SPORT & ORTOPEDIA - Professor Lovati e Lalaziosiamonoi.it, 14° appuntamento: la Spina Calcarea, patologia poco nota...
Quattordicesimo appuntamento della rubrica Sport&Ortopedia, curata dal Prof. Stefano Lovati, Responsabile ortopedico della S.S. Lazio calcio e Responsabile Sport Clinique Paideia. Questa volta si tratterà della Spina Calcaneare, una patologia poco conosciuta ma non poco frequente, soprattutto tra gli uomini, soprattutto quelli che praticano sport logoranti. Una problematica da non sottovalutare, facilmente diagnosticabile e che può essere prevenuta in modo semplice. Come scopriremo tra poco. Inoltre vi ricordiamo che i ricordiamo che, per voi utenti de Lalaziosiamonoi.it, è possibile formulare i vostri quesiti ed ottenere opportune risposte, senza incorrervi. Inoltre, con l’ausilio di un link di riferimento, potrete approfondire le tematiche affrontate, anche in maniera del tutto personalizzata.
Il calcagno, costituisce il pilastro principale della volta del piede attraverso il quale si caricano circa i due terzi del peso corporeo. Con talalgia plantare, tallonite o, in termine clinico, tallodinia si definisce una patologia infiammatoria e dolorosa al tallone, cioè a quella regione del piede che corrisponde alla parte posteriore e inferiore del calcagno. A volte questi dolori calcaneari sono dovuti ad un becco osseo (etesopatia), che si forma nella regione inferiore del calcagno stesso. Si tratta sempre di una neoformazione ossea benigna con la punta rivolta verso le dita a causa della trazione esercitata dalla fascia plantare longitudinale Questa pseudo calcificazione colpisce prevalentemente gli uomini (in ragione del fatto che praticano sport maggiormente usuranti), può essere mono o bilaterale, e può rappresentare una importante ipovalidità in quanto causa una zoppia e un dolore ricorrente. La spina calcaneare non deve essere confusa con la spina ossea retrocalcaneare presente in regione dell’inserzione del tendine di Achille chiamato morbo di Haglund.
Cause e fattori predisponenti - Alterazioni posturali che in qualche modo alterano l’assetto podalico e del carico su questa zona, obesità, calzature non idonee, sport che mettono più a rischio il piede di subire queste patologie come la corsa, il calcio, la pallavolo, il basket, la marcia e tutte quelle discipline che comportano notevoli sforzi alla regione calcaneare. Persone che utilizzano prevalentemente scarpe molto basse possono soffrire di tallonite perché la pressione esercitata sulle strutture ossee e legamentose del calcagno aumenta in relazione alla diminuzione di altezza del tacco. E’ inoltre interessante notare come il piede cavo (accentuazione della volte plantare), sia favorente all’instaurarsi del dolore calcaneare. A volte la spina può essere di tipo congenito.
Sintomatologia - Il dolore domina il quadro clinico, ed è simile a quello della fascite plantare, ma di tipo puntiforme a tutto il calcagno soprattutto la mattina durante i primi passi, oppure la sera dopo aver camminato molto. Il paziente comincia a deambulare con un sovraccarico sull’altro arto. Non sono visibili arrossamenti o tumefazioni degne di nota Da precisare che il 30% di soggetti che hanno la spina calcaneare, sono asintomatici.
Diagnosi - Di facile interpretazione clinica, spesso alla semplice pressione nel centro del calcagno, si evoca vivo dolore. Si effettua sempre uno studio radiografico standard del calcagno per mettere in evidenza lo sperone osseo. Utile una eventuale RM per valutare con attenzione una compartecipazione degenerativa della fascia plantare (molto frequente).
Terapia - Di rado guarisce spontaneamente, nelle forme iniziali, si effettuano impacchi di ghiaccio, una terapia antinfiammatoria di fondo, e dei plantari su misura con scarico del retropiede, nei casi più eclatanti e di lunga durata, si affiancano macchinari fisioterapici in grado di ridurre l’infiammazione del tessuto intorno alla spina. Ricordo la tecar, l’ipertermia, gli ultrasuoni. La terapia con onde d’urto rappresenta una metodica non invasiva di estrema efficacia, in grado di ridurre la protuberanza ossea, e di conseguenza il processo infiammatorio. Importantissimo è lo stretching della fascia plantare da effettuare giornalmente più volte al giorno. A volte si ricorre alla terapia infiltrativa utilizzando farmaci al cortisone per ridurre il dolore. Il programma chirurgico propone un allentamento della fascia plantare, e dove possibile, una rimozione della spina attraverso l’utilizzo di frese motorizzate. Rappresenta comunque l’ultima opzione terapeutica.
Misure preventive - Non sottovalutare mai un iniziale e modesto dolore calcaneare insorto subdolamente senza traumi apparenti, utilizzare calzature da sport e da passeggio sempre con un po’ di tacco, ai primi sintomi eseguire esercizi di allungamento della fascia plantare, trattandosi di una patologia che comporta spesso delle ricadute, non affrettare i tempi di recupero.
Per ulteriori approfondimenti su problemi di natura ortopedica il Professor Stefano Lovati, vi invita a contattarlo direttamente alla sua email, o visitare il suo sito internet. Cliccate sui rispettivi banner per il link desiderato.
Dottor Stefano Lovati
Specialista in ortopedia e traumatologia
Responsabile ortopedico S.S. Lazio calcio
Responsabile Sport Clinique Paideia