Lazio - Carnesecchi, il dottor Lovati: "Ecco i tempi di recupero"
La Lazio sta seguendo con attenzione le condizioni di Marco Carnesecchi, reduce da un'operazione in seguito alla lussazione della spalla. All'interno della società si stanno facendo delle valutazioni, in particolare, sui tempi di recupero, e dunque al numero di partite che il portiere, nel caso in cui venisse effettivamente acquistato dal club, perderebbe prima di potersi prendere il proprio posto tra i pali. Tante notizie - tutte diverse l'una dall'altra - si sono diffuse negli ultimi giorni sul portiere di proprietà dell'Atalanta, ma per fare maggior chiarezza sulla delicata situazione è intervenuto ai nostri microfoni il dott. Stefano Lovati. Prima di tutto una giusta precisazione: "Il quadro definitivo, la chiarezza può farla solamente il chirurgo che l'ha operato. Sa come ha trovato la spalla, se oltre alla lussazione ci sono delle lesioni associate. A volte quando esce la spalla, si possono creare anche delle lesioni di diverso tipo. Quindi questo lo può chiarire solamente chi materialmente ha fatto l'intervento".
TEMPI DI RECUPERO - L'ex consulente ortopedico biancoceleste ha proseguito parlando dei tempi di recupero: "Se si trattasse solamente - si fa per dire - di una lussazione senza ulteriori complicazioni, i tempi di recupero dipenderebbero comunque da diversi fattori. Da recuperi biologici, dal tipo di fisioterapia, dai tempi di risposta. Tuttavia, generalmente, questo tipo d'intervento prima dei 3/4 mesi non permette di riprendere una normale attività fisica. Soprattutto se poi coinvolge un portiere di calcio. Un conto è se si tratta di una persona che fa maratone o gioca a calcio in attacco, ad esempio. Ma per quanto riguarda il portiere, sappiamo quanto gli arti superiori siano messi sotto stress. Non credo che prima dei quattro mesi possa riprendere a fare un'attività completa".
SOLUZIONI ALTERNATIVE - Chiamato a spiegare la fattibilità di una soluzione diversa rispetto all'intervento chirurgico, il dott. Lovati ha sottolineato la possibilità di optare per una terapia conservativa che, tuttavia, viene generalmente esclusa a fronte di carichi di lavoro importanti, come quelli a cui dovrà far fronte Carnesecchi nell'arco della sua carriera. Lo specialista ha spiegato: "Evidentemente hanno valutato i pro e i contro, e hanno deciso in merito. A volte succede che, in seguito a una prima lussazione per persone non ad altissimo impegno sportivo, si opti per una soluzione conservativa con un rinforzo della spalla, del cingolo scapolo-omerale. A volte va bene, ma lui ha dei carichi di lavoro importanti. Probabilmente il chirurgo che l'ha seguito, visitato e poi ha deciso di operarlo, ha scelto di intraprendere questa via proprio perché gli dava maggiori garanzie di risoluzione".
ACCELERAZIONE - Infine, l'ortopedico si è espresso in merito alla giovanissima età del portiere come fattore determinante nell'accelerare, magari, i tempi di recupero. C'è infatti chi, tra i tifosi della Lazio, "punta" sul fatto che Carnesecchi sia un classe 2000 per ipotizzare un ritorno in campo più veloce rispetto agli standard. Ecco il suo pensiero: "Il tempo biologico è quello. È chiaro che la risposta alla riabilitazione di un soggetto giovane e atletico come un giocatore di calcio, è più veloce rispetto a quella di un cinquantenne che deve fare un intervento del genere. Lui sicuramente avrà una risposta fisico-atletica valida, più valida rispetto a una persona che ha subito lo stesso tipo d'intervento ma che ha un avanzamento di anni maggiore".
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Pubblicato il 17/06 alle 16.00