Caicedo: "Questa Lazio mi è entrata dentro. Derby? Quand'ero a Roma.."

03.01.2025 19:00 di  Elena Bravetti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Caicedo: "Questa Lazio mi è entrata dentro. Derby? Quand'ero a Roma.."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ospite di Radio Laziale, Felipe Caicedo ha parlato del suo legame con la Lazio ma anche del derby e di come lo viveva quando vestiva la maglia biancoceleste. Ecco le sue parole, a partire dai commenti dei tifosi della Roma ai suoi post su X: "Non so perché si arrabbiano tanto sinceramente. Lo sfottò ci sta, fa parte del calcio. Anche loro lo fanno con me, è così. Ci facciamo due risate, poi finisce lì. Ancora gli brucia il gol siglato nel derby? Sì sì, lo so lo so. È finito 3-1, ma potevamo farne cinque". 

"Il derby è il derby, dobbiamo vincere. Come nasce questa connessione con i tifosi della Lazio? Loro mi vogliono bene e io gli voglio bene. Ho un mio amico che è fisioterapista della Lazio, è un laziale matto. È stato uno di quelli che mi ha trasmesso la lazialità. Poi sono stato quattro anni a Roma, conosco la gente, la passione, il tifo. A me è rimasto dentro. Cerco ogni giorno di trasmettere il mio amore ai tifosi sui social, mi fanno sentire bene. È una costante sintonia. Faccio il tifo, ci sono amici ancora alla Lazio. Più laziale te o Radu? Radu, sicuramente (ride, ndr). Lo è dieci volte di più. È stato tanti anni a Roma, anche lui mi ha mostrato cosa significa essere un laziale, giocare per questa squadra. È un laziale vero, sta in Curva". 

"Io al derby di ritorno all'Olimpico? Sì, mi organizzo. Farò tutto il possibile per esserci".

"Scintilla nel derby? Sono stato in diversi paesi, ma il derby a Roma è unico. Sono stato al derby di Manchester, di Milano, di Barcellona. Però a Roma si vive diversamente. Più si avvicina il derby... e poi vai al ristorante e al supermercato e ti parlano del derby anche due-tre mesi prima. Ti entra proprio dentro. Inter-Milan? È un derby pesante, ma non si vive. È una bella partita da giocare, da vedere, ma non è la stesa cosa senz'altro. Questa Lazio mi è rimasta proprio dentro, la considero la squadra del mio cuore. Significa tanto, mi ha dato tanto".

L'EVOLUZIONE DI CAICEDO - "C'era dello scetticismo, delle critiche, poi il secondo anno mi sono preso la squadra e alla fine sono diventato il giocatore che sono adesso. Quello che è successo nel primo anno ha fatto in modo che il nostro rapporto fosse ancora più stretto. Il tifoso della Lazio è corretto, vede il lavoro. Ho abbassato la testa, mi sono messo a lavorare, ho stretto i denti e alla fine questo ha pagato".

IL VICE-IMMOBILE - "Vice-Immobile? Il mio ruolo era quello. Avevo di fronte un attaccante forte, faceva 25-30 gol a stagione. Anche quello è stato difficile all'inizio, il bomber non smetteva di segnare e per me era difficile segnare. Quando lo facevo, non avevo un grande ritmo. Essere il vice-Immobile è stato un onore, gli voglio bene. Quando abbiamo giocato insieme, abbiamo fatto delle cose insieme, abbiamo aiutato la squadra a conquistare dei trofei".

TESTA AL DERBY "Sinceramente non mi interessavano le partite che giocavamo prima del derby. Anche adesso da tifoso, stavo guardando la partita contro l'Atalanta e già pensavo al derby. È una settimana senz'altro particolare, ci sono tanti tifosi che ti dicono quello che devi fare al derby, che conta solo vincere. Ti viene anche un po' d'ansia. Chi lo soffriva di più? Inzaghi non ci dormiva la notte, una camomilla ogni giorno prima del derby. Poi Radu, anche Danilo Cataldi".

LA LAZIO DI BARONI "Mi piace tanto questa squadra. Le aspettative erano basse, non pensavamo fosse una squadra fatta per stare dove sta. Tutti avevamo una sensazione di 'vediamo che succede'. Stanno facendo tutti bene, mi piace ciò che propone Baroni, credo che sia il migliore della Serie A. Ha dato un'identità al gruppo, guardare la Lazio adesso è come guardare una delle squadre più forti d'Europa. Un calciatore che mi ha colpito? Tavares fa la differenza, quando sta bene fisicamente e focalizzato, è proprio un calciatore di un'altra categoria. Ma anche Rovella, lo conoscevo perché è stato sei mesi al Genoa. Anche il Taty sta facendo bene. Una squadra compatta, stanno pedalando, è un gruppo unito, sano, sono tutti ragazzi per bene (...) La strada è ancora lunga, ora hanno una prova difficile, in una gara che può comunque guidare la stagione. Il derby è il derby".

DIA "Dia mi somiglia, fa un po' il lavoro sporco. È un attaccante che può fare veramente tanto bene qui alla Lazio. La Lazio non è la Salernitana, devi avere anche la mentaltà giusta, bisogna anche lavorare, impegnarsi". 

FAZIO "Fazio era forse quello che mi stava un po' più antipatico. Ci dicevamo sempre qualche parola, non bella eh. Litigavamo un po' ma solamente in campo. Credo sia anche un bravo ragazzo".

LO SCUDETTO NEL 19/20 E IL FUTURO - "Ma sì l'ho detto, perché non avrei dovuto, eravamo in corsa. Senza Covid avremmo vinto lo Scudetto. Dovevo dirlo. Inzaghi, però mi voleva ammazzare. Se la Lazio dovesse chiamarmi? Verrei di corsa, farei qualsiasi cosa. È un ambiente che mi ha dato tantissimo. Cosa voglio fare da grande? Non so, allenatore, direttore sportivo, non ci ho ancora pensare. Va bene tutto".

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