Zigoni senza mezzi termini: "Se Mancini non convoca Provedel significa che non capisce nulla"

Gianfranco Cesare Battista Zigoni è stato un personaggio molto particolare della nostra Serie A. Attaccante con 265 presenze e 63 gol nella massima serie italiana, ha vestito le maglie di diversi club tra i quali Juventus, Genoa, Verona, Roma e Verona. Il classe 1944 ha rilasciato alcune dichiarazioni ad Antonello Sette de Il Foglio, raccontando anche momenti importanti della sua carriera e soffermandosi su Ivan Provedel, il quale sembra proprio essergli rimasto nel cuore: "Sarei contento se ad arrivare prima fosse la Lazio perchè Provedel l'ho cresciuto io. Sono andato a prenderlo a Cecchini di Pasiano e l'ho portato a Basalghelle, un paesino ancora più piccolo del suo. Ivan è stato con me tre anni. All’inizio giocava all’attacco o in difesa, ma lui insisteva di voler mettersi in porta. Con quella piccola squadra di paese siamo andati in Croazia per un torneo che vincemmo. Lui giocò in porta, nell’unico ruolo che gli era sempre piaciuto. Da Basalghelle si trasferì a Treviso, dove non lo facevano giocare in porta perché il portiere designato era il figlio del Presidente. Poi finalmente è diventato solo un portiere. Un grandissimo portiere. A Udine, Chievo, a La Spezia. Non capisco le altre squadre chi vanno a cercare. La Lazio ha centrato un acquisto eccezionale. Provedel con i piedi in Italia è già il numero uno. Con le mani lo sta per diventare. Ha coraggio, fisico e temperamento. Se Roberto Mancini non lo convoca in Nazionale, vorrebbe dire che di portieri non ne capisce nulla”.
Pubblicato il 18.10 alle 12.46