Osvaldo Bagnoli ringrazia l'allievo Ballardini: "Mi piace come persona e come allenatore... e poi è aziendalista come lo ero io..."

24.10.2009 10:40 di  Alessandro Zappulla   vedi letture
Fonte: rassegna stampa de Lalaziosiamonoi.it dalle pagine del Corriere dello Sport
Osvaldo Bagnoli ringrazia l'allievo Ballardini: "Mi piace come persona e come allenatore... e poi è aziendalista come lo ero io..."

Ballardini lo ha nominato, lo ha ricordato in una notte eroica, in cui una Lazio in inferiorità numerica ha steso gli spagnoli del Villareal. Il ’Vecchio maestro’ lo ha definito Ballardini nella conferenza post gara di Europa League e lui Osvaldo Bagnoli ringrazia e si racconta sulle colonne del Corriere dello Sport, a firma di Fabrizio Patania…

Mister Bagnoli, Ballardini giocatore lo ricorda?

“Devo essere sincero. La memoria e l’età non mi aiutano a ricordarlo sul campo. Lui giocava nella primavera, io allenavo la prima squadra. Però lo so cosa dice. Spesso Ballardini ha parlato di me”.
È vero che una squadra quando gioca in inferiorità numerica si esprime meglio? E perché?
“Io penso sia lo spirito dei giocatori, che ci sono in campo. Dipende da questo.”
Ballardini si ispirava al Verona di bagnoli. Ma qual era il suo modulo?
“No, non fatemi parlare dei moduli. Io odio sentir parlare di 4-4-2 e 4-3-3. sono tutte palle. Non ci ho mai creduto. Conta solo come stai in campo, quando il pallone lo hanno gli altri e cosa riesci a fare quando invece la palla ce l’hai te”.
Ballardini le piace?
“Bèh sto vedendo la Lazio quest’anno ed ho visto il Palermo l’anno scorso. Mi sembra che le sue squadre giochino un buon calcio, i risultati si vedono. Non lo dico perché ha parlato bene di me. E poi devo dire che mi piace molto la persona. È sempre pacato Ballardini, mi pare misurato”
Altre somiglianze?
“Anch’io non ho mai creato problemi e come si suol dire mi ritenevo un aziendalista. A Cesena, dove incrociai Davide un giorno il presidente Lugaresi mi disse: “Abbiamo 13 o 14 giocatori importanti, il resto lo completeremo con la primavera”. Quell’anno andammo in serie A con Bovini, Piraccini e glia ltri”.
Ballardini vuole profondità…
“Ecco un’altra somiglianza con me. Del mio Verona si diceva che arrivasse in porta con due passaggi. Quale sarebbe lo schema ideale? Due tocchi e gol. Oggi invece vedo troppo calcio su linee orizzontali e sento una frase che mi fa rabbrividire. Palla lunga, palla persa. Questo non è vero. Intanto bisogna saper lanciar palla e poi bisogna che la squadra accompagni la manovra, aiutando l’azione degli attaccanti”.
Dove arriverà la Lazio?
“Difficile dirlo. È una squadra che può far bene. fra Udinese, Palermo e Fiorentina, ci può stare anche la Lazio”.