L'ex Primavera Crescenzi: "La Lazio non valorizza i suoi giovani, guardate le altre..."

Pubblicato il 16/06 alle 18.09
19.06.2016 07:10 di  Benedetta Orefice  Twitter:    vedi letture
Fonte: Gabriele Candelori/Benedetta Orefice - Lalaziosiamonoi.it
L'ex Primavera Crescenzi: "La Lazio non valorizza i suoi giovani, guardate le altre..."
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© foto di Dario Fico/TuttoNocerina.com

AGGIORNAMENTO DEL 18/06 ORE 19.45 - Diversi i temi toccati da Luca Crescenzi anche in esclusiva sulle frequenze di Radiosei. A partire dal suo addio dalla Lazio: “Se mi avessero offerto un rinnovo con delle prospettive serie, non avrei mai abbandonato la squadra in cui sono cresciuto. Ho trovato invece una formazione che mi offriva tre anni di contratto e un progetto importante. Quando sei sempre in prestito, non ti senti parte integrante di ambiente e società". Guido Guerrieri ha passato la stagione da terzo portiere, a Crescenzi ricorda la sua esperienza in biancoceleste: “A fronte delle esperienze fatte, posso dire che rimanere in Primavera con la promessa di fare qualche apparizione in prima squadra è stato un errore. Ho fatto solo qualche allenamento, privandomi della possibilità di andare in prestito e confrontarmi con una nuova realtà. Credo che per me come per Guerrieri, sarebbe stato meglio partire un anno prima. Ha perso un anno, nonostante i bei ricordi che avrà per essersi allenato con la sua squadra del cuore". Proprio dopo un prestito, Danilo Cataldi ha fatto invece fatica a confermarsi: "Con lui ci siamo incrociati nel mio ultimo anno di Primavera. A Crotone ha fatto una grande annata in Serie B insieme a tanti giovani, ma non è la stessa cosa di giocare con le pressioni di una piazza come Roma. Inoltre con la Lazio la concorrenza è ora anche molto più grande, c'è un salto enorme. Ma è giovane, quindi ha tutto il tempo di guadagnare la giusta fiducia e ritagliarsi il suo spazio nella Capitale". Crescenzi ha provato a spiegare perché i prodotti del vivaio della Lazio non riescono ad emergere: "Quando mi sento con i miei ex compagni, non capiamo come i giocatori che escono dalla Primavera non riescano poi a giocare. I giovani di alcune società del Nord o anche della Roma vengono valorizzati, i riscatti fissati invogliano le società a farli giocare. Alla Lazio invece non c’è questa valorizzazione e allora, se il livello tra due giocatori è lo stesso, si preferisce far giocare il calciatore di proprietà. Quando un ragazzo milita dieci anni nelle tue giovanili puoi conoscerlo bene, è sicuramente meglio che prendere un elemento dall'estero a scatola chiusa. Da parte nostra comunque possiamo attenerci solo alle decisioni della società". Infine sul futuro: "Non voglio vivere di ricordi a 24 anni. Ma, se qualcuno mi reputava un giocatore da portare in ritiro, non capisco come poco dopo possa regalarmi a zero. Dobbiamo cercare comuqneu di arrivare dove possiamo con le nostre gambe, senza aiuti. Non voglio pormi limiti mentali dopo quest’annata. Vorrei restare a Pisa con Gattuso che per me è stato una guida. Speriamo di fare un grande campionato e conquistare una doppia promozione. La Lazio resta sempre il sogno del cassetto, me lo dovrò guadagnare a suon di prestazioni".

Si è esultato anche a Roma per la promozione del Pisa in Serie B. L’impresa di Ringhio Gattuso, infatti, è colorata anche di biancoceleste. Grazie a Luca Crescenzi, ex calciatore della Primavera, su cui l’ex Milan ha fondato la sua difesa. Ai microfoni di TMW Radio, il 24enne romano non sta nella pelle: “E' la mia prima promozione, l'annata più bella da quando sono uscito dai settori giovanili. Eliminare una grande squadra come Foggia in un ambiente che non ha niente a che vedere con la Lega Pro fa sicuramente piacere. Il mister è una persona genuina. Così come lo vedevamo in mezzo al campo, lo è da allenatore: ha vinto tutto, e venendo in Lega Pro dove si trova a combattere in tutti i campi, ha confermato di avere l'umiltà di mettersi a disposizione per giovani come noi, una cosa che non si vede tutti i giorni".

BIELSA - Immancabile, da ex laziale, un occhio alla situazione in casa biancoceleste, con il nodo panchina che, finalmente, sta per essere sciolto: “Di nomi ne vengono accostati tanti alla Lazio, perché la città di Roma è importantissima e la Lazio è una società con una storia. Mi auguro che arrivi una persona seria perché la Lazio dovrebbe sempre lottare per il vertice o per le Coppe europee. Spero che Bielsa sia l'allenatore più giusto".