Lazio | Lo speciale su Zaccagni: da guida di Roma, a tifoso biancoceleste: l'intervista

24.04.2025 13:26 di  Niccolò Di Leo  Twitter:    vedi letture
Lazio | Lo speciale su Zaccagni: da guida di Roma, a tifoso biancoceleste: l'intervista
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La rubrica Champions of Made in Italy ha fatto tappa a Roma e per raccontare la Capitale ha scelto la Lazio e il suo capitano Mattia Zaccagni. Uno speciale sui campionati nati nello Stivale e che, in questa puntata, ci ha permesso di entrare nel mondo di quello che oggi è il leader e giocatore più rappresentativo dei biancocelesti. Una prima vista sui simboli di Roma, sui Fori Imperiali, sul Pantheon e poi la parola a chi di questa città ha fatto ormai la sua casa. "A Verona ho vissuto otto anni magnifici e intensi, poi c'è stato il cambiamento con Roma che è la Capitale. Adesso il mio cuore è qui, dove ho costruito qualcosa di importante, dove ho costruito la mia famiglia. Roma è Roma, tutti sanno cos'è" esordisce Zaccagni, che poi racconta le sue origini. 

DALLE ORIGINI A ROMA - "Sono di Bellaria, un comune in provincia di Rimini, a cui sono molto legato. Lì ho il mio stabilimento balneare, la mia famiglia e i miei ricordi da bambino. Se non avessi fatto il calciatore avrei fatto il lavoro dei miei genitori, ovvero gestire l'albergo di famiglia. Lo sbalzo tra Bellaria e Roma è notevole, ma in mezzo c'è stata Verona che è una piccola Roma". 

FONTANA DI TREVI - Zaccagni, poi, veste anche i panni della guida e mentre le telecamere inquadrano le bellezze della Capitale, lui la descrive: "Qua ci troviamo a Fontana di Trevi, uno dei posti più belli di Roma, anche se sono veramente tanti. Basta girare qualche via del centro e ti trovi in delle piazze uniche come questa". Un passaggio segreto poi li porta "alla Antica Cisterna dell'Acquedotto Vergine che alimenta tutt'ora Fontana di Trevi. Ed è davvero emozionante stare qua. Stiamo parlando di una città che non si può paragonare a nient'altro, perché respiri la storia". 

ROMA E LO SPAZIO "Come ogni bambino ho spesso guardato il cielo e le stelle, ho sognato di volare il più in alto possibile, così ho iniziato a inseguire un pallone. Un calciatore, la Citta Eterna, lo spazio. Tre cose che a Roma possono essere gli ingredienti di una città globale. Roma non è solo calcio e storica antica, tutti conoscono la cultura, ma non tutti sanno che è un importante polo per l'industria aerospaziale italiana". Con queste parole Zaccagni presenta un lato di Roma nascosto, quello del suo contributo aerospaziale: "Qui c'è l'Agenzia Spaziale Italiana che si occupa di coordinare progetti di ricerca e di sviluppo del settore aerospaziale. Questa eccellenza tecnologica è motivo d'orgoglio per tutti noi e dimostra come Roma sia una società proiettata verso il futuro".

IL GOL ALL'EUROPEO - "Non ho mai viaggiato nello spazio, ma se per molti bambini oggi sono una stella del calcio lo devo ai miei genitori, alle mie gambe e alla Serie A. Son passato da essere un ragazzino a diventare un uomo, in campo e fuori. Ho giocato in Serie B, ho vinto il campionato e mi son fatto le ossa in tutti i sensi. Il gol all'Europeo non lo scorderò mai, una gioia immensa, un qualcosa di unico. Mi son passate tante immagini in testa, è indescrivibile, non saremmo passati se non avessi segnati. Un momento irripetibile, magico, speciale. Sapere che hai dato gioia all'Italia intera è qualcosa che ti porti dentro per sempre. C'è un video bellissimo di mia moglie che, la mattina dopo che ho fatto gol, lo fa vedere a mio figlio che è contento nel vedermi esultare. Un video che mi porterò dentro e lo legherò questo ricordo. Quando segni in partite importanti la differenza la fa quello che ti circonda. Quindi uno stadio caloroso, il fine partite festeggi di più di una partita normale, sono emozioni che quando le provi hai una botrta di adrenalina inspiegabile". 

IL DERBY - "Qui il calcio è molto sentito, come nel resto d'Italia, ma con un qualcosa in più. Sembra come se quello che facesse un calciatore in una partita cambi l'umore di una città. Basti pensare che un mese prima mi iniziano a fermare per il derby. Quando arrivi al centro sportivo ti accorgi se ci sarà un derby a breve. c'è una tensione, un'aria diversa, abbastanza pesante. La partita è molto sentita e quindi la sentiamo anche noi. Mi piace stare in mezzo alla gente, perché alla fine siamo ragazzi come altri. Anzi, vorrei fare molte più cose di quelle che possiamo, però è sempre un piacere stare tra la gente" come quella che, si vede dalle immagini, lo insegue per uno scatto lasciandolo stupito. 

LA PASSIONE PER IL CALCIO, L'ITALIA, LA LAZIO E BARONI - "Il calcio per me, se lo devo definire con una sola parola è: passione, perché racchiude tante cose. Ho iniziato a giocare a 3/4 anni e non ho mai smesso, dopo tanti sacrifici sono arrivato dove voglio essere. Giocare per la massima serie del tuo Paese è un sogno di tanti bambini, ed era anche il mio. Oggi sento di avere un grande privilegio. Qui hanno giocato tanti campioni. Con la fascia al braccio prendo l'eredità di Ciro, mio grande amico, un pezzo grosso di questo campionato. La prima volta che ho vestito l'azzurro in allenamento ho sentito un senso di leggerezza. Si sente la storia, ma ti fa sentire forte, anche se porta tante responsabilità. Vincere all'Olimpico è bello, è coinvolgente, la Curva Nord e i tifosi trasmettono forza e voglia di indossare questa maglia. Mi sono affezionato alla Lazio, come alla città. L'arrivo di Baroni è stato un impatto piacevole, non ha mai sbagliato a preparare una partita, ci ha sempre dato calma e serenità. Giocare per la Lazio è diverso, speciale,  ti porta a essere tifoso di questa storia e questa maglia. E io da qui non intendo muovermi. Sono Mattia Zaccagni e vivo a Roma, chiamatemi 'Zac'".