Lazio, conferme e sorprese: la sosta regala sorrisi a Inzaghi
Sorride Simone Inzaghi. La pausa per lasciare spazio agli impegni internazionali è stata benevola. Bene i biancocelesti impegnati con le rispettive nazionali. Bene anche perché per alcuni è stata l’occasione per mettere minuti nelle gambe dopo le panchine dei primi due turni. L’esempio lampante è Valon Berisha che reduce da una stagione infernale, fatta di continui infortuni, culminata nell’operazione al ginocchio di marzo, è tornato a brillare con la maglia del Kosovo. Due gol - contro l’Inghilterra- e un assist nelle due gare giocate in nazionale, riconsegnano a Inzaghi un giocatore in buona condizione e con il morale finalmente alto. Lo ha detto anche Tare del resto, su Berisha la Lazio punta eccome, anche in virtù di un’idea di gioco diversa rispetto all’anno scorso, che prevede un baricentro e una pressione più alta, in modo da favorire pure le caratteristiche dell’ex Salisburgo che due stagioni fa veniva eletto miglior giocatore dell’Europa League. Berisha deve diventare una risorsa, la Lazio ha deciso di dargli nuova fiducia, convinta che il ragazzo possa finalmente integrarsi e dare un contributo importante e le due gare contro Repubblica Ceca e Inghilterra possono essere indicative.
Hanno brillato in tanti. Acerbi e Immobile che hanno risposto alla grande alla chiamata di Mancini che li ha sganciati dal primo minuto a Tampere nella decisiva sfida contro la Finlandia. Ciro è tornato a segnare dopo due anni d’astinenza in azzurro, mentre Ace ha fornito la solita prova granitica alla prima in gare ufficiali con l’Italia. Torneranno anche loro con una dose importante di fiducia, entusiasmo e positività, quello che serve per rituffarsi al meglio nel clima da tour de force che aspetta la Lazio nelle prossime settimane. Ha giganteggiato Milinkovic-Savic, lui tenuto 90’ in panchina contro il Portogallo, ha trascinato la Serbia alla vittoria in Lussemburgo dominando il gioco e fornendo due assist per i gol di Radonjic e Mitrovic. Illuminante quello per l’attaccante del Fulham messo solo davanti al portiere avversario. Sergej è rimasto a Roma, la Lazio gongola e se lo coccola, è una delle stelle della squadra, presto firmerà un nuovo contratto, riconoscimento del suo immenso talento.
Stelle che si confermano, giocatori in cerca di rilancio, altri che confermano di avere qualità. Prendete Denis Vavro che con la Slovacchia, due giorni fa, ha fatto un passo fondamentale verso la qualificazione a Euro 2020. Ungheria battuta sul proprio campo e grande prestazione del gigante laziale in coppia con Skriniar. Si sta ambientando in Italia, sta apprendendo lingua e nuovo sistema di gioco, va aspettato, ma le qualità ci sono. Bene anche Bastos e Correa. Il Tucu è tornato a giocare con la Seleccion dopo due anni, ha disputato da titolare la prima amichevole contro il Cile, è rimasto in panchina in quella contro il Messico. Era previsto, Scaloni ha voluto impiegare tutta la rosa a disposizione. Buon per Inzaghi che ritroverà un giocatore più riposato. Solo sorrisi per Simone. Dunque. La sua Lazio fa faville anche lontano da casa.
Pubblicato l'11-09 alle 17.00