Hernanes espulso per un colpo da "kung-fu", il Brasile perde in Francia...Buona la prova di Mauri contro la Germania, Lichtsteiner fa 0-0, Kozak vince in Olanda

Continua il periodo con più ombre che luci per Hernanes. Quella di stasera (ieri sera, ndr) allo Stade de France, contro i padroni di casa guidati da Laurent Blanc, doveva essere la sfida del rilancio per il talento di Recife, convinto di poter rispedire al mittente le critiche piovutegli addosso nelle ultime settimane a causa delle non brillanti prestazioni con la maglia della Lazio. Contro il Chievo aveva regalato l'illusione del vantaggio ai supporters biancocelesti con una delle sue specialità, il calcio di punizione. Per il resto, però, aveva stentato nuovamente ad entrare nei meccanismi della manovra, senza il suo estro e le sue giocate, la Lazio ha spesso faticato a pungere in zona gol. Il suo stato di forma non è certamente dei migliori, questo è certo. Ha passato un 2010 senza mai tirare il fiato ed ora ne sta risentendo in maniera evidente. Per la sfida di questa sera contro la Francia, il ct del Brasile, Mano Menezes, aveva puntato su di lui, richiamandolo nella Selecao dopo mesi di assenza. Ma il Profeta ha deluso le aspettative, giocando appena 40 minuti come interno sinistro di un centrocampo a tre, sostenendo il trequartista Renato Augusto con poca verve (l'unico spunto degno di nota al 10' con una bella giocata sul romanista Menez, ndr) e spesso defilandosi sulla sinistra, ma soprattutto facendosi espellere per un'entrata pericolosissima sul petto di Benzema (il match-winner di giornata) a pochi istanti dall'intervallo. Ha tentato di far cambiare idea al direttore di gara, giustificandosi in tutti i modi, l'entrata sull'attaccante del Real Madrid è stata scomposta ma non con l'intento di far male. Non c'è stato nulla da fare, l'arbitro Stark è stato irremovibile. Hernanes a stento è riuscito a trattenere le lacrime mentre abbandonava mestamente il terreno di gioco. Sognava una notte in cui poter far brillare la sua stella, il suo sogno si è trasformato in un incubo. Rientrerà a Roma domani pomeriggio (oggi, ndr), si presenterà a Formello per iniziare a preparare la sfida con il Brescia. Reja valuterà le sue condizioni prima di decidere se farlo giocare o meno.
Prova ben più convincente, invece, per Stefano Mauri, richiamato in Nazionale dal ct Cesare Prandelli. Nella sfida amichevole di Dortmund contro la Germania, il centrocampista brianzolo è stato schierato come trequartista alle spalle del duo Cassano-Pazzini ed è riuscito a creare diversi grattacapi alla retroguardia di casa grazie ai suoi continui movimenri senza palla ed ai suoi assist in verticale nel corso dei 73 minuti in cui è rimasto in campo. L'ex tecnico della Fiorentina lo ha lasciato libero di inventare, di spostarsi da una parte all'altra della trequarti, di cercare l'"imbucata" per gli attaccanti, di tentare l'inserimento tra le linee, fungendo quasi da "finto centravanti". Ed in una di queste circostanze il numero 6 avrebbe anche potuto raddrizzare il risultato (1-0 di Klose al 14') se non fosse stato per lo scontro con Mertesacker che non gli ha permesso di concludere verso la porta dopo uno splendido assist di Cassano, al quale pochi istanti prima aveva servito due palloni altrettanto interessanti. Nella ripresa, con gli ingressi di Rossi e Borriello, Mauri ha pensato maggiormente a contenere la fisicità del centrocampo tedesco, arretrando il proprio baricentro e partecipando in maniera ridotta alle azioni offensive, condizionato probabilmente anche dalla presenza di un attaccante di peso come il centravanti della Roma, meno abile, rispetto all'ex coppia d'attacco della Samp, nell'aprire varchi per i centrocampisti. La stessa punta del Villarreal ha poi realizzato a pochi minuti dal termine il pareggio azzurro.
Nelle altre sfide di giornata, la Svizzera di Stephan Lichtsteiner (in campo per 90' ed anche ammonito) non è andata oltre lo 0-0 contro la selezione di Malta, mentre la Repubblica Ceca Under 21 di Libor Kozak ha espugnato il campo dell'Olanda grazie ad una rete di Micola.