Napoli - Lazio, il precedente: il fair play di Klose e l'applauso del San Paolo

NAPOLI - LAZIO - In pochi possono dire di aver vissuto da vicino un campione del calibro di Miroslav Klose, professionista vero, calciatore fortissimo, uomo ancora più raro. La Lazio rientra in questa privilegiata élite, Miro in biancoceleste ha giocato cinque anni, arrivando anche ad indossare la fascia di capitano e vincendo il Mondiale con la Germania (con annesso record di reti segnate, 16, nella storia della Coppa del Mondo) proprio quando indossava la maglia della Lazio. Se non bastasse il numero di gol che il Panzer ha segnato a Roma (63 in 171 presenze) a certificare la sua grandezza, Klose è rimasto nel cuore dei tifosi anche per la sua sportività e signorilità spesso dimostrate in campo, un vanto per il pubblico della Lazio.
KLOSE, IL SIGNORE DELLA LAZIO - Il 26 settembre 2012 contro il Napoli al San Paolo Klose si rende protagonista di un gesto da vero uomo di sport. Dopo 5' in mischia gira, apparentemente con la testa, il pallone in porta alle spalle di De Sanctis. Il Napoli protesta, circonda l'arbitro Banti e chiede un fallo di mano che però in pochi hanno visto, di certo non il direttore di gara. Tranquilli, ci pensa il tedesco a spegnere immediatamente gli animi ammettendo il tocco di mano. Banti lo ringrazia e annulla il gol, i napoletani gli stringono la mano, i tifosi avversari lo omaggiano con un applauso. La Lazio alla fine perde 3-0 (tripletta di Cavani), ma quel gesto da fuoriclasse di Klose vale mille vittorie.
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