Dall'America il tifoso laziale Maurizio Pelone: "Sogno un Lazio Club a Los Angeles. In Baroni rivedo.."

16.11.2024 17:00 di  Riccardo Bindi   vedi letture
Dall'America il tifoso laziale Maurizio Pelone: "Sogno un Lazio Club a Los Angeles. In Baroni rivedo.."

ESCLUSIVA LALAZIOSIAMONOI.IT - L'amore per i colori biancocelesti molto spesso va oltre i confini della nostra penisola e lambisce le latitudini più lontane del pianeta Terra. Abbiamo avuto una testimonianza diretta di tutto ciò intervistando in esclusiva Maurizio Pelone, tifoso laziale che ormai vive stabilmente a Los Angeles e che dunque può descrivere meglio di chiunque altro la trasversalità della fede laziale.

Cosa ti ha portato in America e quanto è seguito da quelle parti il nostro calcio?

"Sono nato e cresciuto a Roma, Dal 2009 mi sono trasferito in America per studio, precisamente in California. Essendo nativo di Roma, scendo spesso e quindi non ho mai vissuto un distacco netto dalla mia città. Ora vivo a Los Angeles e da quando è scoppiata la pandemia lavoro soprattutto da casa. Qui in America la Serie A e il calcio in generale non è in voga come altri sport e quindi per noi italiani che viviamo da queste parti è possibile guardare le partite pagando una cifra molto più bassa rispetto a quella che si paga in Italia"

Ci sono a Los Angeles molti tifosi della Lazio?

"So che a New York c'è addirittura un Lazio Club molto famoso, ma a Los Angeles non c’è nulla. Il mio sogno è che ci sia un Lazio Club a Los Angeles; mi piacerebbe esportare il mondo Lazio anche qui, sarebbe carino andare a vedere le partite insieme. Io anni fa avevo degli studi fitness a Los Angeles e a 100 metri avevo il ristorante aperto da Alessandro Del Piero, quindi il mondo Juve si riuniva lì. All’estero hanno sempre primeggiato Juve, Inter e Milan per via del loro passato internazionale"

Da dove arriva la tua passione per la Lazio?

"Per me la Lazio è una questione di famiglia; mio padre è laziale, così come mio nonno. D'altronde lui, essendo nato nel 1919, anche volendo non avrebbe potuto scegliere l'altra squadra della capitale perchè non era ancora nata all'epoca. Poi quando ero giovanissimo mio padre e mio zio avevano aperto un Lazio Club in via Monte delle capre (zona Trullo) ed era bello entrare prima allo Stadio e mettere lo striscione. Mio padre è cresciuto in zona Portuense. Lui giocava con Iacobini, si scontrava con le altre realtà romane. Ha giocato anche contro Bruno Giordano.

Stai trasmettendo l'amore per questi colori anche a tua figlia?

"A mia figlia cerco di trasmettere l'amore per lo sport in generale e in particolare la fede biancoceleste. Lei è nata negli Stati Uniti però quando l'ho portata a Roma ed è entrata per la prima volta allo Stadio Olimpico si è emozionata e con Olimpia è stata amore a prima vista; quando la Lazio vince spesso posto delle foto con lei per festeggiare. Lei stessa ultimamente facendomi delle domande sta capendo la differenza tra i tifosi laziali e quelli romanisti"

Cosa ne pensi del lavoro che sta facendo Baroni?

"Mi piace questo tipo di allenatore, in lui nell'atteggiamento rivedo anche Eriksson; sono tecnici che mantengono quasi sempre la calma. È in linea con l’ambiente Lazio. Il mondo lazio è più elegante, pacato, gli stessi colori sono più puri. Dall’altra parte vedo molta più “caciara”. Poi è normale che il tifoso in panchina vuole il nome grsso, ma non ci scordiamo che anche Inzaghi è diventato quello che è ora partendo da zero, doveva essere un rincalzo di Bielsa"

C'è un gocatore in particolare che ti sta impressionando?

"Tavares lo seguivo anche un po’ quando giocava all’estero. In Italia a volte manca quell’intensità, quell’aggressività che vediamo negli altri campionati e lui riempie proprio questo gap. Ha un passo diverso, quando parte è di un altro livello. La sua corsa, la sua falcata, la sua facilità di calcio son impressionante; penso che potrebbe giocare anche in altri 3-4 ruoli. Speriamo che rimanga a lungo. È il fuoriclasse non della Lazio, ma della Serie A in generale. Poi c'è Gila che viene dal vivaio del Real, non è uno sprovveduto. Mi piace moltissimo, perché incarna tutte le qualità che il difensore moderno deve avere. È veloce, rapido, chiude con decisione; in questo inizio è stato un po’sfortunato su alcuni episodi, ma il suo valore resta. Ha fatto alcuni recuperi chiusure, scivolate vecchio stampo che mi riportano in piccolo a quello che faceva Nesta"

Dove può arrivare questa Lazio?

"Ci sono cose che noi non possiamo controllare tra episodi arbitrali e altri fattori. La squadra secondo me è fortissima, come valore assoluto è seconda solo all’Inter. Il Napoli ovviamente ha il gran vantaggio di non avere le coppe, ma la sua rosa non è da primo posto. Tra le prime quattro incrociando le dita ci dovremmo rientrare. Poi se tra 2 mesi iniziano a succedere cose strane, quello non lo puoi controllare. Ci sono società indebitate che devono stare per forza di cosa nei piani alti, perché se le togli da lì falliscono; Io però credo fortemente in questa Lazio".