SPORT & ORTOPEDIA - Professor Lovati e Lalaziosiamonoi.it: cause e rimedi del dolore alle spalle
Quante volte, facendo attività sportiva, avete avvertito dolore alla spalla. Spesso lancinante. Nel nuovo appuntamento della rubrica “Sport&Ortopedia”, compiremo un viaggio attraverso cause, sintomi e cure delle lesioni che, soprattutto gli sportivi, riportano a una delle articolazioni più delicate del nostro corpo. Ci guiderà il Professor Stefano Lovati, Responsabile ortopedico della S.S. Lazio calcio e Responsabile Sport Clinique Paideia.
La spalla è l’articolazione più mobile del corpo, i suoi movimenti e la sua stabilità sono garantiti da un complesso muscolare e tendineo altamente sofisticato. La cuffia dei rotatori è formata da quattro tendini; questi si combinano a formare una “cuffia” sopra la testa dell’omero (cuffia dei rotatori). Le lesioni della cuffia rappresentano le più frequenti rotture tendinee sottocutanee. Tali lesioni possono verificarsi ad ogni età, ma nei pazienti più anziani tendono ad essere di tipo cronico degenerativo, mentre nei più giovani sono di solito conseguenti a traumi. Queste lesioni sono più comuni nei soggetti che praticano sport in cui si eseguono movimenti con le braccia al di sopra della testa come il nuoto e il tennis. La lacerazione della Cuffia dei Rotatori è la causa più comune di dolore e disabilità nella popolazione adulta
Cause
La più frequente è il graduale deterioramento della qualità del tendine conseguente a microtraumi ripetuti, associati al progressivo logoramento del tessuto tendineo per l’età, con l’invecchiamento, i muscoli ed i tendini della cuffia perdono elasticità e diventano più suscettibili alle rotture, al punto che spesso basta anche un movimento banale per determinare la lesione. La seconda causa, meno frequente, si verifica in occasione di eventi traumatici violenti, ad esempio cadute sull’arto superiore o lussazioni, soprattutto in persone sopra i quaranta anni. Il tendine più frequentemente soggetto a lesioni è il sovraspinato, sia perché è la parte di cuffia maggiormente sollecitata durante i gesti della vita quotidiana, sia per la sua scarsa vascolarizzazione. Altre volte è la conformazione anatomica propria del soggetto a predisporre ad un attrito eccessivo, determinando una patologica usura dei tendini (sindrome da impingment).
Sintomi
Tali lesioni possono essere sia sintomatiche, con dolore e impotenza funzionale, che asintomatiche. Infatti, già dopo i 35-40 anni può iniziare un processo degenerativo dei tendini della cuffia caratterizzato da perdita di elasticità. Il dolore è spesso notturno nella zona della spalla e del braccio. Nelle lesioni parziali il movimento dell’arto è spesso conservato, nelle lesioni più ampie, che comportano la completa rottura di uno o più tendini, oltre al dolore si apprezza una diminuzione della mobilità dell’articolazione, talvolta con l’impossibilità di elevare il braccio oltre i 90°. Le lesioni acute sono tipicamente associate alla comparsa improvvisa di dolore e impotenza funzionale dopo un evento traumatico. Le lesioni croniche, che possono persistere per 3 mesi o più, possono essere associate con un variabile grado di debolezza e impotenza meccanica, il dolore generalmente è altalenante con un continuo fastidio di fondo.
Diagnosi
Un approfondito esame clinico consente in genere di individuare la patologia, si valuterà con attenzione il movimento, la forza, il dolore evocato da certe posizioni dell’arto. Le radiografie standard sono spesso negative e non evidenziano segni patologici, la RM con o senza mezzo di contrasto a seconda dei casi, può invece determinare con estrema precisione la sede, e le caratteristiche di un problema della cuffia.
Trattamento conservativo
Si effettua soprattutto nei casi cronici, e si basa su un trattamento con macchinari fisioterapici biostimolanti e antinfiammatori, potenziamento graduale del cingolo scapolo omerale, e su esercizi di elasticizzazione articolare. A volte si rende necessario soprattutto nel paziente anziano di un trattamento infiltrativo con cortisonici. Il paziente viene invitato a non effettuare sforzi improvvisi di trazione o rotazione della spalla, soprattutto nei movimenti articolari oltre i 90°. Consentito per un breve periodo l’uso di farmaci analgesici e antinfiammatori.
Quando il trattamento chirurgico
Nel caso in cui la lesione non sia inveterata e quindi sia stata diagnosticata precocemente risulta spesso possibile eseguire una riparazione anatomica ovvero riportare il tendine laddove era inserito prima di lesionarsi, o suturare la “breccia” di lesione. Questa reinserzione tendinea avviene per mezzo di piccole ancorette o chiodini inserite nell’osso omerale attraverso un accesso artroscopico. Nei casi cronici resistenti alle terapie mediche e fisioterapiche, è possibile eseguire un approccio chirurgico di pulizia artroscopica con decompressione subacromiale. Seguirà un periodo di riabilitazione per circa due mesi.
Per ulteriori approfondimenti su problemi di natura ortopedica il Professor Stefano Lovati, vi invita a contattarlo direttamente alla sua email, o visitare il suo sito internet. Cliccate sui rispettivi banner per il link desiderato.
Dottor Stefano Lovati
Specialista in ortopedia e traumatologia
Responsabile ortopedico S.S. Lazio calcio
Responsabile Sport Clinique Paideia