ESCLUSIVA - Borecki, l'ag.: "Vuole arrivare in prima squadra, la Lazio punta su di lui. Klose? È il suo mentore"
C'è un ragazzotto nel settore giovanile biancoceleste che ha da poco fatto capolino in Primavera. Viene dagli Allievi Nazionali, a vederlo giocare c'è il rischio di scambiarlo per uno della vecchia guardia. E invece Michal Borecki, classe 1997, ha solamente 17 anni. Poco più di un anno fa, quando la Lazio di Bollini conquistava lo scudetto in quel di Gubbio, lui vestiva ancora la casacca del Chemik Bydgoszcz, il club della sua città natale. Solamente due mesi dopo quello storico trionfo, Borecki avrebbe sposato la Lazio. Oggi suda e lavora agli ordini di Inzaghi. Ha fatto il suo esordio a Napoli quando la partita era ormai compromessa, gli sono bastati pochi minuti per far capire di che pasta è fatto. E infatti contro il Vicenza, nel recupero della prima giornata, ha subito indossato una maglia da titolare. Una diga in mezzo al campo, qualità e quantità al servizio dei compagni. Per non farsi mancare nulla si è tolto anche la soddisfazione di segnare un gol, il quinto, che ha fissato il risultato sul 5 a 1. “Ho sentito il ragazzo, è contentissimo”, dichiara in esclusiva ai nostri microfoni l'agente del talentino polacco, Gianluca Di Carlo. “La stessa società è molto soddisfatta, non solo per le qualità del giocatore, ma anche per la persona. È posato, educato, non ha mai creato problemi. Si è ambientato benissimo, ormai vive da due anni a Formello. Si è integrato alla grande, ogni tanto si è allenato con la prima squadra, le cose stanno andando bene e non può che farci piacere”.
“SIAMO SOLO ALL'INIZIO” – Per chi ancora non avesse avuto l'opportunità di vederlo giocare e si starà chiedendo che ruolo occupa, ecco la risposta: “È un centrocampista centrale difensivo. In Polonia giocava così ed è il ruolo che ricopre anche in Nazionale. Ma ad esempio l'anno scorso nel derby degli Allievi Nazionali, ha giocato da numero 10 ed è stato il migliore in campo. All'occasione può fare anche l'attaccante, pian piano stanno uscendo fuori tutte le sue qualità”. Merito di chi gli ha dato fiducia: “Con Inzaghi si trova benissimo, così come si è trovato bene con Avincola. Quando stai bene in una società riesce tutto più facile, ovviamente bisogna avere delle basi importanti”. Che a Michal di certo non mancano. La sua eleganza in campo e il suo talento innato difficilmente passano inosservati. Ma Di Carlo non se la sente di fare paragoni: “In questo momento mi sembra prematuro, non faccio mai confronti di questo tipo. Godiamoci il momento, speriamo che duri a lungo. Siamo solo all'inizio della stagione, a noi interessa lo sviluppo tecnico del giocatore ma anche la maturazione della persona. La Lazio tiene molto a questo aspetto, perché non bisogna mai dimenticare che il calcio conta, sì, ma non sai mai cosa ti riserva la vita. Avere un titolo di studio è fondamentale per la formazione di un uomo. Michal per fortuna ha la testa sulle spalle, il contesto familiare ha influito molto. Tanti ragazzi a una certa età già volano alto, lui è un ragazzo taciturno, fa il suo lavoro in silenzio e ascolta quello che gli dice l'allenatore”.
I CONSIGLI DI MASTRO KLOSE – Adesso sorride, Michal. Ma la vita non è stata così benevola con lui. “A luglio ha perso il papà, che è stato un calciatore. Quando i suoi genitori sono venuti a Formello per la firma sul contratto, erano felicissimi. La mamma adesso è in Polonia, la sorella vive in Irlanda, un fratello è in Germania e un altro è rimasto in Polonia. Il momento delle feste è molto importante per lui. Poi la società è sempre in contatto con la sua famiglia, sotto questo aspetto è ben seguito”. È cresciuto in fretta, non ha avuto scelta. Per sua fortuna a Formello c'è un mentore d'eccezione che lo coccola e gli indica la strada da seguire: Miroslav Klose. Sarà un caso, ma Borecki esulta proprio come lui. “Spesso capita che i due mangino insieme, che si incontrino a Formello. Parlano spesso, Miro gli dà molti consigli che giustamente Michal custodisce gelosamente. Sono nati entrambi in Polonia (Klose è nativo di Opole, ndr), era quasi inevitabile che nascesse questo legame. Ma le capriole è meglio evitarle (ride, ndr). So che è giovane e che gesti atletici di questo genere sono davvero belli, ma non si sa mai. Va bene esultare, ma ancora meglio è farlo con attenzione”.
DERBY DI MERCATO – La storia del suo approdo nella Capitale è storia nota. Prima della Lazio, era stata la Roma a puntare sul ragazzo, facendogli sostenere un provino. Ma “la società giallorossa voleva prenderlo in prestito con diritto di riscatto. Poi è arrivato Igli Tare che già conosceva il giocatore e ha fatto subito una proposta di trasferimento a titolo definitivo. La Roma non si è mossa dalla sua proposta iniziale e così è arrivato alla Lazio”. Un derby di mercato vero e proprio, alla fine l'ha spuntata il club capitolino. Che potrà contare ancora a lungo sulle sue prestazioni: “Non ha fretta di crescere, vuole arrivare in prima squadra, come tutti d'altronde. Ha intrapreso questo percorso, speriamo che il suo potenziale continui a dare questi risultati. Vedremo come andrà il campionato”. Il campionato, appunto. Domani sarà la volta di Lazio-Bari. Tra le fila dei pugliesi dovrebbe esserci il classe '96 Razak, connazionale di Borecki. “Anche lui gioca nella Polonia Under 19, sono molto amici con Michal. Sarebbe bello vederli l'uno di fronte all'altro, ma contro il Crotone (in un match di Primavera Tim Cup, ndr) ha preso una brutta botta al ginocchio. La sua presenza è in forte dubbio”. Di dubbi, invece, Michal Borecki non ne ha: vuole spiccare il volo con l'aquila sul petto.