Lazio, la Figc indaga pure su Manzini: ecco cosa viene contestato
La Lazio è al centro delle polemiche per il caos tamponi, ma i biancocelesti sono finiti nel mirino della Procura anche per fatti risalenti allo scorso giugno. Le indagini sui test processati al laboratorio Futura Diagnostica di Avellino hanno un precedente: "Ci contestano due giorni di ritardo" ha detto martedì l’avvocato Gentile, ma come riporta la rassegna stampa di Radiosei il riferimento era a questa "vecchia" vicenda.
I TAMPONI DI GIUGNO - Ciò che viene imputato alla Lazio è di non aver sottoposto il gruppo squadra ai tamponi con la frequenza prevista dal protocollo. Nello specifico si tratta dei test del 1° e del 15 giugno, arrivati entrambi a 6 giorni di distanza dal precedente e non a 4 come previsto. Il club, nelle voci di Pulcini e Rodia, si difende sostenendo che in tutti e due i casi i tamponi, ricadendo di sabato che è considerato giorno libero, sono stati rimandati al primo giorno di ripresa ovvero il lunedì successivo. La bagarre si concluderà con un patteggiamento e una multa.
MANZINI - Diverso invece il caso di Maurizio Manzini. Il Team Manager biancoceleste, durante Lazio - Milan dello scorso 4 luglio, a fine partita si sarebbe recato a salutare la terna arbitrale nonostante il divieto imposto. Come lui anche Maldini ha commesso lo stesso errore e per entrambi ci sarà una multa da pagare.
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