Lazio, Gregucci: "L'Italia non mi è dispiaciuta. Isaksen? Si sta..."

Angelo Gregucci, ex calciatore della Lazio, è intervenuto ai microfoni di Radiosei per parlare di nazionale, giovani e della squadra biancoceleste. Ecco di seguito le sue parole:
ITALIA - GERMANIA - “I tedeschi, nonostante siano in una fase di ricostruzione, confermano di essere fisicamente superiori e di essere più avanti con il lavoro. Dai settori giovanili tedeschi, ma anche spagnoli e non solo, si evince che il lavoro fatto ‘dal basso’ sia migliore del nostro. Non parlo solo dei giocatori, ma anche di chi li prepara, di chi li migliora, di chi li cresce. Poi, ovviamente, ci sono club che hanno più coraggio nello schierarli, nel farli sbagliare fino al raggiungimento della loro definizione di carriera. L’Italia dal canto suo, ieri non mi è dispiaciuta“.
SULLA CRESCITA DEI GIOVANI - “Concettualmente, quando si addestra un giocatore, non bisogna privarlo della libertà d’espressione calcistica. Mi spiego: posticipare la formazione tattica rispetto a quella tecnica. Giocare a due tocchi? Mai, perché la tecnica deve essere la prima cosa da allenare, la prima caratteristica da sviluppare in un ragazzo che inizia la trafila in un club. Per il nostro paese, a livello calcistico, urge una miglioria nei settori giovanili. Occorre migliorare gli insegnanti per far sì che ci siano migliori giocatori nel prossimo futuro. Qualcosa si sta muovendo, basti vedere i progressi della nostra Nazionale Under 17″.
LAZIO - “Al netto di alcune interviste fuori tempo, credo che la situazione si possa risolvere con la coesione e la condivisione. Condivisione di un progetto, di un’idea. Sui singoli: voglio sottolineare che anche ieri, con la Danimarca, Isaksen ha giocato una grande partita. Si sta imponendo anche sul palcoscenico internazionale. Deve migliorare nella freddezza, nella finalizzazione, ma la strada per ‘arrivare’ ormai l’ha imboccata”.