Top&Flop di Cagliari-Lazio - The Shining Pasqua
"La Lazio non esiste". Pjanic.
No. È così vicina, che possono sentirne il battito accelerato delle giocate veloci, il sudore degli scatti due volte più veloci degli altri.
Non esiste, è fatta della stessa sostanza dei sogni. O degli incubi, degli altri
Top
Il Cagliari - Il fatto di ospitare in una stessa squadra una combriccola di buontemponi che ripetono meccanici 4-3-3 salvace te 4-3-3 salvace te non fa di loro la Lazio di Signori e Rambaudi. Assomiglia vertiginosamente ad una squadra di cui parlano le leggende. Autoritaria e terribile. Capace di imporre calcio ovunque, rullo compressore. L'ultima Roma di Zeman. (Un punto Pioli, un punto!)
L'Ultima Roma di Zeman - E' come l'ultimo dei samurai. Che muoiono tutti quelli Fighi. E rimane solo Andreazzoli.
Per non dimenticare - L'abbiamo imparata a memoria.
Lobont, Marquinhos, Burdisso, Castan, Balzaretti (76' Osvaldo), De Rossi, Bradley, Lamela, Totti, Marquinho (83' Dodò), Destro. A disposizione: Goicoechea, Svedkauskas, Taddei, Piris, Florenzi, Romagnoli, Tachtsidis, Perrotta, Lopez, Pjanic. Allenatore: Andreazzoli
Ultima Roma di Zeman - Forse stiamo esagerando. Il Cagliari è più competitivo.
Ultima Roma di Zeman - Trasfigurati in Piris, pieni della sua luce messianico-calcistica, i ragazzetti di Zeman non attaccano molto, però so tignosi, si vede che hanno voglia di onorare l'ottavo ergastolo di Joao Pedro nel migliore dei modi. Ma poi Felipe.
Felipe The King - Il Re che il Trono di Spade attende aveva scordato il gas acceso a casa, non aveva voglia, ma me l'avete spento, ma siete sicuri, ao non è che me salta casa mica ho tutte cose di Ikea come quello di Fight club, c'ho la maglia di Dunga è preziosissima (ogni riferimento alle future convocazioni è puramente casuale)... Al pensiero di Dunga, d'istinto accelera e ne salta tre. La mette dentro. E poi Mauri. (Wendy, Pioli, prendi Wendy!)
E poi Mauri - Insegna calcio. Si perché un giocatore normale si gira ed ad un metro dalla porta fa fuori Brkic. Ma lui, che ha capito che le qualità tecnico tattiche del lato b del portierone sardo je saranno avverse tutta la partita, sente un richiamo lontano. Che secoli fa ha risvegliato l'istinto germanico, ha sollevato il capo dei popoli oltre il Danubio, ha inflitto a noi romani una sconfitta a Teutoburgo che Augusto disse la famosa frase: "Varo (generale Romano), redde legionem!" Che tradotto significa. Varo, un altro 26 maggio, no, ao!. Sente quel grido atavico. Passala. La chiama Klose.
La chiama Klose - Quando La chiama Klose, la terra attonita al nunzio sta. E pensa. Ancora non Je l'hai passata?
La chiama Klose - Quando la chiama Klose, A The passion si fermano tutti. Ed il Centurione sotto la croce dice. Costui è veramente il figlio del Calcio!
La chiama Klose - Quando la chiama Klose, la passa Mauri, la urla il Laziale quella parolina magica che apre un mondo intero di colori sgargianti. Gol.
La chiama Klose - Torna indietro, di corsa, e va a chiudere un pallone in mano al Cagliari. Ah Varo, Avoja a dire ad Augusto che je la ridai, sta legione. Ma con Klose, ma che speri da fa?
La chiama Klose - Ossessionato da st'idea fissa che essere il migliore non può bastare, Miro sblocca la partita, è recordman tuttologo. Ma non sarà mai come Bruno.
Bruno Pereirinha - saluto agli onori della cronaca per le sue avventure da Papachico, Brunone ottiene un altro straordinario risultato. Nello spogliatoio, tutto documentato da abile video. Lui calcia. Il pallone batte su un tavolo, si sente Marchetti urlare, Vai Bruno. Il pallone dopo 3 rimbalzi riesce ad entrare all'interno del cestino, meta ambita. Esultanza da stadio dei compagni, Felipe praticamente lo innalza a suo dio. Miro, tutti i tuoi record cosa sono, di fronte a questo tiro perfetto di Bruno? (Un punto Pioli, un punto!)
