ESCLUSIVA - Oscar Lopez: "Patric, il futuro è dalla tua parte! Ringrazio Lotito e Di Canio perché..."

Quando la Lazio annunciò l'acquisto di Patric Gabarron, in molti hanno pensato ad uno dei primi acquisti dell'era Lotito. Terzino destro di buona prospettiva, Barcelona B. Il riferimento ad Oscar Lopez è evidente. Era la prima versione della Lazio lotitiana, funesta stagione 2004-05. In una campagna acquisti confusa ed affrettata, conclusa con i celebri nove acquisti prima del gong, la Lazio rinforzò la difesa con il giovane Oscar Lopez Hernandez. Il ragazzo aveva già collezionato presenze importanti nel Barcelona di Radomir Antic, non proprio l'armata blaugrana dei Messi e dei Neymar. La sua esperienza italiana, battezzata dall'esordio shock in Supercoppa contro il Milan di uno scatenato Andriy Shevchenko, si concluse l'estate seguente. Oscar Lopez dimostrò buone doti in fase di spinta, ma soffriva in marcatura e con l'arrivo di Papadopulo seguì il resto della stagione tra panchina e tribuna. Oggi Oscar Lopez è un allenatore promettente che insegna calcio ai giovani del Futbol Club Badalona. La redazione di lalaziosiamonoi.it l'ha intercettato in esclusiva per una lunga intervista.
Che stai facendo ora dopo l'addio al calcio giocato? "Lavoro per il Futbol Club Badalona come coordinatore del calcio a 11 ed allenatore della Juvenil A della Liga Nacional".
La tua ultima esperienza da calciatore è stata in Olanda (con i Go Ahead Eagles, ndr) nel 2012. Perché hai smesso così giovane? "Ho lasciato il calcio a 32 anni. Avrei potuto continuare la mia carriera da calciatore professionista, ma varie circostanze mi hanno portato a chiudere una porta da calciatore ed aprirne un'altra da allenatore".
Stagione 2004-05, sei uno dei tantissimi innesti della nuova Lazio di Claudio Lotito, in una delle campagna acquisti più confuse di sempre. Quali furono le tue sensazioni all'epoca? "Il mio obiettivo era quello di formarmi come giocatore, anche se provenivo da un calcio abbastanza differente. Troppo calcio di prima e squadra molto compatta, ho saputo apprendere dagli errori e formarmi per future situazioni simili".
Quale fu l'impatto con due personaggi particolari come Claudio Lotito e Paolo Di Canio, rispettivamente nuovo presidente e simbolo di quella squadra? "Non ho avuto alcun problema con nessuno dei due. Si sono comportati molto bene con me. Tanto il presidente, al quale sarò sempre riconoscente per la fiducia che ha mostrato scommettendo su di me, quanto Di Canio, dal quale ho appreso tante cose".
Quella era una squadra composta da tanti volti nuovi provenienti da ogni parte del mondo. Hai qualche aneddoto relativo all'atmosfera che si respirava in quello spogliatoio? "Come in tutti gli spogliatoi si creano gruppi per affinità, per prossimità, etc... Era una squadra molto sana e regnava un buon ambiente. Gli aneddoti di uno spogliatoio restano però all'interno di uno spogliatoio".
Quali furono le difficoltà incontrate in quella stagione? "Credo che la mia difficoltà fu l'età. Per un ragazzo di 24 anni è difficile integrarsi in una squadra con tanti veterani. Come ho detto prima, mi integrarono rapidamente all'interno della rosa e fortunatamente la lingua era abbastanza simile al castigliano".
In estate la Lazio ha acquistato un esterno difensivo del Barcelona B, tale Patric Gabarron. A qualcuno ha ricordato il giovane Oscar Lopez. Che ne pensi di questo ragazzo? "Non lo conosco personalmente, però l'ho visto giocare e ha margini molto importanti. Ha un futuro promettente".
Quali difficoltà può incontrare un giovane difensore che proviene da un calcio offensivo come quello del Barcelona? "L'intelligenza e la concentrazione sono fondamentali nel calcio. Per difendere devi essere molto concentrato durante tutta la partita e in un calcio molto diretto come quello italiano qualsiasi svista porta a un gol subito".
Patric probabilmente giocherà il derby da titolare. Tu invece sei rimasto in panchina nella stracittadina, quella più bella, quando Paolo Di Canio tornò ad esultare sotto la Curva Sud. "Fu incredibile vincere il derby. Ne ho giocati altri come Real Madrid-Barcelona e Betis-Siviglia e ognuno ha un qualcosa di differente rispetto agli altri, ad eccezione della rivalità che li caratterizza tutti".
Anche Keita Balde Diao giocava nel Barcelona B, ma il suo talento non si discute. "È un giocatore molto potente, rapido, è un altro ragazzo con un futuro promettente".
Hai un messaggio per i tifosi laziali? "Complimenti per una passione che concede l'anima alla squadra. Hanno lasciato un'impronta in me tanto loro quanto l'inno. Me encantó".
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