Lazio, a te Muriqi: combattente sul campo segnato da un'infanzia in guerra
Una nuova freccia all'arco di Simone Inzaghi, Vedat Muriqi è pronto a sugellare il suo matrimonio con la Lazio e a presentarsi al popolo biancoceleste. Proviene dal Fenerbahce e quindi dal campionato turco, sconosciuto ai più in Italia, ma soprattutto arriva da un passato particolare in cui la sofferenza e la guerra hanno giocato un ruolo importante. Nato il 24 aprile del 1994 a Prizren, in quella che allora era la provincia autonoma jugoslava del Kosovo a maggioranza albanese, Muriqi si trova nel mezzo delle Guerre dei Balcani che è ancora un bambino e a soli sei anni si rifugia in Albania con la famiglia, per sfuggire all'orrore. Di quel periodo Vedat racconta che si viaggiava a piedi, di casa in casa, fino ad una terra di "salvezza" in cui si ritrova a vivere con altre cinquanta persone, a dormire in cantina con cibo e acqua che scarseggiano. In patria torna solo da adulto, quel Kosovo che nel suo cuore non ha mai abbandonato e che ha rappresentato con la maglia della nazionale non appena gli è stato possibile: in assenza di una selezione del suo paese, infatti, Muriqi gioca con l'Albania under 21, per poi rispondere subito presente alla chiamata del Kosovo quando nel 2016 la FIFA approva la formazione di una selezione.
MURIQI, IL GUERRIERO GENTILE - Il ct del Kosovo Challandes lo descrive come un combattente, uno che gioca ogni partita come se fosse l'ultima. Effettivamente la sua indole sembra essere proprio quella del guerriero, probabilmente ereditata da papà Orhan, il cui nome adesso lo porta il figlio primogenito di Vedat. Anche Muriqi padre è un calciatore, ma muore in campo per un infarto quando Vedat ha solo sette anni: un altro tassello che si aggiunge nel puzzle di dolore e difficoltà che compone l'infanzia del nuovo acquisto della Lazio. Tutto questo lo tempra, le immagini delle milizie serbe che irrompono dentro casa gli restano scolpite in mente per il resto della vita e gli tornano davanti agli occhi quando si spende a favore delle famiglie siriane in difficoltà per la guerra civile: lui sa cosa si prova, conosce il sentimento di chi scappa dalla guerra. Vedat Muriqi, il guerriero gentile che ha visto l'orrore e ne è uscito vivo, scala il calcio turco e approda al Fenerbahce, squadra per cui ha sempre tifato e in cui segna 15 gol in un anno guadagnandosi il paragone scomodo ma significativo con Robert Lewandowski, cortesia del suo compagno di squadra ex Werder Brema Max Kruse. Adesso una nuova sfida in Serie A con l'aquila sul petto, da affrontare con determinazione per lasciare ancora una volta un segno: difficile che uno come Vedat Muriqi riesca a passare inosservato, la Lazio aspetta di godersi il suo nuovo elemento.
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Pubblicato il 7 settembre