Basta - Svariona ogni tanto, per non farci scordare che comunque si gioca nel weekend, e certi weekend durano anni. Ma si propone come un'ira funesta, con precisione e prepotenza, con gamba e corsa, come se in area di rigore avversaria ci fosse un perenne open bar. In continuo forcing. Sul Mirto.
Felipe - Scriveremo solo. Non è stata la sua migliore partita, ma ha saltato 3 uomini e messo dentro il pallone del vantaggio. Pensa quando gioca a pallone. Pensa quanto può diventare forte. Pensa che è nostro, che non è di nessun altro. Pensa che un giorno potrai dire. Felipe Anderson? Io l'ho visto giocare, io c'ero!
Shining Biglia - Insegue palloni ed avversari come solo Jack Torrance di Shining inseguiva congiunti. Chiama spesso il pallone Wendy, probabilmente se avesse una porta davanti la spaccherebbe a colpi di ascia. É la luce. Dio disse. Sia la luce. E Lucas fu. (Wendy Pioli, è ad un punto, acchiappala!)
Shining Biglia - Realizza con freddezza il primo rigore, il secondo prova a spostare l'antenna al terzo piano della sua casa in Argentina. Cosa avrà pensato Biglia al rigore sbagliato: 1 Santiago perdonami, non so quello che faccio 2 Le domeniche d'agosto quanta neve che cadrà 3 A poco que debutó "Maradó, Maradó"! 4 Spirò.
La prima volta di Keita Balde - Oramai messa nel cassetto qualsiasi velleità di segnare, vabbè dai, l'anno prossimo ce pensamo, entra, e tocca il suo primo pallone. La sua prima volta, in questa partita. Che tenerezza, che movimenti scomposti, che ricordi per sempre, la sua prima volta, i bacetti a stampo, le rose comprate agli angoli del Giardino degli Aranci (si, ma ne abbiamo già 15, mo non è che devo finanzià tutti i venditori di Tennent's notturni). La sua prima volta. L'idillio è infranto dalla zampata feroce della retroguardia del Cagliari, che azzanna Keita in area di rigore non una, ma due volte (la terza meriterebbe quantomeno la qualifica di stuntman, o il rischio linciaggio da parte dei villici sardi). Devastante sul match, ha il potere di farci morire e risorgere, e siamo in tema. Solo che se segnasse, moriremmo un po' de meno. Pensa quante spese de meno, niente sepolcro, oli profumati, pietra da spostà, bende, sorelle in lacrime, uno che dice. Lazzaro, alzati e cammina, e noi ce stavamo a fa certi sonni. La prima cosa bella che ho avuto dalla vita, è il suo sorriso giovane, è Keita.
La prima volta di Keita - Ancora presi dal suo primo pallone toccato dal match, cosi barbamente offeso da un calcio di rigore, ci accorgiamo subito che tra lui e Balzano è scattata la scintilla. Succede poche volte nella vita. Qualcuno lo chiama colpo di fulmine, qualcuno pensa che non esista, qualcuno ce va così sotto che è proprio una tempesta. Balzano, lo chiama mo te sfrango la faccia. Keita accetta l'amore che a rifiutar l'amore se fa la fine de Paolo e Francesca e me fate sveni Dante. Face To Face, granchietti che cantano Baciala, cormorani con l'arricciaspiccia, e poi, come tutti i grandi amori, non finiscono. Balzano proverà in tutti i modi a staccargli quantomeno qualche osso. E Keita, premuroso, lo dribblerà per tutta la partita. E vissero tutti felice e contenti.
Marchetti - A proposito d'amore. Torna nella sua Cagliari accolto con grande riconoscenza e passione: fischi ogni volta che si può. Con i capelli alla The Passion, il portiere di Bassano del Grappa dimostra grande freddezza nonostante le Curve rifatte dei padroni di casa continuino a ripetere, Crocifiggilo, dacci Barabba, che non si è capito se è Brkic (lodevole per impegno e bottedecu, requisito fondamentale in questo eterno giuoco), o Cragno. Alla fine sulla punizione di M'poku, di cui parleremo a breve, ci da pure il brividino del gol non gol. Risolto con occhiataccia al giudice di linea (la cui utilità continua a sembrare oscura, probabilmente si tratta di un bassorilievo egizio che rimanda ad un antico rito pagano, il voyeurismo), e la certezza che il tiro di Sau ovunque poteva fini, ma non in porta.
