallo. Il terzo atto della contestazione ha vissuto di sviluppi non previsti, ma è andato comunque in onda: i lenzuoli sono stati srotolati fuori dallo stadio e dentro sono stati esposti i cartoncini con la solita scritta "Libera la Lazio". Un clima che ormai si respira da settimane all'Olimpico, e sul quale anche giornalisti e addetti ai lavori iniziano ad esprimersi. Per questo motivo, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato telefonicamente Riccardo Gentile di Sky Sport, telecronista posticipo di domenica sera tra Lazio e Milan, finito 1-1.
Cosa ti ha colpito di più di questa contestazione?
“Sono di Roma, conosco il tifo di Roma e Lazio perché sono nato qui e da un po’ di anni conosco anche quello di altre squadri e di altri stadi. Naturalmente li conosco da spettatore, non perché ne abbia mai fatto parte: mi ha colpito il fatto che una squadra che comunque occupa una parte di classifica buona, anche se non eccezionale, abbia nei confronti della presidenza un atteggiamento di questo tipo. Io credo che sia strano perché parliamo di un pubblico, quello della Lazio, che ha dimostrato sempre attaccamento. E’ vero che il calcio è cambiato e c’è meno gente che va a vedere la partita, ma quando la Lazio era in Serie B o quando ci sono stati gli spareggi, lo stadio era pieno. Allora è inevitabile chiedersi quali siano le cause di questo allontanamento dei tifosi dalla squadra tanto amata”.
Da giornalista e da spettatore esterno, come valuti il comportamento dei tifosi della Lazio?
“La cosa da apprezzare, secondo me, è il modo con cui viene portata avanti la contestazione: molte volte quando il tifo protesta, esagera negli atteggiamenti, passando dalla parte del torto. Siccome questo non è mai successo, né contro il Sassuolo né contro l’Atalanta, credo che si debba rimarcare il comportamento civile della protesta. Queste cose spesse volte durano solo una partita, qui invece vedo molta voglia e determinazione anche parlando con dei miei amici, tifosi della Lazio, che hanno abbracciato le ragioni della protesta”.
Lotito si è difeso dicendo che la squadra non sta andando in Serie B, e che quindi non ci sono le ragioni per protestare. E’ un punto di vista condivisibile?
“Capisco anche il punto di vista del presidente Lotito, che dice di aver ottenuto dei buoni risultati durante la sua gestione e che non ci si può lamentare. A maggior ragione, allora, non posso pensare che l’atteggiamento dei tifosi della Lazio sia totalmente folle, riguarda troppe persone. Magari molte persone pensano che Lotito abbia sbagliato tutto da quando è arrivato. Io no. Ho visto anche cose buone da parte del presidente. E allora la domanda rimane la stessa: perché così tante persone lo contestano?. Non è possibile che siano tutti contro Lotito per partito preso. Anche perché gli atteggiamenti del genere, folli, vengono isolati. Invece vedo lo stadio che partita dopo partita si sta svuotando e questo mi fa pensare”.
All’interno della contestazione, quanto influisce il calciomercato deludente/inesistente della Lazio?
“Io non credo sia un discorso di mercato. O almeno, non solo quello. Io ho l’impressione che sia uno scontro tra una parte che intende il tifo della Lazio in un modo e il presidente che intende il bene della Lazio in un altro. Molto semplicemente. Anche perché storicamente ci sono state formazioni più forti di questa, come quella di Cragnotti, ma anche molto più deboli. Eppure lo stadio era sempre pieno. La Lazio dei Gregucci e dei Bergodi era una squadra che, pur non avendo grosse ambizioni, era più amata”.
I contratti di Biava, Dias, Klose e Mauri sono in scadenza: li terresti o la Lazio può fare a meno di questi giocatori?
"E’ una squadra che deve rinnovarsi. Biava contro il Milan ha disputato un’altra grande partita, ma compirà 37 anni. Klose ha dimostrato di essere un giocatore ancora molto competitivo per il nostro campionato, però nelle sue stagioni di Lazio ha avuto dei periodi di stop, e quindi puoi contarci fino a un certo punto. Dopo il Mondiale io inizierei a pensare ad un sostituto, perché Perea oggettivamente non è all’altezza di prendere sulle spalle l’attacco della Lazio. Così come penserei a un sostituto non solo per Biava ma anche per Dias, tornati titolari con Reja. I giocatori che sono stati presi prima: Novaretti può essere un cambio, farlo giocare da titolare è un po’ rischioso e Cana è un centrale adattato. In parecchi ruoli c’è da intervenire, ma credo sia assolutamente nei piani della società. Non credo sia così sprovveduta da non fare mercato anche quest’anno dopo che ce n’era bisogno già da gennaio dell’anno scorso quando la Lazio era seconda in classifica. Io penserei a rinnovare la rosa il prima possibile”.
Tu che sei uno specialista di calcio estero, soprattutto tedesco, chi c’è in Bundesliga che ti sentiresti di consigliare alla Lazio?
“Ci sono tanti giocatori che meritano attenzione, a partire da Kevin Volland dell’Hoffenheim, attaccante rapido, seconda punta che può giocare anche da prima. A centrocampo ci sono giovani interessanti come Maximilian Arnold del Wolfsburg e Patrick Herrmann del Borussia Mönchengladbach. Giocatori che hanno un futuro davanti, ma che già giocano a buoni livelli e che potrebbero essere utili. Questo è un mercato che Tare conosce molto bene viste le sue esperienze in Bundesliga, i contatti ce li ha ed è un mercato che tiene come riferimento costante. Chissà che non arrivi un giocatore proprio dalla Germania”.