Ritmo più lento ed errori arbitrali: la Lazio non centra il record
RASSEGNA STAMPA - La partita contro il Ludogorets avrebbe potuto significare la quinta vittoria consecutiva in Europa, un traguardo mai raggiunto nella storia biancoceleste. L'obiettivo, però, è sfumato per tanti motivi: il ritmo di gioco più lento, un grave errore arbitrale e un ottimo gioco difensivo degli avversari.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, forse per la prima volta in stagione ci si è resi conto della differenza tra la squadra delle "riserve" che gioca in Europa e quella dei "titolari" che gioca in Serie A. È vero che, guardando le statistiche del match, la Lazio avrebbe meritato di vincere, ma è pur sempre vero che non è stata la solita Lazio spumeggiante vista fino ad ora. Tenendo conto dei ritmi sempre più intensi, è normale che possano esserci battute d'arresto, specialmente contro squadre come il Ludogorets che non permettono di esprimerti come sei abituato a fare.
I bulgari, infatti, si sono chiusi totalmente in difesa, col modulo 4-3-3 che spesso si trasformava in 6-3-1, non lasciando margine d'azione e impedendo alla Lazio di costruire e arrivare in area. I tentativi maggiori si sono visti nell'ultimo quarto d'ora, quando ormai in campo c'erano i soliti titolari e dopo la rabbia scaturita dal rigore non concesso.
Il direttore di gara, inspiegabilmente, si è rifiutato di concedere un rigore già evidente in diretta, ma l'errore assume un altro significato se si pensa che è stato richiamato al VAR per controllare e, nonostante ciò, ha comunque confermato la sua idea. La partita termina così sullo 0-0, un pareggio immeritato ma che conferma la Lazio in cima alla classifica e permette di qualificarsi con tre giornate di anticipo almeno ai playoff.