Parolo - "Ma che tira Parolo? Dai, Parò, poggia sto pallone, ma che devi fa ParolOSSIGNORE". 109 metri dalla porta. Parolo Lenders fa gol. Noi, non ci credevamo. Lo ammettiamo. Scusaci.
ParolOSSIGNORE - Ma non ho capito Parò, ma quando dicevamo che segnavi poco, te sei offeso?
Parolossignore - Brkic l'ha battezzata gol.
Parolossignore - L'appoggia Parolo. (Wendy, Pioli, prendila!)
Parolossignore - Assomiglia sempre di più al nostro idolo, questo regazzetto. L'abbiamo beccato sulla neve con De Vrji de Borgata, ma più che altro ha un pregio. Appena alza la lavagnetta dei minuti di recupero, er nostro personale calvario e la nostra personale lotta contro il tempo che rallenta de brutto, lui fa il gol della Tranquillità. E tranquillamente, ragazzi, stamo ancora qua. Eggià. (Un punto Pioli, un punto!)
FLOP
Telecronaca Sky: "Non dev'essere piacevole trovarsi addosso Diakitè" - Sò gusti.
Diaki - Vogliamo solo ricordà un attimo che sto regazzetto ha avuto un sacco di problemucci, ma quando se esaltava e correva via dall'aria di rigore palla al piede ha strappato più di un boato all'Olimpico. Andare a giocare con Zeman per un difensore è tipo arruolarsi con i Galli contro Giulio Cesare sapendo come è andata a finire, ma Diaki fa il suo. Cioè butta giù Keita, se fa buttà fuori, e ce fa respira. Che il Cagliari due tiri ha fatto, ma so due battiti de meno.
I tiri del Cagliari - Rari come un'orchidea fluo, i tiri del Cagliari so corone de spine. Danno quella piacevole sensazione che da qua a fine stagione er nostro cuore malandato avrà bisogno di un dottore, la nostra povera testolina di un lenitivo, INSOMMA MAMMA QUANDO ME COMPRI STA PLAY 4??? STIAMO SOFFRENDO! Comunque, il tiro di Sau è la perfetta sintesi di come poteva andare, e non è andata. Perché in altri tempi, se al primo tiro di Sau veniva deviato, da che doveva andare fuori entra e si infila dietro Marchetti, in altri tempi avremmo preso l'imbarcata, o sofferto per gli ennesimi punti persi dopo un pareggio immeritato. Ma questa, è un'altra Lazio. Insegue Wendy con l'ascia, sta Lazio, Pioli!
M'poku - I suoi capelli meriterebbero 6 capitoli di Top e Flop. Sono ufficialmente illegali in 13 stati americani, censurati in altrettanti, nella Cina Socialista li praticano in clandestinità. Non è manco male, eh, come giocatore. E' la chioma, che lo condanna.
Coi Gradoni e col Sudore, vinceremo er tricolore - Grazie Boemo. Tu li hai illusi con il tuo romanticismo e la tua sigaretta, come li ha illusi Luis Enrique col Progetto ed il Tiki Taka, come Garcia con la Chiesa. Padre Perdonali, perché non sanno quello che fanno. Figurate quello che dicono.
Tutt'apposto, li ho perdonati - Dai, Santià, te aspettamo ma non diventà mitomane eh.
Menzione Speciale Flop
Non ci soffermiamo su striscioni e affini di Loro-Napoli. Non per giudicare, non per moralismo o presunto tale. Solo perché quando ce sta de mezzo un morto, l'eleganza minima richiesta è il silenzio.
La passione e l'amore, ce so sempre stati, e non solo perché è Pasqua (Passione, Pasqua... Ok, era brutta, spiegata pure peggio). Non ce so mai mancati. Ma questa squadra ha fatto scintillà un desiderio lancinante di vederla toccarla sostenerla farla vincere portarla in alto portarla alla vittoria, di dire forte guarda guarda noi, Noi giochiamo a calcio, giochiamo il miglior calcio, siamo i migliori.
Non per oro, non per vanto, non per vanagloria. Ma per elezione e passione per bellezza, solo per Amore. Per Lei combattiamo.
"La Lazio non esiste". Però.
"La Lazio gioca il miglior calcio d'Italia. È più forte della Roma" - Zeman, il Maestro.
(Un punto Pioli, un punto!)