Lo scrittore Marco Lodoli: “Sarà durissima, ma la Lazio non molla mai. Spero in una magia di Keita”

“Dura, durissima: quest’anno la Roma è molto forte, ha azzeccato tutto: investimenti robusti, giocatori bravi, allenatore super. Però…”. Lo scrittore Marco Lodoli confessa turbamenti e aspettative della stracittadina odierna nell’intervista esclusiva concessa a La Gazzetta dello Sport: “Negli ultimi anni la Roma ha dimostrato di subire nei derby la combattività laziale. Proprio in questi scontri diretti noi diamo tutto. Spero che Keita tiri fuori qualcosa di straordinario. Peccato che Biglia non giochi, è in crescendo”.
Anche la Lazio, con Reja…
“Sì, positivo. Ha saputo riportare la Lazio alla tradizionale italianità”.
Italianità?
“Una Lazio più chiusa, più combattente. L’organico che si è trovato Reja è quello che è, ha capito che prima di tutto non deve prenderle”.
La frase infelice di Reja sugli infortuni dei giallorossi?
“Pessima, meglio lasciar perdere. Mi dispiace che ultimamente i derby abbiano avuto toni esasperati in città, lontani dagli sfottò simpatici di un tempo. La competizione è ovunque in città, tra gli amici, nelle famiglie: io sono laziale ma mio fratello è della Roma, ho nipoti romanisti e laziali. L’importante è saper mantenere il giusto equilibrio”.
I laziali soffrono di più?
“Soffrono sempre. Non è un caso che la maggior parte degli scrittori di Roma siano laziali, quasi un’esigenza di dare voce a personaggi minori. La Lazio storicamente deve emergere rispetto alla centralità vincente della Roma”.
Ancora in “Vapore”, il suo ultimo romanzo?
“Una saga fantasiosa con personaggi laterali. Come sempre nei miei romanzi. Da buon laziale”.