Lazio - Torino, derby tra Gramellini e Botteri: "Campo, ricordi, Casadei e il sogno Europa: la nostra intervista doppia"

ESCLUSIVA LALAZIOSIAMONOI.IT - Un selfie diventato virale. Giovanna Botteri che esulta con al collo la sciarpa della Lazio, Massimo Gramellini con le mani in testa e la maglia del Torino. Sembra passato un secolo, ma in realtà bisogna riavvolgere il nastro al 29 settembre e alla sfida giocata in Piemonte e vinta dalla Lazio per 3-2. A distanza di oltre sei mesi mesi Lazio e Torino si incontreranno ancora all'Olimpico con i biancocelesti che inseguono un posto in Champions, ma non stanno vivendo il loro momento migliore, mentre i granata galleggiano a metà classifica desiderosi di crescere e di ambire all'elitè del calcio italiano. Per presentare la sfida abbiamo intervistato Massimo Gramellini e Giovanna Botteri che vivono la sfida tra Lazio e Torino nella redazione di In Altre Parole, il programma in onda in prima serata il sabato e la domenica sera su La7. Ecco cosa ci hanno detto nella loro intervista doppia:
- Come arrivano le due squadre a questa sfida?
Giovanna: "Lazio e Torino si presentano all'Olimpico penalizzate dalle chiamate nazionali dei loro giocatori. Baroni ha anche il peso dell'infortunio di Patric, un'assenza importante, ma c'è la speranza di recuperare Dele-Bashiru".
Massimo: "La Lazio nella condizione per noi peggiore: dopo una sconfitta per 5 a 0, e con due settimane di pausa che le hanno permesso di sbollire la delusione, ma non la rabbia. Il Toro sta bene, ma non ha motivazioni forti. Toccherà al nostro allenatore dargliele. Spero ci riesca perché Vanoli è davvero bravo (come Baroni d’altronde)".
- La partita d’andata l’avete vista insieme, sarà così anche al ritorno?
G. : "Venerdì, sabato e domenica sono giornate campali per noi...magari lunedì sera riusciamo a ritagliarci un piccolo spazio di puro divertimento sportivo...chissà".
M. : "Considerato come andò, preferirei di no… Ma ci scriveremo di sicuro".
- Quanto incide la passione per la vostra squadra nella vostra quotidianità?
G.: "Per una triestina laziale , tornare a Roma dopo tanti anni all'estero significa ritrovare quella calda, accogliente e carbonara complicità dell'eterogenea famiglia di aquilotti...il verduraio che ti regala la mela migliore, il vigile che fischia , ti guarda e chiude un occhio, il ragazzetto in moto che frena per farti passare...".
M.: "Il Toro è la mia arma di distrazione: quando voglio rilassarmi, quando mi sveglio di notte e non riesco a riaddormentarmi, quando sono fermo nel traffico… io penso al Toro. Recito vecchie formazioni. O immagino la prossima…"
- Un aneddoto o un ricordo rispettivamente di Lazio e Torino
G.: "L'ultimo scudetto, la mia 127 coperta da un bandierone laziale, mia figlia piccolissima sul seggiolino di dietro e io che attraverso due roccaforti romaniste, Testaccio e Trastevere (dove vivevo) strombazzando..."
M.: "Lazio-Torino è una partita a cui noi granata siamo legatissimi. Il 6 aprile 1975 il Toro vinse all’Olimpico contro la grande Lazio di Maestrelli per 5 a 1 con tripletta di Pulici e doppietta di Graziani. Una vittoria storica perché fu quel giorno che nacque la leggenda dei Gemelli del Gol".
- Per Massimo, a gennaio le due squadre si sono sfidate per Casadei che giocatore è?
M.: "Ricorda un po’ il Milinkovic-Savic laziale. Fortissimo di testa, in tutti i sensi: mi dà l’aria di un ragazzo maturo e intelligente. Due mesi fa era una promessa, adesso è già qualcosa di più".
- Per Giovanna, come è vivere la Lazio adesso che fai base a Roma rispetto al tuo passato da inviata per il mondo?
G.: "Come ho detto prima ho ritrovato l'accoglienza e il calore della città e del popolo laziale. Stupendo!"
- Che partita sarà?
G.: "Spero in una bella partita , l'Olimpico si aspetta una Lazio pronta a lavare la vergogna di Bologna".
M.: "Sulla carta non c’è partita: il Toro è senza obiettivi di classifica, mentre la Lazio si gioca la Champions. La Lazio è più motivata e anche più forte. Per cui, come avrebbe detto il grande Nereo Rocco: “Vinca il migliore? Sperem de no!”".
- Per Giovanna: credi nella vittoria dell’Europa League?
G.: "Pedro Rodriguez, una delle nostre nuove stelle, anche se Immobile mi è rimasto nel cuore, dice che la strada è difficile ma non impossibile. L'Europa League da una parte, e in fondo la Champions dall'altra. Difficile ma non impossibile. E se lo dice Pedro...".
- Per Massimo: quando un piazzamento in Europa tornerà a essere un obiettivo per il Torino?
M.: "Avrebbe dovuto esserlo già quest’anno, ma non dimentichiamo che abbiamo fuori per gravi infortuni i due giocatori più forti: il difensore Schuurs e l’attaccante Zapata. La sfida è entrare nei primi 8, l’aristocrazia della Serie A, quella che salta il primo turno di Coppa Italia e accede alle Coppe europee. Una sfida che il prossimo anno sarà ancora più difficile perché alla lista delle pretendenti si aggiungerà anche il Como, che avrà a disposizione un budget da Champions".
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Pubblicato il 29/03