RIVIVI LA DIRETTA - Lazio, Baroni: "Pronti a un'altra sfida. Taty-Dia? Insieme si può..."
FORMELLO - La vigilia di Udinese-Lazio. Marco Baroni parlerà in conferenza alle ore 15, segui la diretta scritta delle parole del tecnico biancoceleste su Lalaziosiamonoi.it.
Quali sono i progressi che vuole vedere dalla Lazio?
Facciamo intanto gli auguri a Pellegrini di riprendersi presto, fortunatamente sappiamo che sta bene. La squadra ha lavorato, ogni giorno è prezioso, abbiamo messo alle spalle l'ultima gara e pensiamo alla trasferta di Udine, sarà complicata.
Quale step si aspetta pensando a domani?
Un bel test a Udine, giochiamo contro una squadra che ha struttura fisica, che ha un calcio in verticale, lavora sulla pressione. Ci saranno delle difficoltà che le squadra ha preparato. Sarà una sfida accesa. Noi dobbiamo migliorare nella velocità della manovra, la squadra sta lavorando con dedizione, per me è importante. Tutti, chi ha giocato e chi è rimasto fuori, tutto l'organico sta andando nella stessa direzione. Mi aspetto una partita importante.
La Lazio deve concedere meno rispetto all'esordio?
Dobbiamo nell'equilibrio trovare maggiore compattezza, va fatto con l'aggressività e la pressione in avanti. La squadra mi è piaciuta dal punto di vista mentale, non era facile dopo il gol subito, non ci siamo scomposti e abbiamo fatto la partita. Voglio che restiamo dentro le partite, possono cambiare da un momento all'altro, solo con una grande partecipazione gli episodi possono andare dalla nostra parte.
Differenze tra Rovella, Vecino e Cataldi in regia?
Dobbiamo lavorare nella velocità della manovra, la squadra ha fatto tantissimi passaggi, mi piace il dominio, lo abbiamo avuto. Sono giocatori che sto valutrando a seconda della partita, Rovella ha fatto bene secondo me, poi è stato un po' fuori, abbiamo perso un po' di mobilità e Vecino è entrato bene. Cerco di articolare e gestire. Non dobbiamo pensare a 11 titolare, ma a più giocatori. Ognuno deve sapere cosa fare in campo, poi dipende dalla gara e dai cambiamenti che si possono fare.
Obiettivi a breve, medio e lungo termine?
Ogni settimana è una verifica del lavoro svolto, impossibile fare tutto insieme. La squadra deve arrivare alla gara sempre con l'atteggiamento volgioso di andare in campo ed essere presente e partecipativa. Dobbiamo condurre la gara ed essere aggressivi.
Come stanno Castrovilli e Tavares?
Castrovilli e Nuno stanno lavorando per raggiungere la migliore condizione fisica e ci sono vicini.
Dia e Castellanos insieme è possibile?
Non escludo questo. Dia sta bene, ha lavorato, ha saltato due-tre giorni dopo la partita di Coppa con la Salernitana. Fisicamente sta bene. Lo stiamo portando dentro il nostro lavoro, si è calato bene, ha le caratteristiche che cerchiamo. Mobilità, profondità, sa fare gol, ci dobbiamo lavorare ma non lo escludo.
Castellanos può avere continuità?
È forte, deve giocare con ferocia, lavora bene con la squadra. Nell'ultima gara, al di là del gol cercato, visto che ha indotto l'avversario all'errore, ha avuto altre occasioni. È stato presente, davanti sanno che devono portare le prime pressioni. La ferocia fa la differenza, si fa gol solo se si ha questa determinazione.
L'Udinese è forte fisicamente: un vantaggio o uno svantaggio affrontarla alla seconda giornata?
Parliamo di una società che stimo, lungimirante, che lavora con una programmazione. Ci sono giocatori strutturati, ma anche bravi. L'allenatore è nuovo, c'è la ricerca di un calcio più in verticale, tutto dipende da noi perché queste cose le sappiamo. Saremo sicuramente pronti.
Dia dietro a Castellanos?
Io parto dalla ricerca del gol, di come fare gol. Io ho giocato anche con 4 attaccanti, il problema è del lavoro che fanno gli attaccanti. Se stanno fermi, non si può giocare. Se aiutano, pressano, hanno mobilità, si può puntare su questo. Serve però equilibrio. Nel lavoro lo troveremo, avere attaccanti bravi è sempre meglio. Abbiamo ragazzi giovani, sanno che hanno una grande occasione, gliele daremo.
Come sta ragionando sulle gerarchie degli esterni offensivi?
Non mi piace parlare di gerarchie, ci pensa il lavoro e la settimana. Chi lavora forte e mi mostra di voler andare in campo, va in campo. È rispettoso verso di loro e alza il livello, se sanno che chi va forte aumenta le possibilità di andare in campo.
Quanto è più complicato preparare una sfida contro un tecnico di cui si sa poco?
Per voi, io l'ho studiato anche nei campionati che ha fatto prima. Gioca 3-4-3, 3-4-2-1 o 3-5-2, sicuramente sarà difficile, ma sono convinto che la squadra è pronta.
Dele-Bashiru?
Io non ho forzato, il ragazzo va costruito. Ha caratteristiche fisiche e tecniche importanti, viene da un calcio diverso, da un modo di stare in campo diverso. Bisogna dargli fiducia, senza quella non si va da nessuna parte. Ho visto in allenamento una crescita importante nell'applicazione. Ho anticipato. "Forzato" è una parola brutta. Se l'è conquistato in settimana il posto. Vale anche per gli altri. Se pensate ai campioni importanti, anche loro hanno avuto bisogno di tempo. Qui dobbiamo bruciare le tappe. Più c'è partecipazione, più il giocatore anticipa questa integrazione con ciò che vogliamo fare.
Pubblicato il 23/08 alle 14.55