"Lo sport che apre alla speranza", Lazio protagonista dell'iniziativa: i dettagli

25.02.2025 18:00 di  Martina Barnabei  Twitter:    vedi letture
"Lo sport che apre alla speranza", Lazio protagonista dell'iniziativa: i dettagli
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Si è tenuto oggi, nella Sala Refettorio presso la Camera dei Deputati, il convegno "Lo sport che apre alla speranza - La sfida per generare inclusione e welfare sociale", promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport e dal Centro Servizi Sapienza Sport della Sapienza Università di Roma, con il patrocinio del CSI, Centro Sportivo Italiano, Comitato di Roma, del Comitato Italiano Paralimpico e della S.S. Lazio, con il contributo dell’Unione Europea programma Erasmus Plus.Un momento di riflessione che ha messo in luce il ruolo centrale dello sport nella costruzione di una società più inclusiva e solidale.
Nel corso del convegno è intervenuto anche Luca Pancalli: "Oggi bisogna partire dalla consapevolezza che in Italia non esiste un diritto allo sport nonostante sia stato inserito in Costituzione - le parole del presidente del Comitato Italiano Paralimpico -. Se il legislatore avesse voluto, avrebbe scritto “La Repubblica riconosce il diritto allo sport”, così come ha fatto con il diritto al lavoro. Il più importante presidio di diritto allo sport è la scuola, dove però si riesce a fare ben poco vista la carenza di palestre scolastiche. Per valorizzare il diritto allo sport c’è la necessità di strutture adeguate, in mancanza delle quali è tutto più difficile. Abbiamo bisogno di un’azione di sistema, di un piano regolatore per gli impianti sportivi, anche per ridurre il gap tra nord e sud. Una volta Papa Francesco, al quale va tutto il nostro augurio, incontrando i giovani disse: “Non fatevi rubare la speranza”. Ecco, noi attraverso lo sport abbiamo trovato il modo di coltivare la speranza". 

Tra i relatori del convegno anche Francesco Bruno Natale, Ufficio Corporate Social Responsability S.S. Lazio, che ha portato la sua testimonianza: "La Lazio ha sposato l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Nel 1921 la nostra società è stata riconosciuta come ente morale e per questo abbiamo il dovere e l’obbligo di portare avanti con convinzione gli importanti obiettivi dell’agenda, testimoniandoli in particolare nello sport, nella lotta al razzismo, e nella promozione della salute e del benessere. Sostenibilità intesa come un ecosistema per promuovere lo sport professionistico e dilettantistico. All’interno della società portiamo avanti il mentoring, approfondendo insieme ai nostri ragazzi i temi della lotta al razzismo, il bullismo e cyberbullismo. Un’altra iniziativa importante, in collaborazione con Sport e Salute, è la Quiet Room: i ragazzi con disturbi generalizzati dello sviluppo vengono accolti in un’area dedicata per poter seguire le partite in serenità e dopo la partita i ragazzi hanno la possibilità di incontrare i giocatori della prima squadra. Tra i tanti progetti abbiamo sostenuto recentemente “Rimettiamoli in gioco” la campagna di raccolta di calzature sportive per i detenuti delle carceri romane di Regina Coeli e Rebibbia, iniziativa promossa dal CSI Roma, Francescani nel Mondo e Calcio Free Style Italia".

Un convegno che ha lasciato un messaggio chiaro: lo sport è speranza, opportunità e cambiamento. La sfida ora è tradurre queste riflessioni in azioni concrete per una società più giusta e inclusiva.
 

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