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Fabiano Flora: dall'Erasmus con la Lazio alla conquista del Myanmar

di Mirko Borghesi
Fonte: Mirko Borghesi - Lalaziosiamonoi.it

L'Erasmus, porta verso un presente fatto di esperienze incredibili, trampolino per un futuro sognato a più riprese. Un'equazione troppo poco spesso veritiera, ma che invece è valsa per l'allenatore portoghese, Fabiano Flora. La sua storia potrebbe tramutarsi tranquillamente nella sceneggiatura di un film. Giunto a Roma nel 2008 per un anno di studi nella capitale, Flora colse al volo l'occasione di uno stage presso il Centro Sportivo della Lazio. Uno stage che di lì a poco si tramuterà in un contratto di lavoro della durata di cinque anni. Un primo balzo che lo vedrà protagonista, sempre a livello giovanile, alla Juventus e non solo. Flora giunge al corso per allenatori di sei settimane a Firenze e, proprio in terra toscana, conosce due miti del calcio mondiale: "Stetti sei settimane con Baggio. Roberto era persona semplice e formidabile. Una sera ci portò a sorpresa, come ospite, Guardiola. Fummo tutti estremamente felici di ascoltare le sue storie. Parlò delle grandi vittorie con il Barcellona". Il passaggio al calcio dei grandi avviene in Portogallo, a Olhão. L'occasione giusta è l'invito di Giuseppe Galderisi, ex tecnico proprio dell'Olhanense. Solo una parentesi, prima dell'esperienza in Myanmar al Zayar Shwe Myay. Tre stagioni fra pipistrelli, rane, zuppe di ossa, lingue strane e vittorie. Tante le gioie incamerate. Tante da portarlo a diventare l'allenatore principale del campionato con tanto di record di punti. Fabiano Flora, l'uomo che dall'Erasmus con la Lazio è ora sulle prime pagine dei quotidiani di un paese lontano lontano: "Sono una figura conosciuta - ha rivelato ai microfoni di Tsf.pt -  e sono molto amato quando esco". Perché le gioie non sono sempre dietro l'angolo.


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